10.Capitolo

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Ok Hermione, sei andata ad una festa, Draco Malfoy ti ha baciata, e tu non ti sei opposta. Sei salita con lui fino alla Torre di Astronomia dove vi siete continuati a baciare, ma adesso è tutto finito, è tutto ok...
Stava pensando, o meglio stava cercando di auto convincersi Hermione Granger.
Era passata una settimana da quando si erano lasciati travolgere dalla passione.
Da quando Draco, l'aveva travolta in quel turbine di passione, formato da baci roventi, morbidi, delicati e bramosi.
E in quei sette giorni in cui non si erano visti, Hermione, non aveva fatto altro che pensare a lui.
A quel suo profumo che le riempiva le narici.
Menta, tabacco e pioggia insieme.
Ma non era questo a cui lei voleva pensare.
Lei voleva pensare a Ron, al loro rapporto al fatto che lo avesse tradito e se glielo doveva dire oppure no.
Ma c'era qualcosa nella sua testa, che puntualmente, dalle prime ore del mattino alle ultime ore della notte, prima che lei cadesse tra le braccia di Morfeo, la portava a pensare a quel, o meglio a quei baci, alla Torre di Astronomia, e alla festa.
Era come se una piccola parte del suo corpo, non accettasse il fatto che lei fosse scappata.
Era come se una piccola parte del suo corpo, non accettasse il fatto che lei non fosse andata fino in fondo.
E forse, se la sua coscienza, non le avesse ricordato che era fidanzata, fino in fondo, ci sarebbe andata- e anche se le costava ammetterlo- volentieri.
Hermione, STOP! In questo momento, devi solo pensare a studiare, domani c'è compito di trasfigurazione, e tu non ti puoi permettere tale distrazioni...
Ma il suo profumo...
Menta, tabacco e pioggia insieme.
Intanto nella biblioteca, dove la Grifondoro si era andata a rifugiare, oltre a lei, c'era un altro ragazzo, che seduto insieme all'amico, qualche tavolo più in là rispetto alla Grifondoro, non le staccava gli occhi di dosso.
Ogni movimento della mora, costituiva per il biondo Serpeverde un movimento troppo sexy, eccitante, per passare inosservato.
-Hai finito di osservarla?- chiese il suo amico, Blaise Zabini, ridacchiando.
Draco si girò e lo fulminò con gli occhi, non rispondendo alla domanda.
Nello stesso istante, Hermione, chiuse il libro e si alzò dirigendosi verso l'uscita della biblioteca.
Il biondo, come fosse seduto su delle molle, si alzò di scatto e senza dire nulla all'amico, la segui.
-Granger!-la chiamò.
Nessuna risposta.
-Granger!-
Ancora nulla, al contrario, Hermione iniziò ad aumentare il passo.
-Per Salazar, Granger, ti vuoi fermare!- urlò a quel punto, raggiungendola e bloccandola per un braccio.
Hermione lo guardò, cercando di liberarsi dalla presa del Serpeverde, ma con scarsi risultati, peggiorando solo la situazione, infatti, il biondo per tenerla ferma, fu costretto a bloccarle anche l'altro polso.
-Si può sapere perché non ti sei fermata?- chiese subito Draco, guardandola.
-Che vuoi, Malfoy?-domandò lei a sua volta.
-Granger, non ti hanno mai insegnato che non si risponde ad una domanda con un altra domanda?-.
-Malfoy, non ti hanno mai insegnato a farti gli affari tuoi?-.
Draco ghignò, si guardò intorno, e notò che non c'era nessuno nei paraggi, cosi, senza liberarle i polsi, abbassò le braccia, e avvicinò il proprio viso a quello della Grifondoro, le diede un baciò vicino l'angolo delle labbra, e poi, accostando la propria bocca, all'orecchio di lei, le sussurrò con la solita voce dolce e sensuale- non fa parte della mia natura, Granger- per poi lasciarle una scia di umidi baci sull'orecchio.
Le liberò i polsi, e dandole un ultimo bacio, questa volta a fior di labbra, si allontanò.
Hermione, non si mosse, rimase ferma a guardarlo, mentre svoltava l'angolo del corridoio.
Complimenti Hermione, ci sei cascata di nuovo.
Si disse tra sé, intanto che si passava il pollice sulle labbra, ancora incredula.
La Grifondoro, si riperse nei suoi pensieri, e soltanto, quando si senti chiamare, si mosse.
-Hermione...-.
La grifondoro, alzò gli occhi, e fisso davanti a sé.
-R-ron- sussurrò, con la voce tremante.
-Hermione, stai bene? Sembra che tu abbia appena visto tu-sai-chi!- disse, non riuscendo ancora a pronunciare il vero nome di tu-sai-chi, Voldemort.
-S-si tutto bene- rispose, riuscendo a controllare la voce-volevi dirmi qualcosa?-domandò, sorpresa del fatto che dopo tanto tempo riuscisse a scambiare delle semplici parole con Ron, senza mettersi ad urlare, ma ancora più sorpresa del fatto che Ron le rivolgesse la parola, dopo quello che era successo una settimana prima.
-Be', in realtà si- rispose, avvicinandosi - io...io volevo scusarmi per l'altra volta, sono stato uno stupido, io sono il tuo fidanzato, non tua madre, o tuo padre, non mi sarei mai dovuto permettere di dirti di non partecipare alla festa, quindi scusa.-concluse, prendendole una mano, sorridendo.
Hermione, non disse nulla, non li disse se lo aveva perdonato, non li disse che della festa alla fine non importava nulla, non ricambio il sorriso.
Rimase ferma, immobile.
Ron, però, sembrò non farci caso, si chinò, e la baciò.
La Grifondoro, non ricambiò il bacio.
Nella sua mente, un immagine della sera prima, prese vita.
Malfoy, che affondava le proprie labbra nelle sue.
Malfoy, che le dava dei leggeri baci sulle labbra, iniziò a darle dei baci sulle labbra, accarezzandole con la lingua, e provocandole ulteriori brividi di piacere nel corpo.
Lei, che senza aspettare ulteriormente, schiuse la labbra e fece si che la sua lingua si incontrasse con quella di lui.
Invece, il baciò di Ron, era...diverso.
Era più impacciato, come se avesse paura di sfiorarla.
La lingua del Grifondoro, si insinuò nella bocca della mora, quasi con violenza, dal momento che Hermione, non voleva schiudere le labbra.
La Grifondoro, si allontano dal corpo del rosso,senza guardarlo negli occhi.
-Ron...scusa io...ho dimenticato un libro in biblioteca-Sussurrò.
-Oh...si certo, scusami tu... ci vediamo più tardi-. Si chinò di nuovo per darle un altro bacio, ma Hermione, era già sparita.

Ti amo con l'anima (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora