21.Capitolo

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Nella vita di ognuno di noi, essere animale e non, c'è sempre un periodo in cui tutto ci sembra buio, nero come la pece.

Questo periodo può essere collegato alla morte di qualcuno, a una delusione, a una paura...

Molte delle volte, però, lo stesso periodo buio può legarsi alla perdita di una persona cara.

In quel momento Draco Lucius Malfoy, infido e spietato Serpeverde, si sentiva perso.

«Io sono in grado di amare, ma non sono in grado di desiderare, nello stesso modo in cui desideri tu».

Aveva mormorato Hermione Jane Granger, prima di allontanarsi e lasciarlo solo, a vagare nei suoi pensieri.

Era passata una settimana da quel ricordo.
Sette giorni di sguardi nascosti, parole rubate dal silenzio, e attimi persi.
Sette giorni bui.
Sette giorni di distruzione. Sia per lui, che per lei.

Mai-pensava il giovane mago-mai avrebbe creduto di potersi affezionare ad una persona che non fossero i suoi due migliori amici.

«Credi nel destino?»aveva chiesto a Blaise Zabini, il giorno dopo che lui e la Grifondoro si erano rivolti la parola per l'ultima volta, rompendo qualcosa che forse, ancora, neanche esisteva.

Zabini lo aveva guardato e gli aveva domandato se stesse bene, ma lui non l'aveva calcolato, attendendo soltanto la risposta che avrebbe avuto il solo scopo di saziare la sua domanda.

«Una volta si-disse quello, giocando con la propria bacchetta di abete nero-ci credevo. Credevo che la nostra vita fosse già stata scritta, e che ognuno avesse il suo libro. Poi, quando tutte quelle persone sono morte durante la guerra, quando io stesso ho visto la morte, e la crudeltà di quest'ultima con gli occhi, mi sono detto: Perché qualcun'altro deve decidere cosa farne della mia esistenza?».

Per alcuni minuti tra loro due aveva regnato il silenzio.

Un silenzio bello e piacevole da ascoltare.
Perché anche il silenzio, in realtà ha un suono che in pochi sono capaci di sentire.

Draco Malfoy stava vivendo un periodo che mai pensava di poter vivere.
Ogni cosa li ricordava lei.
Un libro, un foglio... una matita persino.

E quando poi si incrociavano a lezione,
lui sentiva l'irrefrenabile voglia di toccarla, baciarla, assaporarla lentamente, per potersi godere ogni minimo secondo, ogni minimo istante, di quello splendido contatto.

«Avresti mai letto la fine del tuo libro?»aveva continuato a chiedere al suo migliore amico, riferendosi a quello che lui aveva detto poco prima.

Il moro si era preso del tempo per pensarci, ma la sua risposta era arrivata esauriente, proprio come la prima.

«Sinceramente? Non avrei mai trovato il coraggio di scoprire il modo in cui sarei morto-mormorò-e tu? Tu ci credi nel destino?».

Il biondo Serpeverde fece un tiro dalla sua sigaretta, né assaggiò il sapore, per poi rilasciarne il fumo, il quale creò una piccola nuvoletta grigia intorno al suo volto.
I suoi occhi dello stesso colore del mare in tempesta vagarono all'interno della stanza in cui si trovavano.

«No. Non ci credo»disse infine.

Il secondo e il terzo giorno furono i più facili.
Il vuoto che provava era stato riempito da qualche bottiglia di firewhisky, da qualche ragazza di cui non ricordava neanche il nome, e che non erano per nulla simile alla sua Hermione.

Il quarto giorno si era reso conto che la Grifondoro non era tornata da lui, e la solitudine aveva iniziato a farsi spazio all'interno del suo petto.

Il liquore non riempiva più nessun vuoto, le ragazze non servivano a nulla se non a soddisfare un bisogno che altro non era se non fisico, e di cui poi si pentiva amaramente, tutto sembrava abbandonarlo, tutto sembrava lasciarlo vagare nel buio.

E lui si chiedeva se da questo buio sarebbe mai più uscito.

Gli ultimi tre giorni furono forse quelli più difficili.

Non c'era più la speranza che tutto si sarebbe risolto.
Non c'era più la speranza che lui avrebbe potuto stringere tra le proprie braccia il corpo minuto e fragile della donna che-anche se non lo avrebbe mai ammesso-sembrava averli rubato il cuore.

Perché Hermione Granger questo era.
Una piccola, grande, forte e coraggiosa donna.

L'ultimo giorno, il settimo, si era ricordato che tutto quello era iniziato a causa del suo stupido orgoglio.

Perché alla base del rapporto che in quei mesi aveva costruito con la giovane strega, c'era quella stupida voglia di usarla e poi abbandonarla. Di conquistarla per poi portarsela a letto.

Ma ora, quella voglia, c'era ancora?

Aveva conquistato la Grifondoro, aveva avuto la possibilità di farsela e poi lasciarla sola a crogiolarsi nel suo dolore, ma aveva deciso di lasciare-almeno per una volta-da parte il suo orgoglio, e di mettere davanti a sé qualcun'altro.

Perché anche se la Granger era forte, nel suo coraggio c'era una piccola crepa, all'interno della quale risiedeva la sua fragilità.

Da quel giorno aveva iniziato a non farsi più nessuna, a non bere se non per divertirsi con i suoi pochi ma buoni amici.
Aveva iniziato a cercare di conquistarla di nuovo, e questa volta per davvero, non per soddisfare un suo capriccio personale.

Le lanciava sguardi furtivi durante le lezioni o nella Sala Grande.
La vedeva strana, diversa rispetto a com'era sette giorni prima, ma bella come lo era sempre stata, anche se solo ora se ne rendeva conto.

Aveva cercato di parlarle, ma la Weasley le girava sempre attorno, e li rendeva difficile, se non impossibile, avvicinarsi.

Quell'ultimo giorno l'aveva anche beccata mentre lo guardavano.
Era mattina, ed erano in Sala Grande per la colazione, quando alzando il volto aveva notato due occhi color caramello fissarlo, persa nei suoi pensieri.
Quando i loro occhi si erano incrociati, lei aveva dissolto lo sguardo, e lo aveva puntato sul basso, mentre le sue goti si coloravano di rosso.

«Fai l'amore con me».

Aveva sussurrato lei quella sera, e lui, preso forse dalla paura, o forse da quelle parole improvvise si era alzato e se n'era andato, non rivolgendole la parola per giorni.

Ma ora, mentre fissava il soffitto della sua stanza, si stava rendendo conto che quello che provava per lei andava oltre il semplice desiderio, e che forse, fare l'amore con lei non era poi una così brutta idea.

***
Ciao ragazze!! Scusate il ritardo con l'aggiornamento, ma in quest'ultimo periodo la scuola è stata stressante, però finalmente domani, dopo nove, lunghi mesi, sarà l'ultimo giorno di quest'anno scolastico, e quindi avendo molto più tempo, aggiornerò molto più spesso😉

Detto questo, so che il capitolo non è un granché, ma l'ho scritto di fretta, e non volevo farvi aspettare oltre, quindi spero che vi sia piaciuto😊

Un bacio e a presto💕😘

Ti amo con l'anima (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora