24.Capitolo

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24.Capitolo


«E fai alleanza con il
nemico?»sghignazzò Daphne Greengrass osservando le due ragazze.

Sullo sguardo di Hermione Jane Granger si poteva leggere preoccupazione, rammarico, dolore.

Per qualche secondo nella sua mente si era materializzata l'idea che fuori da quella porta non ci fosse la bella Daphne Greengrass, ma che al contrario ci fosse l'altrettanto affascinante Draco Malfoy.

Il suo cuore aveva aumentato i battiti cardiaci, per poi tranquillizzarsi quando aveva visto la ragazza bionda entrare nella stanza.

«Oh Daph, non fare la preziosa»la stuzzicò la Parkinson, facendo evanascere la sigaretta caduta per terra.

Intanto la Granger si sentiva di troppo, e osservando la nuova arrivata non poté fare a meno di pensare che Daphne Greengrass fosse perfetta per il Principe delle Serpi.

Entrambi erano biondi, e avevano gli occhi grigi, nonostante il ragazzo gli avesse simili al colore del mare in tempesta.
La Serpeverde aveva la fortuna di possedere un fisico snello e una carnagione chiara, mentre le sue guance erano sempre colorate di un leggero rosato.

«Allora Granger, come mai nel covo delle Serpi?»domandò la bionda, chiudendosi la porta alle spalle.

La Grifondoro la guardò, non sapendo cosa rispondere, o meglio che scusa inventarsi.
Prima ancora di poter aprire bocca, Pansy le andò in aiuto.

«Doveva aiutarmi in un progetto-mormorò, aspirando il fumo intanto che si avvicinava alla mora-ma se ne stava andando, giusto Granger?»chiese retorica, osservandola.

La so-tutto-io di Hogwarts annuì e si diresse verso la porta, facendo un cenno di saluto con il capo verso le due Serpeverdi, intanto che Daphne Greengrass le osservava entrambe con sospetto.

Uscita dalla stanza Hermione Granger tirò un profondo respiro, e, senza perdere tempo indossò il mantello dell'invisibilità che le era stato prestato dall'amico, e controllando che non ci fosse nessuno si diresse verso la Sala Comune.

Osservò per un'ultima volta le poltrone di pelle nera, i tappeti verdi-argento, il caminetto di pietra abbellito da teschi e statuette e i quadri e gli arazzi in cui erano rappresentati i Serpeverde più importanti.
Per ultimo, osservò la cosa che più l'aveva colpita all'inizio, e cioè le grandi vetrate sottomarine.

Stava per dirigersi all'uscita quando vidi la porzione di muro da cui era entrata spostarsi di lato, è quasi non perse un battito quando vide colui che vi entrò.

Dopo quasi due settimane in cui non l'aveva visto, le sembrava che Draco Lucius Malfoy fosse diventato ancora più bello.
Sul suo volto si potevano notare i segni legati alla stanchezza, ma nonostante questo agli occhi della mora rimaneva pur sempre uno dei ragazzi più attraenti presenti all'interno del Castello.

Indossava la divisa della sua Casa, la quale metteva in risalto il suo fisico slanciato e gli dava un'area più responsabile.

Lo vide camminare nella sua direzione, e per un attimo si preoccupò che l'avesse vista, ma la preoccupazione svanì quando si ricordò che stava indossando il mantello dell'invisibilità. Lo seguì con lo sguardo, vedendolo dirigersi verso la scala a chiocciola per poi raggiungere i dormitori maschili, non ci pensò due volte prima di seguirlo.

Fece in tempo ad entrare nella stanza prima che il ragazzo si chiudesse la porta alle spalle.
Notò subito i letti a baldacchino distanziati gli uni a pochi metri dagli altri.
Così come nelle altre stanze, anche in quella a dominare era il colore verde-argento.

Continuò a fissare il ragazzo, lo vide togliersi il mantello, per poi snodare la cravatta.

Passarono alcuni secondi durante i quali la Granger trattenne il respiro, intanto che Malfoy si sedeva sul proprio letto.
Secondi carichi di tensione, di rancore.

Nella mente del Serpeverde un pensiero fisso.
Un pensiero che in quel momento si trovava a pochi passi da lui.
Si portò le mani alla testa, chiedendosi cosa avesse fatto di male in quegli anni.
Perché fin da piccolo la sua esistenza, non era mai stata "vita", la sua esistenza era sempre stata "Inferno".

Si tolse il maglione, e subito dopo la camicia cercando, strato dopo strato, di togliersi i pensieri dalla testa.

La Grifondoro lo continuava a fissare da dietro il mantello. Spalancò gli occhi quando lo vide a petto nudo, e desiderò poter poggiare la testa su quel petto, desiderò sentirsi protetta tra quelle braccia, desiderò poter riassaggiare il sapore di quelle labbra.
Desiderò tante cose, cose che - al meno per il momento - le sembravano impossibili.

Rivisse con la mente i brevi momenti che avevano passato insieme, e sussultò quando - contro ogni sua aspettativa - il biondo si alzò tirando un pugno contro la testiera del letto.
E sussultò quando il suo cuore subì l'ennesimo crack.
E sussultò producendo un lieve ma al tempo stesso forte rumore che portò il Serpeverde a girarsi nella sua direzione.

***
Salve ragazze!!

Vi chiedo scusa se non riesco ad aggiornare con costanza, ma se - al contrario - tra la pubblicazione di un capitolo ed un altro passano diversi mesi. Purtroppo la fantasia non sempre è dalla mia parte, e quindi preferisco aspettare e scrivere un capitolo almeno decente, piuttosto che uno scritto tanto per😁
Vi chiedo scusa, inoltre, se questo capitolo è abbastanza corto, ma sto cercando di portarmi avanti con gli altri capitoli per poter aggiornare più frequentemente.
Volevo ringraziarvi ,infine, perché nonostante tutto continuate a seguire la storia, votandola e commentandola❤️❤️

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2017 ⏰

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