19.Capitolo
Dopo quella sera sulla Torre di Astronomia, Hermione e Draco non si incontrarono più.
Il Serpeverde non appena sentì la Grifondoro pronunciare quelle semplici paroline, si alzò e se ne andò, senza dare nessuna spiegazione.
Non era tanto il fatto della frase in sé.
Ma quel: "Fai l'amore con me".
L'amore! Lui non era in grado di fare l'amore, non era in grado di provare amore.
Desiderava Hermione, come non aveva mai desiderato nessun'altra.
La desiderava sempre, voleva vederla, sentirla, toccarla, voleva farle gemere il suo nome.
Ma non poteva fare ciò che lei gli aveva chiesto.
Allo stesso tempo, la Grifondoro si era sentita presa in giro, quando aveva visto che lui non rispondeva, e un secondo dopo si era alzato e se ne era andato.
Forse anche lei aveva sbagliato, forse non doveva essere cosi diretta.
Ma era stato spontaneo, in quel momento era quello che voleva. Voleva concedersi per la prima volta a qualcuno.
Qualcuno a cui pian piano si stava affezionando, a cui teneva.
Qualcuno, che nonostante la paura, forse, stava iniziando ad amare.
***
Era lunedì mattina quando gli studenti diedero il benvenuto-chi con facce stanche, e chi con facce scocciate-ad una nuova settimana di scuola.
Quella settimana, la McGranitt sarebbe stata- per motivi che agli studenti di Hogwarts rimanevano sconosciuti - assente, però prima di andarsene aveva dato ai professori e ai capiscuola l'avviso di sistemare la Sala Grande per la festa di Halloween che si sarebbe tenuta.
Ed Hermione Granger, con passo lento e sguardo basso era lì che si stava dirigendo.
Quando raggiunse la Sala Grande quindi, non fu sorpresa di trovarci Lumacorno insieme agli altri Caposcuola.
Fu sorpresa invece, di vedere dopo quasi due giorni in cui non si erano neanche rivolti la parola, Draco Lucius Malfoy, intento a chiacchierare con Astoria Greengass, la quale a sua volta invece di chiacchierare era intenta a strusciarsi contro il corpo del biondo Serpeverde.
Inutile dire che quella scena le fece male, e sarebbe anche stato ridicolo negarlo.
Insomma, vedere il ragazzo che qualche giorno prima ti dice "sei la mia droga", e qualche giorno dopo è appiccicato al corpo di un'altra ragazza, provoca un dolore al petto che la Grifondoro avrebbe sperato di non dover mai provare.
E in quel momento, sarebbe soltanto voluta andare lì e dire alla Greengrass di andarsene, perché lei non era una caposcuola e con tutto quello non centrava niente, invece, ingoiò il groppo che aveva in gola e si avvicino agli altri ragazzi, aiutandoli con le preparazioni.
Era passata poco più di un'ora - da quando avevano iniziato ad abbellire la Sala Grande - quando Ronald Weasley, in veste di Caposcuola si decise a fare la sua comparsa.
E mentre percorreva lo spazio che lo separava dagli altri Caposcuola, due occhi dello stesso colore del mare in tempesta, lo fissavano, provando un irrefrenabile voglia di ucciderlo per quello che aveva fatto alla sua Granger.
E già, perché nonostante quello che era successo, lui la considerava ancora sua, e desiderava risentire il sapore e la sensazione delle sue timide e morbide labbra muoversi delicatamente sulle proprie.
Quel desiderio però, passò subito in secondo piano mentre la sua voglia di uccidere Weasley aumentò notevolmente, quando vide questo avvicinarsi alla Granger e chiederle qualcosa.
Era subito scattato in avanti per avvicinarsi e toglierlo di mezzo, quando una mano gli afferrò il braccio.
Si voltò in direzione di Astoria, con gli occhi colmi di rabbia, e un unico pensiero - che portava il nome di Hermione- ad offuscarli la mente.
«Lasciala stare»disse con voce tagliente la giovane Serpeverde.
Malfoy tolse il braccio dalla sua presa, e le lanciò un'occhiataccia.
«Che cazzo vuoi?»chiese, il tono freddo, talmente gelido che sembrava graffiarti fin dentro l'anima.
«Ti sono stata promessa in sposa»rispose la Greengrass, guardandolo con gli occhi pieni di lussuria.
Solo in quel momento il biondo sembrò ricordarsi della lettera che aveva ricevuto qualche giorno prima, tuttavia non sembrò abbattersi, e, al contrario si affrettò a rispondere.
«Ciò non vuol dire che io ti sposerò»disse a sua volta il Serpeverde, prima di allontanarsi lasciando Astoria Greengrass osservarlo furiosa.
Andò nella stessa direzione in cui aveva visto sparire Hermione e Weasley.
Percorse il corridoio in fretta, mentre una strana sensazione prendeva vita all'interno del suo corpo.
Ansia.
Questo era l'unico nome che riusciva a dare a quella sensazione che sembrava attanagliarli lo stomaco.
Quando finalmente vide la chioma mora della ragazza sembrò rilassarsi, ma quando però notò che vicinissimo al suo viso c'era il viso di pel di carota, tutta l'ansia che aveva accumulato si trasformò in rabbia.
Si avvicinò a loro afferrando il Grifondoro per una spalla, prima di girarlo nella sua direzione e tirarli un pugno in faccia, producendo uno scricchiolio fastidioso al contatto delle sue nocche, con il naso del rosso.
«Questo è per averle scagliato una bottiglia in faccia»ringhiò tra i denti.
«Questo è per averla sfiorata di nuovo»disse ancora tirandoli un altro pugno.
Ronald Weasley non si mosse, rimase immobile tra le braccia del Serpeverde, incapace di fare un qualsiasi movimento.
Intanto Hermione Jane Granger, guardava la scena spaventata, arrabbiata, terrorizzata da quello che sarebbe potuto succedere.
Non si era neanche resa conto che calde lacrime salate avevano iniziato a rigarle le guance, e non aveva mosso un solo muscolo quando aveva visto Malfoy tirare un altro pugno a Ron per poi farlo cadere per terra, come non aveva fatto niente, quando lo stesso Serpeverde l'aveva afferrata per un braccio e l'aveva trascinata dietro quella stessa statua che fino a qualche giorno prima era stata testimone dei loro baci rubati.
***
Ciao ragazze!!! Scusate se vi ho fatto attendere cosi tanto con l'aggiornamento, e scusate se il capitolo e breve e ad essere sincera non è neanche un granché, ultimamente il tempo per scrivere è poco, ma non volevo farvi aspettare, e cosi spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Grazie per le visualizzazioni, i commenti e i voti :)
Un bacio.
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Ti amo con l'anima (Dramione)
Random«Ti amo con l'anima...»disse«... Ti amo con l'anima, perché il cuore prima o poi si spezza e muore. Ti amo con l'anima, che non muore mai».