9.Capitolo

3.9K 238 21
                                    

Le labbra di lui, si muovevano morbide e decise su quelle di lei.
Le labbra di lei, si muovevano timide e impaurite su quelle di lui.
Le loro lingue, sembravano essere pezzi di un puzzle, che avevano combaciato al primo contatto.
Si stavano assaporando pian piano, e con delicatezza, seguendo un ritmo rotatorio come una vera e propria danza di lingue...
La sua mano, si andò a poggiare sul fianco della ragazza, mentre l'altra mano, la portò con dolcezza dietro la sua nuca, per accostare ancora di più il corpo della Grifondoro al proprio.
Anche le mani della ragazza, senza che lei se ne rendesse conto, si mossero, o meglio si intrecciarono ai capelli biondi di lui, avvicinandolo.
Quando il ragazzo si staccò di qualche centimetro dal suo viso, per poterla guardare negli occhi, lei sentì il sangue ribollirle e salirle alle guance, intanto che queste si coloravano di rosso.
Le labbra, invece, iniziarono a bruciarle,e nonostante i secondi passassero, il bruciore non voleva scomparire. Come se l'unico rimedio che esistesse, fosse che le labbra del ragazzo, si poggiassero di nuovo sulle proprie.
Il Serpeverde, intuendo i suoi pensieri, si avvicinò lentamente alla ragazza, e con la stessa delicatezza di prima, iniziò a darle dei leggeri baci, vicino l'angolo delle labbra, per poi avvicinarsi sempre di più a queste ultime, e disegnarne il contorno con la punta della lingua.
La Grifondoro, intanto, teneva gli occhi chiusi, come se quel momento non fosse reale, e se lei avrebbe aperto gli occhi sarebbe finito.Quando la ragazza, dischiuse le labbra per la seconda volta, sentì il profumo inebriante del ragazzo, che le riempì le narici.
Menta, tabacco, e pioggia insieme.
Nel momento in cui il ragazzo, intrecciò di nuovo la propria lingua alla sua, alla Grifondoro scappò un gemito e le venne la pelle d'oca, che fece comparire sul volto del Serpeverde l'ombra di un ghigno.
Il bacio, divenne sempre più profondo, sempre più appassionato.
La timidezza, e la paura che aveva provato la ragazza all'inizio stava pian piano scomparendo, e al suo posto stava nascendo una strana sensazione alla quale la Grifondoro non sapeva ancora dare un nome, desiderio, forse?
Posò entrambe le sue mani sul petto del ragazzo, e gli afferrò la camicia bianca, per stringerlo ancora di più a sé.
Quando infine, dopo secondi, minuti, forse ore, si staccò da lei, entrambi avevano il fiato corto.
I loro occhi si incrociarono.
Si guardarono per un tempo interminabile.
Proprio come prima erano stati bocca contro bocca, lingua contro lingua, ora erano occhi negli occhi. Gli occhi gelidi di lui, si riflettevano negli occhi caldi di lei, e il contrario...
-Andiamo via da qua- le disse Draco, e senza aspettare risposta, prese Hermione per mano, e la trascino fuori dalla terrazza per poi uscire fuori dalla Stanza delle Necessità. Hermione, non disse niente, si lasciò trascinare da quel ragazzo che tanto aveva dispregiato.
Quando furono vicino alla porta, la Grifondoro, vide Ginny tra le braccia di Zabini, ancora sulla pista da ballo, e un sorriso naturale prese vita sulle sue labbra.
Usciti dalla Stanza delle Necessità, Draco non smise di trascinarsi dietro Hermione.
La sua mano, stringeva quella di lei. I loro occhi, si incrociarono di nuovo.
Il Serpeverde, avrebbe voluto fermarsi, sbatterla contro il muro e continuare a baciarla, ma sapeva che se lo avesse fatto, non avrebbe più trovato la forza di smetterla.
Voleva sentire il calore della sua lingua nella propria bocca.
E la stessa identica cosa, la voleva Hermione, ma lei, al contrario di lui, non voleva ammetterlo.
Quando si rese conto di dove il ragazzo la stava portando, il cuore della ragazza perse un battito, forse più di uno.
Stavano salendo le scale della Torre di Astronomia, arrivati in cima all'osservatorio, sia Draco che Hermione, continuarono a non dire nulla. La ragazza, si prese tutto il tempo per osservare l'osservatorio di notte, cosa che lei non aveva mai fatto, perché sapeva benissimo che si poteva salire solo la sera e solo se c'era lezione. E in quel momento, una parte di sé, si rese conto che in un paio d'ore era già andata contro alcune regole.
Era andata a una festa, di cui i professori non sapevano l'esistenza, si era baciata con un ragazzo che aveva sempre odiato, e il ragazzo in questione l'aveva trascinata sulla torre di astronomia, tutto questo oltre l'orario del coprifuoco...
Decise di non pensarci, di godersi la serata e di sentirsi libera.
Una parte dell'osservatorio, quella che affaciava sulla parte Nord-Ovest, era aperta, da lì, si poteva vedere il Lago Nero, le colline, la serra di erbologia, e buona parte della Sala Grande, Al centro dell'osservatorio, appeso magicamente al soffitto, c'era una maestosa riproduzione della terra e delle sue orbite. Al di sotto della quale, invece, incastrato al pavimento, c'era la riproduzione della luna.
Draco si avvicinò ad Hermione, e con le dita lunghe e bianche, le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio , proprio come aveva fatto la prima volta che la ragazza gli era andata a sbattere contro.
Abbassò un pò di lato il viso e le diede un altro bacio, senza però, dare alla Grifondoro il tempo di rispondere. Si staccò dalle sue labbra, e iniziò a lasciarle una scia di baci lungo il collo, per poi trasformare i baci in leggeri e delicati morsi. La sua mano, si posizionò con il palmo aperto, dietro la schiena della ragazza, e con una spinta decisa ma delicata, l'attrasse a sè.
Con la lingua, iniziò a percorrere la scia, dove poco prima aveva lasciato dei leggeri morsi.
Come a volerle risanare le ferite, da lui stesso causate.
Le lambì il lobo delle orecchie tra i denti.
Lei, iniziò a percepire il calore alla base del ventre.
Lo desiderava.
Sentiva il suo odore, e lo desiderava.
L'odore di menta, tabacco e pioggia insieme.
Lui, percependo il desiderio della ragazza, tornò a baciarle il collo, per poi iniziare a succhiare, lasciandole un segno, che solo il tempo avrebbe portato via.
La sua mano, scivolò sul fianco della ragazza, per poi scendere ancora più in basso e raggiungere la coscia. Con le dita, si insinuò sotto il suo vestito, causando dei brividi di piacere alla ragazza.
Lei, invece, coinvolta dalla passione del ragazzo, iniziò a cercare le sue labbra, e quando le trovò, senza più nessuna esitazione lo baciò.
Le loro lingue ripresero a danzare, ad assaporarsi a vicenda.
Il ragazzo, tornò ad accarezzare la coscia della ragazza, per poi, con la stessa mano risalire fino alla spalla, dove con le dita, le abbassò la bratellina nera del vestito. Staccò le labbra da quelle di lei, e iniziò a baciarle la spalla, per poi scendere fino all'incavo tra i seni e risalire fino alle labbra.
La ragazza, però, questa volta non rispose al bacio.
Nella sua mente un nuovo pensiero aveva preso vita.
Ron...
Stava tradendo Ron. Aveva tradito Ron.
Lui notando la sua tensione, le sussurrò di rilassarsi.
Ma lei non riusciva a rilassarsi. Era fidanzata, e aveva tradito il suo fidanzato.
-Lasciati andare-.
Non poteva lasciarsi andare.
-Rilassati- ripetè, stringendo la ragazza tra le braccia, e baciandole il collo.
-Ci sono io con te, rilassati-.
Ma è giusto che ci sia tu con me? Dovrebbe esserci Ron con me. Si chiese la ragazza.
Lui è il mio ragazzo, tu sei il mio nemico.
Lui mi ha sempre voluto bene. Tu mi hai sempe odiato.
E giusto che ci sia tu con me?
E intanto che la Grifondoro, si poneva quelle domande, il bel Serpeverde ricominciò a baciarla, e con la mano cercò di toglierle il vestito. Ma con scarsi risultati, perché la Grifondoro si scostò dal ragazzo, lo guardo negli occhi, e quando questo cercò di avvicinarsi di nuovo, lei si allontanò.
"Scusa...io...io non posso...Ron..." cercò di parlare, ma i singhiozzi causati dalle lacrime che avevano iniziato a rigarle le guance le lo impedirono. Guardò il ragazzo un'ultima volta, e poi iniziò a correre lungo le scale, lasciando il Serpeverde, nel centro della Torre di Astronomia.
Lui la guardò andare via, senza seguirla, e una sensazione di vuoto prese possesso del suo corpo.
"Cazzo..."sussurrò, prima di prendere il pacchetto di sigarette, e accendersene una.

Ti amo con l'anima (Dramione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora