Red

270 27 7
                                    

Nei giorni successivi cercai disperatamente l'artista misterioso, ma nessuno del mio anno (e neanche del quinto) sapeva qualcosa.

Durante la mia ora "del cuore", matematica, non feci altro che guardare fuori dalla finestra ripensando a quel girasole; finché Marco, il mio compagno di banco, non mi diede un calcio sulla gamba.

Dovetti usare tutta la mia forza interiore per non bestemmiargli in faccia davanti alla nostra professoressa, che nel frattempo continuava a spiegare come se a qualcuno importasse seriamente della sua materia.

Marco mi risvegliò dai miei pensieri,anzi, dal mio dolore atroce alla gamba dicendo sottovoce:

"Andre' la devi smettere di pensare a quel cazzo di quadro; ti giuro che se passo un'altra ricreazione in giro per la scuola a chiedere come un ebete se qualcuno, per gentil cortesia, sa chi minchia abbia fatto un fiore, giuro che ti lascio a piedi ogni mattina"

Io lo guardai facendo il finto offeso per poi dire:

"Non è soltanto "un fiore",penso sia la cosa più bella che io abbia mai visto: è un capolavoro.Al contrario dei tuoi capelli decolorati..se si possono ancora definire capelli".

Lui mi guardò con degli occhi che, di tranquillo, avevano ben poco,per poi rispondermi dicendo;

" "Capolavoro","capolavoro" ; sai dove te lo metto quel quadro?! Puttana eva, ma io come faccio a sopportarti ancora"

Penso che la professoressa ci sentii e si girò di scatto dicendo con la sua voce così acuta e fastidiosa:

"Vittiglio, Locci, se voi due in fondo non desiderate seguire questo argomento illuminante per le vostre menti, potete anche andare dal preside e-"

Ad un certo punto smisi di ascoltarla, non notai neanche l'occhiataccia che mi lanciò Marco, oppure Pietro che si girò a guardarci divertito; avevo l'idea più geniale del secolo.

Chiesi di corsa alla professoressa:

"Prof posso andare in bagno?"

Lei mi guardò perplessa per poi rispondere:

"Locci, hai il coraggio di chiedermelo così in mezzo alla lezione e durante un mio rimprovero-"

Io mi alzai velocemente ed andai verso la porta per poi dirle mentre lei mi guardava con occhi sbarrati:

"Grazie prof, lei si che è la migliore"

E corsi fuori dalla classe e mi diressi verso il mio posto sicuro, il centro di tutte le attività della scuola,il fulcro della conoscenza di qualsiasi cosa che è accaduta, sta accadendo ed accadrà (vabbè avete capito):

il banchetto di Barto in corridoio.

Una volta arrivato, mi fermai appoggiando di scatto le mani sul suo tavolo, gesto che gli face alzare gli occhi velocemente per la paura per poi dire:

"Andrea mi fai prendere un colpo così...che ci fai ancora qua? Tornatene in classe; e di corsa".

Io non lo ascoltai minimamente e gli dissi:

"Barto, c'è un problema veramente grave"

Lui mi guardò preoccupato per poi dire:

"Ti prego non dirmi che si è rotto di nuovo lo scarico nel bagno dei ragazzi...entrare là dentro è come fare un tuffo nelle trincee della Prima guerra Mondiale; è davvero raccapricciante".

Effettivamente aveva ragione, faceva veramente schifo quel bagno.

Ma non era questo il punto, cosi gli risposi;

You're a Masterpiece~ Piccolo e FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora