triste nuvola

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Ormai era passato più di un mese dalla mia chiacchierata con Andrea;

inutile dire che, in qualche modo, diventammo inseparabili.

Ora che eravamo amici, tutta la tensione iniziale era sparita ed uscivamo insieme, ci prendevamo in giro a vicenda e,spesso,andavo a casa sua:

Akhen era diventato un po' anche il mio cane (lo adoravo con tutto me stesso).

Però devo ammettere che è difficile ignorare qualsiasi sentimento che provassi per lui, perché,una volta che lo conosci meglio, capisci veramente il motivo per il quale tutti lo adorino;

dalla sua risata, al modo in cui i suoi occhi si illuminano quando è felice, al  suo riuscire ad ascoltare gli altri (senza mai farli sentire giudicati) ed al suo terribile senso dell'umorismo.

È davvero difficile non amarlo.

Soprattutto in serate come questa, quando siamo tutti quanti seduti nel suo salotto a vedere la partita della Fiorentina e lui, con tutta la casualità del mondo, sta con la testa appoggiata sulla mia spalla,ogni tanto commentando qualche mossa dei giocatori insieme a Marco.

Infatti quest'ultimo, preso dal momento, si lascia dolcemente scappare un:

"PUTTANA EVA- MA VUOI PASSARE QUELLA CAZZO DI PALLA"

"Marco puoi anche abbassare la voce; tanto non ti possono sentire".

"PIETRO SENTI, LA SITUAZIONE QUA È CRITICA,DOVREI ESSERE IO L'ALLENATORE"

"Certo, così ti cacciano direttamente dopo tre secondi per tutte le imprecazioni che tiri fuori,lo vedo già come titolo del giornale: "allenatore dell'amata Fiorentina cacciato per aver quasi picchiato uno dei suoi giocatori per non avere passato la palla ad un suo compagno""

Io mi misi a ridere, mentre Marco, ignorando completamente le parole di Pietro, continuò a lanciare insulti  alla televisione .

"Ho perso di nuovo...questo livello è impossibile" disse Dario seduto dall'altra parte del divano.

"Non ti lamentare. Io neanche ci sono arrivata e sono già in difficoltà" disse Huda mentre si alzò per andare in cucina da Jacopo.

Alla fine anche loro due si sono uniti al gruppo, nonostante Dario non fosse così allettato dall'idea di stare nella stessa stanza con Andrea (già è tanto che lo sopportasse a ricreazione a scuola).

Però devo dire che, come convivenza, non stava andando male...più o meno.

"Fa provare me; magari riesco a batterti" disse Andrea con tono di sfida.

Dario si girò e disse con voce seccata:

"Contaci Locci; se mai ti dovessi lasciar usare la mia nintendo vuol dire che sarò in una situazione seriamente preoccupante"

Andrea stava per ribattere, finché Jacopo non arrivò con un vassoio pieno di drink per poi dire:

"Si può dare inizio alla serata"

Tutti ci girammo a guardarlo sconvolti, finché Dario non disse:

"Sono letteralmente le nove e mezza di sera, anzi mi correggo, di un MARTEDÌ sera e tu hai intenzione di iniziare  a bere?"

Jacopo lo guardò confuso per poi rispondere:

"Se non ti va me lo bevo io il tuo"

Dario si massaggiò una tempia dicendo:

"Io ci rinuncio: tu sei un caso perso"

E Pietro rispose a sua volta:

"Sai da quanto tempo io provi a farlo ragionare con il cervello e non con la bottiglia di gin...te lo dico subito; è tutto inutile".

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