Tutti

241 33 3
                                    

La settimana volò via e ,senza rendermene conto, arrivò il weekend.

Questo voleva dire soltanto una cosa:

era giunta la fatidica ora di andare alla festa di Jacopo Adamo.

In questo momento, Dario ed Huda si trovavano a casa mia e quest'ultima, neanche stessimo andando ad un red carpet, si era trasformata in Donatella Versace e continuava a bocciare tutte le mie proposte di outfit.

"Duccio non puoi seriamente pensare di andare vestito in quel modo: sembri un personaggio One Piece...e non uno di quelli fighi".

Io la guardai sconvolto per poi risponderle:

"Prima sembravo uno scappato di casa, poi un pazzo alcolizzato che incontri sul treno per Firenze alle 2 di notte, un'umpa lumpa, ed ora un personaggio squallido di One Piece. Facciamo una cosa; scegli tu cosa mi devo mettere e la finiamo qua"

Nel frattempo Dario continuava a giocare alla sua nintendo, alzando ogni tanto lo sguardo per controllare la situazione.

Ad un certo punto si bloccò a guardare la pila di miei vestiti finiti sul pavimento e disse:

"Neanche in un magazzino di scambio merce c'è tutto questo casino"

Io lo guardai male, ma in fondo aveva ragione:

sembrava veramente fosse esplosa una bomba nucleare in camera mia.

Huda ignorò completamente le parole del suo ragazzo e continuò a rovistare nel mio armadio, tirando fuori altri vestiti, finché non si bloccò e disse:

"Perfetto! Adesso sembrerai finalmente un personaggio degno di quelli in "Nana" "

Io la guardai perplesso per poi rispondere:

"Ma loro hanno vestiti di Vivienne Westwoods dalla testa ai piedi-"

Neanche il tempo di finire la frase che mi lanciò addosso un mucchietto di abiti, per poi ribattere:

"Meno chiacchiere e più azione; vai a cambiarti adesso, che siamo già in ritardo".

Io guardai l'orario sul mio telefono:

segnava le 22:30.

Perfetto direi, arriverò non tardi, di più, alla mia prima festa da liceale.

Mi sembra ottimo.

Corsi in bagno e mi cambiai veloce, per poi mettermi un po' di matita sotto gli occhi e ritornare in camera dai miei amici.

Si girarono a guardarmi a bocca aperta e Dario disse ad Huda:

"Hai mai pensato di occuparti di moda in futuro?"

Lei di tutta risposta gli lasciò velocemente un bacio sulle labbra, per poi rivolgersi a me e dire:

"Direi che non è stato merito mio: è il soggetto che è bello di suo, Andrea resterà a bocca aperta"

Io arrossii a quelle parole, pensando che io di "bello" non avevo niente, era stato merito suo ad aver scelto i vestiti perfetti ma anche semplici (dei pantaloni cargo bianchi ed una maglietta un po' corta ed aderente nera); e sono sicuro che Andrea non mi noterà neanche.

Starà con altre persone per festeggiare il suo amico, come è giusto che sia.

Però decisi di non rispondere alle parole di Huda e sentii mio padre chiamarci da sotto dicendo:

"Vi conviene sbrigarvi oppure non vi apriranno più alla porta"

Noi scendemmo di corsa ed andammo in macchina.

You're a Masterpiece~ Piccolo e FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora