"Slut!"

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La festa finì in totale "tranquillità";

o almeno, io non sono rimasto abbastanza a lungo per capire fin dove si sarebbero spinti a bere gin tonic ed a fumare certe cose che,di tabacco, forse avranno avuto una percentuale pari allo o.oo1%.

Mio padre venne a riprendere me,Dario ed Huda poco dopo che Jacopo spense le candeline.

Fu proprio Andrea ad accompagnarci alla porta.

Huda lo salutò sorridendogli,mentre Dario uscì di fretta da casa, mormorando qualcosa come "Sisi ciao" avvicinandosi alla macchina di mio padre.

Io ,dopo aver salutato Andrea, feci per girarmi ed andarmene ma quest'ultimo mi bloccò delicatamente per un braccio.

Io mi voltai di nuovo per guardarlo e,per non so quanto tempo, mi persi nei suoi occhi;

finché lui, dopo aver aperto bocca per poi richiuderla (sembrava quasi che stesse pensando e ripensando a cosa dire,ma forse è solo una mia impressione: Andrea Locci ha sempre la frase pronta), finché non disse ridendo nervosamente (?):

" Comunque ,se più tardi ti scrivo qualcosa di strano,è perché probabilmente il mio cervello sarà su un altro pianeta "



~~~

ANDREA MA CHE-

Sei una testa di cazzo; non ci sono altre spiegazioni.

Ecco cosa succede se "rifletti" troppo in preda al panico dopo non so quanti gin tonic e mezza canna di Jacopo:

inizi a dire stronzate.

Avevo mille pensieri in testa l'attimo prima di parlare che potevo esprimere (ma non l'ho fatto):

avrei voluto dirgli che vedere le stelle riflesse nei suoi occhi era mille volte meglio di guardarle direttamente sul cielo,

Oppure che la matita sotto gli occhi gli stava davvero bene; metteva ancor di più in risalto quei due smeraldi in cui, probabilmente, ti ci saresti potuto perdere se gli avessi osservati con troppa intensità.

Però sono riuscito a dire la frase più inutile,stupida e senza senso che potevo tirare fuori;

ma scusate, perché lui stava ridendo?

C'era qualcosa di sbagliato,

avrebbe dovuto girarsi ed andare via di corsa dopo una frase del genere (nel senso; chi è che dice apertamente che potrebbe scriverti qualche stronzata da sbronzo? Nessuno);

invece eccoci qua, lui che rideva ed io che probabilmente lo stavo guardando con occhi spalancati.

Era veramente bella la sua risata.

Lui mi guardò e rispose:

"Non ti preoccupare; più che altro ti dovrei scrivere io...almeno per sapere se ti devo mandare i miei a casa per visitarti e controllare che tu non sia completamente impazzito come il tuo amico laggiù", disse indicando Jacopo che stava per buttarsi in mutande in piscina mentre Marco e Pietro cercavano di bloccarlo.

Mi misi a ridere anche io a quell'affermazione,
(direi che potevo aggiungere una cosa alla lista delle informazioni che sapevo su Duccio fino ad ora: i suoi erano medici...oppure infermieri? Vabbè era già qualcosa) e, neanche il tempo di rispondere, che Duccio si girò dicendo:

"Buonanotte Andrea"

E si avviò verso la macchina per poi andare via, mentre io rimasi a guardarlo per poi dire sottovoce:

You're a Masterpiece~ Piccolo e FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora