Fortnight

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Dopo svariati drink, ci ritrovammo sul divano a giocare alla play.

Eravamo tutti e due troppo ubriachi per fare una partita seria, però in qualche modo (a me ancora sconosciuto) stavo vincendo.

All'ennesima sconfitta Andrea, con una faccia sconvolta, disse:

"Perché non giochi mai contro Marco? Sarebbe bellissimo godersi la scena mentre gli fai un culo così al suo gioco preferito".

Io scoppiai a ridere, sentendo la mia testa girare leggermente, per poi rispondere:

"Non ci tengo ad essere il bersaglio dei suoi insulti; è più divertente vedere mentre ti prende per il culo ogni volta che sbagli"

Andrea mi diede una piccola spinta per poi dire nel modo più drammatico possibile:

"Ed io che pensavo fossimo amici, che ci fosse sintonia e solidarietà reciproca" per poi continuare dicendo "E sono sicuro che a te non direbbe un cazzo"

Io lo guardai serio per poi rispondere:

"L'unica persona a cui non direbbe mai niente, ma proprio neanche un "vaffanculo" per scherzo, è Pietro. Anche se li conosco da poco, si vede che lui è il punto debole di Marco"

Andrea si girò per poi dire mentre si asciugava un finta lacrima:

"Nonostante tutto,Marco preferisce sempre lui a me"

Io risi a quell'affermazione, e lui continuò dicendo:

"Comunque spero vivamente che quei due si mettano insieme; non sai quanto sia difficile fare il terzo incomodo per sette anni di fila, calcolando che anche Jacopo adesso si è fidanzato... CIOÈ PARLIAMO DI JACOPO-"

Io risposi:

"Ma dai, sono sicuro che anche tu troverai una ragazza; ti muoiono tutte dietro e non puoi negarlo, qualcuna ci sarà che ti piace seriamente no?"

Era un domanda di cui ,in realtà, non volevo sapere la risposta; non era così bello prendere atto del fatto che la persona che ami non starebbe mai con te.

Non era nemmeno bello realizzare che, dopo la sua risposta, avrei potuto passare nottate intere a piangere sperando che, in un altro universo, se fossi stato una ragazza, forse avrei avuto un briciolo di opportunità per stare con lui.

Anche soltanto per una sera, anche solo per sentire cosa si provava ad avere le sue labbra poggiate sulle mie, le sue mani sui miei fianchi e sentire cosa mi potrebbe sussurrare all'orecchio mentre mi porta in disparte dagli altri durante una serata.

Però tutto ciò non accadrà mai, perché a lui i ragazzi non interessano e comunque, anche se fosse, non gli potrei mai interessare io.

Lui ci mise un po' a rispondere, forse perché sotto l'effetto dell'alcol ragionava ancora peggio che da lucido, ma alla fine disse in tono scherzoso:

"Chi lo può sapere; magari un giorno la troverò, oppure rimarrò single a vita... È tutto da scoprire"

E riprese a bere il drink che aveva tra le mani.

Io decisi di fare la stessa cosa, cercando di affogare i miei pensieri in quel bicchiere, fin quando a lui non si illuminarono gli occhi e si alzò per cercare qualcosa, mentre io lo guardavo con uno sguardo confuso.

Tornò con una canna in mano, per poi dire:

"Grazie al cielo Jacopo si scorda pure la testa e gli occhiali da sole quando è completamente andato; ti va se ci mettiamo fuori?"

Io annuii, visto che avevo un disperato bisogno di non pensare per un po', ed andammo nel suo terrazzo a fumare insieme.


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