Friends

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POV Huda

Alla fine ,Duccio se ne tornò a casa ed io cercai di salutarlo ma se ne andò il più velocemente possibile,visibilmente turbato.

Dire che ero incazzata con quel Locci è riduttivo.

Pensai,durante il resto delle ore scolastiche, a cosa dirgli, cercando di restare il più calma possibile.

Avrei voluto che capisse a pieno cosa avesse provato Duccio in quel momento;

forse non si rende ancora conto che, vederlo stare così male, faceva rattristare anche le persone che gli stavano intorno.

Perché è inevitabile una volta che conosci Duccio:
lui è una persona sempre pronta ad aiutare gli altri (anche chi non si meriterebbe neanche un suo sguardo), gentile ,rispettoso ed a cui puoi dire tutto senza sentirti giudicato.

Non mostrava spesso quando soffriva però, quelle rare volte in cui non riusciva a nascondere le sue emozioni, era veramente una pugnalata anche per gli altri;

si meriterebbe di sorridere sempre.

I miei pensieri furono interrotti dal suono della campanella dopo che finì questa (infinita) ultima ora, così misi le cose nello zaino ed uscii fuori dalla classe di corsa.

Locci non era minimamente pronto a ciò che stava per succedere.


"Non vale la pena sprecare fiato con uno come lui; probabilmente non capirebbe neanche ciò che gli diresti" disse Dario mentre uscivamo dal portone dell'edificio.

Io non ascoltai minimamente il mio ragazzo e mi diressi verso il parcheggio solito del "Triumvirato".

Infatti stavano parlando tranquillamente con altre persone, però Pietro si accorse del mio arrivo e disse qualcosa che non riuscii a decifrare ad Andrea.

Lui si girò e mi guardò sorpreso, così io mi fermai di fronte a lui e gli dissi:

"Sei fiero di te stesso adesso?"

"'Non so di cosa tu stia parlando" disse, mentre alcune persone presenti iniziarono a ridere.

Io presi un respiro profondo, per cercare di controllarmi ed evitare di commettere un omicidio, e gli risposi:

"Davvero? Perché i messaggi senza risposta di una certa persona dicono altro".

Avrei voluto dirgli tutto;

di come avesse fatto soffrire il mio migliore amico, comportandosi come se stesse provando qualcosa anche lui, per poi andare a letto con la prima ragazza disponibile che trovava,

oppure di come tutti quanti parlassero di quanto fosse stato "caritatevole" anche soltanto per aver parlato con Duccio (come se Andrea non lo avesse guardato con occhi a cuore per tutta la serata).

Però riuscii a contenermi.

Magari Duccio non era pronto ad ammettere i suoi sentimenti per Andrea, forse neanche con se stesso....

e non era il caso che fossi io a dire certe cose, in caso ci avrebbe pensato Duccio; io non avrei forzato nulla.

(per quanto fossi convinta che, nonostante tutto, anche Andrea provasse le stesse cose).

Il ragazzo di fronte a me spalancò gli occhi, per poi prendermi per un braccio e portarmi lontano dai suoi amici, che ci guardarono perplessi.

Quando fummo in disparte, lui mi guardò con uno sguardo improvvisamente rattristato e disse;

"Senti mi dispiace per essermi comportato così... avrei dovuto parlargli a ricreazione... se né è già andato con il suo amico?"

Io gli risposi in tono secco:

You're a Masterpiece~ Piccolo e FasterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora