Capitolo 14-Always here

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L'ora più buia è sempre quella prima dell'alba.

Selene
Mia madre sta chiamando Harry.
Mia madre sta chiamando Harry.
MIA MADRE STA CHIAMANDO HARRY PORCA DI QUELLA PUTTANA.

Devo mantenere la calma, non devo agitarmi.

«Stacca la chiamata, cretino!» urlo a bassa voce per non farmi sentire da mia mamma che starà sicuramente in cucina.

Il moro esegue l'ordine e posa il telefono sul letto.

«Sei insopportabile, Elsa.» ed ecco che ricomincia.

«Io non sto accanto alle persone che non sopporto quindi ti pregherei di alzare il culo, andartene a 'fanculo e farmi il piacere di rimanerci, grazie.» mi squadra.

Appena mi siedo sul letto per alzarmi, il moro afferra il mio polso sinistro e mi fa stendere sotto di lui. I nostri volti sono a pochi millimetri di distanza, è così vicino che riesco a sentire il suo respiro placato. I suoi due smeraldi hanno, a differenza delle altre volte, una luce che li illumina e li rende ancora più belli.

«Ora chi è che deve andare a 'fanculo e farti il piacere di rimanerci, regina di ghiaccio?» la sua voce roca mi provoca dei brividi per tutto il corpo.

Inizia a darmi dei baci umidi sul collo succhiando la pelle. Le sue labbra morbide succhiano ancora di più la mia carne. Io non so cosa fare...non riesco neanche a muovermi. Ad un certo punto, lui si ferma e mi osserva dritto negli occhi.

«Faresti meglio a sparire dalla mia vista, Styles, prima che...» mi interrompe sovrastando la sua voce con la mia.

«Prima che...?» fa un sorriso maligno.

Non riesco a sopportare il fatto che io ieri l'abbia aiutato per la questione della spalla e adesso lui mi tratti in questo modo.

«Prima che io faccia questo.» gli tiro un calcio nelle parti basse.

Il riccio si lamenta per il dolore e si stende sul letto. È davvero troppo divertente vederlo soffrire in questo modo. Sono un po' perfida ma non m'importa, lui non è stato da meno con me.

«Oddio, sei proprio una stronza.» non sapendo cosa dire, faccio spallucce.

All'improvviso, qualcuno bussa alla porta.

Scommetto che sia quella psicopatica di Aria Davis che, quindici anni fa, mi ha messo al mondo.

«Selene, apri questa porta! Ti devo dire una cosa.» non capisco se è arrabbiata o no.

Faccio cenno ad Harry di andare a nascondersi nel bagno e lui, sbuffando e ancora indolorito, si alza e si chiude lì dentro.

Facendo un bel sospiro, apro la porta e mi ritrovo mia madre con gli occhi cerulei sgranati e le braccia incrociate.

«Mi fai entrare oppure dobbiamo rimanere tutt'e due piazzate sulla soglia della porta in piedi?» il suo tono acido mi infastidisce sempre.

Deglutisco e mi sposto da davanti a lei per farla accedere in camera mia.

«Quando ho chiamato la tua amica, Hanna Smith, un telefono ha squillato ed il suono sembrava provenire proprio da questa stanza. All'inizio pensavo di essermelo immaginato ma poi Ymir è passato davanti camera tua proprio quando il cellulare squillava. Non sono stupida, Selene, e neanche una malata immaginaria.» mi ha letteralmente spiazzata.

Adesso come m'invento una scusa? Non posso dirle la verità altrimenti chissà cosa farà Harry! Mi chiedo ancora perché l'altro ieri sono andata a quella stupida festa. Se non ci fossi andata e, soprattutto, se non avessi preso quella boccata d'aria, ora la mia vita sarebbe stata quella di sempre. Invece mi ritrovo con un criminale che si sta nascondendo da mia madre nel mio bagno personale, io che lo difendo a causa di uno stupido patto ed Aria che è incazzata a morte con me.

They don't know about us//One Direction-Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora