Capitolo 31. Racconto dell'adozione di BeomSeok

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Casa di Christopher e ChangBin Sacramento, California, 4 ottobre 2026, ore 12:00

Una volta che la coppia di genitori scese di nuovo in salone si sedettero sorridenti davanti ai loro fratelli e li guardarono un po' prima di mettere insieme il discorso che avevano da fargli 

-allora- iniziò Chris -volete sapere di Beommi, ne siete proprio sicuri?-

-è tanto brutta la sua storia?- domandò Minho -perché, scusa se mi permetto fratellone, ma la stai facendo passare quasi come se fosse una catastrofe-

-Non è una catastrofe!- negò Bin -ma la sua storia non è una storia facile, non ci sono abusi o roba del genere. Ma diciamo che non se l'è passata benissimo-

-va bene- lo interruppe Chris -è una cosa che devo affrontare io, la mia terapista ha detto che devo riuscire a parlarne con qualcuno con serenità-

-stavo solo cercando di darti una mano!- si scaldò alzandosi ChangBin -ogni volta che dobbiamo parlare del passato di nostro figlio, tu diventi strano e teso. Io ti porgo il mio aiuto e tu sembri non volerlo, perché?!-

-è una cosa che devo fare da solo- spiegò, ma dal suo tono sembrò quasi che non era la prima volta che stavano avendo quella conversazione

-siamo sposati, s p o s a t i- disse stizzito -tu non devi fare tutto da solo Chris!-

-allora vieni qui e tienimi la mano, ma fa parlare me- lo guardò -e soprattutto sarebbe bellissimo se evitassimo di litigare davanti ai nostri fratelli-

-va bene- si sedette di nuovo e prese la sua mano e quando guardò i visi contrariati dei loro fratelli minori si sentì in dovere di rasserenarli -ragazzi non fate quelle facce, abbiamo un matrimonio sano. Ma io e Chris siamo delle persone completamente diverse, con idee diverse e caratteri diversi. Ad esempio lui ama riflettere sulle cose, mentre io sono una pallina impazzita e se non avessi lui che mi frena riconosco che a volte mi sarei messo nei guai, ma non è questo il punto. Quello che voglio dire è fateci l'abitudine, anche a voi capiterà di litigare. Soprattutto se deciderete di diventare genitori insieme-

-Bin- lo guardò Chris -amore così fai peggio!- 

-va bene- si azzittì all'ennesimo rimprovero di suo marito, ma mantenne la sua mano ben salda alla sua e il sorriso stampato i volto

-beh allora sono pronto- sospirò Chris -per me non è facile parlare della sofferenza del nostro bambino. Ma la consapevolezza che lui probabilmente nemmeno ne ha memoria mi fa sentire meglio, comunque, partiamo dall'inizio. Io e ChangBin dopo esserci sposati abbiamo cominciato a girare varie cliniche che ci misero in contatto con una ragazza di origini giapponesi davvero molto disponibile e gentile. Lei ci diede piena disponibilità per la GPA. Ma io insistetti che volevo anche andare a vedere in degli orfanotrofi se c'erano dei bambini che avevano bisogno di genitori, riconoscevo ed ero d'accordo anche io che avere un bambino da accudire dalla nascita avrebbe aiutato a instaurare un rapporto saldo fin dall'inizio e mi piaceva l'idea che avrei cresciuto un bambino con i geni di mio marito. Ma, evidentemente, il destino aveva altri programmi per noi. La mattina del venticinque ottobre il destino ci ha fatto incontrare il nostro piccolino-

*Flashback*

Casa di Christopher e ChangBin, Sacramento, 25 ottobre 2025, ore 9:50

-dai Chris muoviti!- urlò ChangBin mentre scendeva le scale che conducevano al salone -faremo tardiiii!-

-eccomi!- scese anche lui -è solo una visita, domani procederemo con la GPA di che ti preoccupi?!- 

-si, ma lo sai che odio fare tardi agli appuntamenti!- disse lamentandosi 

-dai, dai. Invece di lamentarti andiamo, facciamo questa cosa. Poi più tardi dobbiamo vederci con Noriko per tirare le ultime righe per poi procedere-

-lo so- uscì di casa ChangBin seguito da Chris e in poco tempo montarono in auto diretti all'orfanotrofio.

Orfanotrofio "angel's flight ", ore 10:10

Una volta arrivati vennero accolti da una giovane ragazza con in braccio un piccolo bambino e Chris ebbe un colpo al cuore vedendolo 

-venite- sorrise la ragazza -scusatemi se lo tengo in braccio, ma essendo l'unica qui non posso fare altrimenti che portarmelo sempre con me è un bambino davvero piccolo, non posso lasciarlo solo con gli altri, l'ultima volta che l'ho fatto non è finita molto bene- li fece entrare -ma tutto questo non c'entra prego venite prego- 

i due ragazzi la seguirono ed entrarono nel suo ufficio

-bene- si sedette alla scrivania facendo cenno anche ai due di sedersi e poi gli porse una serie di fascicoli -questi sono i bambini attualmente disponibili per l'adozione, compreso questo piccoletto- indicò il bambino che continuava a tenere in braccio.

Dopo una mezz'ora di lettura Chris guardò la donna 

-nel fascicolo di questo bambino non c'è il nome perché?- domandò 

-questo bambino è con noi da poco tempo, ha quattro mesi e la sua storia è la più triste di quella di tutti i bambini qui- fece una breve pausa -dovete sapere che questo bambino ha passato due mesi in ospedale prima di arrivare da noi, sua madre era una ragazza madre venuta dalla Cina per scappare dal suo aggressore, che ipoteticamente è il padre di questo bambino, beh. Dopo averlo messo al mondo si è uccisa con un coltello nel bagno di un motel poco distante da qui. Lui è stato trovato perché una donna delle pulizie di quel posto l'ha sentito piangere. Quella donna quando l'ha trovato l'ha portato subito all'ospedale, dove l'hanno tenuto in osservazione per appunto due mesi e poi le autorità l'hanno portato qui, dicendomi che era orfano di madre e con padre ignoto. Lui un nome ce lo avrebbe pure, all'ospedale lo avevano chiamato George. Ma ho deciso che se qualcuno lo avesse adottato aveva il diritto di ricevere il nome dai suoi genitori adottivi, quindi non l'ho voluto registrare con quel nome. Ecco perché non è presente nel fascicolo-

-voglio essere onesto con lei- disse ChangBin -noi siamo venuti solo per farci un idea dei bambini in adozione, ma questo pomeriggio abbiamo un'appuntamento con la madre surrogata che porterà avanti una gravidanza per noi-

-oh... beh se le cose stanno così. Vi chiedo di andarvene e di non farmi perdere ulteriore tempo- disse stizzita -questi bambini sono desiderosi di cure e se non avete intenzione di adottare allora non dovevate nemmeno venire!-

-Bin, possiamo parlarne in privato?- chiese Chris 

-si- si alzò -per quanto riguarda lei miss Morren, mi dispiace davvero molto per averle fatto perdere tempo. le auguro una buona giornata-

la ragazza guardò torva entrambi e la coppia lasciò il suo ufficio uscendo nel giardino e Chris iniziò a sospirare invece di parlare

-mi spieghi che hai?- domandò suo marito apprensivo 

-senti Bin, so di essere uno stronzo totale a dirlo, ma quel bambino e la sua storia mi hanno colpito nel profondo. Io voglio adottarlo-

-sei sicuro?- domandò apprensivo 

-assolutamente si!- confermò sorridente. Così ChangBin chiamò subito la ragazza che si era proposta per la GPA. Era d'accordo con suo marito, loro dovevano adottare quel bambino.

*Fine flashback*

-e così abbiamo abbiamo adottato il nostro piccolo Beommi facendolo entrare nelle nostre vite per non farlo uscire mai più- sorride Chris terminando il racconto

-è una bellissima storia- sorrise Jisung con le lacrime agli occhi -quello che avete fatto è stato molto bello e ora capisco perché siete così legati a quel bambino-

-la vita del nostro piccolo Beommi non è iniziata bene, ma c'è altro che mi ha fatto scegliere lui- spiega ChangBin -ed è la ragione per cui si chiama come il mio defunto padre. Lui è nato il venticinque giugno. Bene mio padre era nato lo stesso giorno, ho pensato mi fosse stato mandato da lui-

-cosa?!- domandò Chris -questo non lo avevi detto nemmeno a me!-

-scusami amore, ma le cose sono andate esattamente così, ma tu eri così felice che avevo accettato adottarlo che non me la sono sentita di dirti questo- lo abbracciò -comunque sia, questa è la storia legata al nostro piccolo Beommi- 

-una bellissima storia- sorrise Minho stringendo la mano al suo fidanzato e la loro conversazione finì li.

𝐁𝐫𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫𝐬 || 𝐁𝐢𝐧𝐂𝐡𝐚𝐧/𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora