9. Kai

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Quando ho visto la sua figura minuta spuntarmi davanti agli occhi ho rischiato di avere un mancamento.
La gamba completamente scoperte, quel pezzo di stoffa chiamato gonna le arriva massimo due dita sotto il sedere, gli stivali neri che arrivano fino a sotto il ginocchio aderiscono ai suoi polpacci sembrando quasi che se lo ha disegnati addosso.

Non ha delle forme esagerate ma quelle che sono perfette.
È strano che lo sto pensando visto che finora sono stato solo con ragazze che avevano la taglia di reggiseno sopra la terza, gambe chilometriche e il fondoschiena da urlo.
Adesso non sto certo insinuando che voglia portarmela a letto, credo, ma semplicemente
è...bellissima, e no, non sto esagerando.

Dopo essermi accomodato al volante ed essermi allacciato la cintura mi concedo un altro sguardo e adesso quel fazzoletto che la ricopre è diventato ancora più corto visto che è seduta.
Dannate minigonne.
<<Sei...stupenda>> le dico con sincerità e le vedo arrossire <<Non che di solito non lo sei ma..>> non finisco la frase lasciandola in sospeso.
<<Grazie Kai>> dice abbassando la sesta sulle sue mani con i capelli che le ricoprono il viso.
Mi prendo la libertà di spostarglieli dietro l'orecchio rivelando il suo profilo, con quel nasino perfetto poi i suoi grandi occhi azzurri mi fissano.

Se adesso mi saltasse in braccio e mi baciasse avrei pura di me stesso.

<<Andiamo?>> dico poi e lei annuisce.

<<Kai?>> prende parola dopo qualche minuto
<<Dimmi>>
<<Claire mi ha detto una cosa>> dice lei guardando la strada davanti a se <<Non è vero che ti sono di strada per andare da Blake>>
Colto sul fatto

Maledetta Claire.

Mi schiarisco la voce <<Ecco..>> faccio una pausa pensando bene a cosa dire, la verità.
Non sono una che racconta bugia, più o meno visto che le ho detto una balla ma per una buona causa, credo.
<<Claire ha ragione>> confesso <<Ma a mia discolpa l'ho detto perché...volevo farlo, volevo venire a prenderti io e passare più tempo con te>> mi stringo nelle spalle, lei non dice niente
<<Ti prego di qualcosa>> la supplico
<<Be' ecco, mi fa piacere che tu mi abbia mentito, adesso...sono qui, con te>> quello che dice mi lascia a bocca aperta.
<<Sul serio?>> le chiedo girando la testa verso di lei che mi stava già guardando e annuisce timidamente facendomi sorridere.

<<Ti piace il rugby?>> le chiedo poco dopo, tanto per fare conversazione
<<Mhh, diciamo che non ci capisco molto>> la intravedo fare spallucce
<<Cosa non capisci?>> domando in tono gentile
<<I ruoli, i punti, la divisione del campo...>> spiega con una punta di imbarazzo nella voce
<<Allora quando vorrai ti spiegherò tutto quello che vuoi>> dico senza pensarci e la cosa che mi stupisce di più è che lo farei davvero.
<<Penso che perderesti tempo e basta>> la sento dire quasi sussurrando
<<Bel, dico davvero, passerei un giorno intero a spiegarti tutto nei minimi dettagli, e anche se alla fine non capiresti comunque nulla non lo considererò tempo perso>> dico sinceramente e con la coda dell'occhio la vedo voltare la testa verso di me
<<Perché sei così gentile con me?>> mi domanda di punto in bianco e io non so cosa rispondere
<<Cosa intendi?>> ammetto che mi ha confuso
<<Mi aspettavo che mi disprezzassi dopo che non ti ho scritto quest'estate, invece sei...carino con me, mi hai aiutato a giocare a biliardo, mi hai dato il tuo numero una seconda volta, mi dai i passaggi e ti offri anche di insegnarmi il rugby>> quello che dice mi sorprende parecchio.
<<Io non ti disprezzo, e poi ti considero mia amica, è così che ci si comporta con gli amici>>
<<Ci conosciamo da appena un paio di settimane>> mi guarda lei stringendo le labbra
<<Ascolta, quando ti sono venuto a parlare quest'estate è perché mi hai colpito, volevo conoscerti e voglio ancora conoscerti. Non sono una persona permalosa o cose del genere. Non importa se non mi hai scritto, va bene. Adesso stiamo bene>> cerco di dare una spiegazione sensata mettendo insieme pezzi dei mille pensieri che mi gironzolano per la mente.
<<Io ti avrei scritto Kai, sul serio, ma non...non ho potuto>> lo dice come quasi per giustificarsi
<<Lo so, non devi cercare giustificazioni, so come stanno le cose>> dico rivolgendole un'altra occhiata e lei mi guarda confusa
<<Jax mi ha detto che i tuoi genitori ti hanno tolto il telefono>> mi spiegai meglio e adesso lei sembra sorpresa
<<Oh>> è la su risposta.
<<Me lo ha detto questa settimana, quando mi sono deciso di raccontargli il nostro incontro di quest'estate, anche se non lo avessi saputo, il mio comportamento nei tuoi confronti sarebbe lo stesso>> dico mentre parcheggiando l'auto dal lato opposto della villa di Blake.
<<Non so cosa dire>> confessa a bassa voce
<<Non devi dire niente, mi basta che tu stia bene, adesso hai l'anima in pace?>> le chiedo con un leggero divertimento che lei coglie
<<Si, ora non mi sento più un stronza>> sorride rossa in volto
<<Non sei una stronza Bel>> ridacchio io
<<Non mi conosci>> ribatte sempre con il sorriso sulle labbra e io le lancio un'occhiata
<<Non serve conoscerti da anni per capirlo>>
Lei china la testa guardandosi le unghie e i miei occhi ricadono sulle sue cosce nude.
Santo cielo.

Io apro la portiera e con qualche falcata raggiungo la sua per aprigliela
<<Grazie>> mi rivolge uno dei suoi sorrisi dopodiché camminiamo uno affianco all'altra fino ad arrivare davanti al portone aperto.
Nel giardino ci sono alcune persone che chiacchierano con i bicchieri rossi in mano, la musica si sta facendo sempre più forte e mentre camminiamo in mezzo si ragazzi, in modo involontario mi ritrovo con il palmo posato sulla schiena di Bel.

<<Harvey>> sento qualcuno chiamarmi nonostante la musica e così mi guardo intorno
<<Preston>> dico serio vedendo il ragazzo che mi raggiunge dandomi una pacca sulla schiena.
Che diamine ci fa qui?
<<Sei tornate maschione>> odio quando mi chiama così
<<Proprio così>> annuisco io, Preston posa gli occhi sulla mora al mio fianco e poi mi guardo incuriosito
<<Hai già fatto colpo?>> mi domanda malizioso, c'era da aspettarselo
<<È una mia amica, hai visto Blake?>> dico per poi cambiare di corso
<<Ehi amica di Harvey, come ti chiami?>>
<<Ehm, Annabel>> risponde lei
<<Blake?>> insisto io
<<L'ho visto poco fa al bancone degli alcolici>> spiega lui per poi farsi più vicino al mio orecchio
<<Se è tua amica allora ho il via libera?>> la pone come una domanda ma so che non lo è, d'istinto la mia presa su Bel si fa più intensa e senza controllarmi la stringo a me per un fianco.
Trucido Preston con lo sguardo <<Provaci se non vuoi più vedere la luce del sole>> dico tra di denti per poi allontanarmi con lei accanto a me.
Che coglione.

<<Tutto ok?>> mi domanda come se avesse intuito il mio nervosismo
<<Si, era solo uno che vedevo in palestra, non mi sta molto simpatico>> le spiego avvicinandomi al suo orecchio.
Raggiungiamo la grande e moderna cucina di Blake illuminata dalla luce colorata del led, lo vedo insieme alla squadra di rugby e Claire a parlare tutti intorno al tavolo con l'alcol.
<<Harv>> esclama Blake già ubriaco <<Bel>> dice poi rivolgendosi alla ragazza <<Siete arrivati>>
<<Già amico, buon compleanno, grande festa. Quanta gente hai invitato?>> gli chiedo guardandomi intorno.
<<Non saprei...più o meno centocinquanta persone>> fa spallucce disinteressato io ridacchio per poi con il braccio libero prenderlo per le spalle e andare dagli altri.
<<Ehi, che ci fa Preston qui?>> gli domando serio e lui mi guarda sorpreso
<<Non era invitato, mi ci occupo subito>> dice e io annuisco.

Bel si avvicina a Claire salutandola con un abbraccio e poi vedo come la bionda inizia a parlottare mentre la sua amica la ascolta attenta.
<<Ehi Kai>> arriva Jax dandomi la mano <<Quindi, che mi dici?>> chiede facendo cenno con la testa verso Bel
<<Ti racconto dopo>>

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