One Meeting Two Stories

12-DANCING

A chi balla e crea arte con un solo corpo.

Arrivata a casa, mi preparai velocemente. Scelsi un vestito nero aderente, qualcosa che sapevo avrebbe attirato gli sguardi, e mi truccai con cura. Guardandomi allo specchio, vidi una versione di me stessa che non appariva da tempo: sicura, decisa, ma con un tocco di quella vecchia Alyssa che si divertiva a vivere la vita senza pensieri.

Quando arrivai al Barbie's, la musica era già alta e il locale pieno di gente. Lucy mi accolse con un abbraccio e un sorriso smagliante.

<<Finalmente sei qui! Hai davvero bisogno di una serata come questa.>>

Ricambiai il suo sorriso, cercando di lasciarmi andare.

<<Hai ragione, Lucy. Stasera mi divertirò.>>

Ci avviammo verso la pista da ballo, dove la folla si muoveva al ritmo della musica. Ballai con Lucy per un po', lasciandomi trascinare dall'atmosfera. Per qualche minuto, mi sentii di nuovo leggera, come se tutto il peso del mondo fosse scomparso.

Ma mentre ballavamo, sentii una presenza familiare alle mie spalle. Mi voltai e lo vidi. Scott. Un vecchio amico, o forse più di un amico. I nostri occhi si incrociarono, e per un istante, il tempo sembrò fermarsi. Scott mi osservava con quel suo sorriso sghembo, lo stesso che aveva sempre usato per farmi perdere la testa.

<<Non mi aspettavo di vederti qui>>

disse, avvicinandosi con un'aria casuale, ma con gli occhi che mi scrutavano come sempre, attenti e penetranti.

<<Nemmeno io>>

risposi, cercando di mantenere un tono leggero. Ma sapevo che lui capiva molto più di quanto volessi ammettere. Tra noi c'era sempre stata una sorta di tensione, qualcosa che andava oltre l'amicizia, qualcosa che avevamo esplorato più volte, senza mai davvero definirlo.

<<L'ultima volta che ci siamo visti, avevi detto che avevi bisogno di una pausa>>disse Scott, avvicinandosi ancora un po', abbastanza perché potessi sentire il suo profumo familiare.

<<Sì>> risposi, un leggero sorriso sulle labbra.

Scott mi guardò per un lungo momento, il suo sorriso si allargò, poi mi prese per mano.

<<Allora, balliamo?>>

Non risposi. Lasciai che mi trascinasse di nuovo sulla pista da ballo, mentre la musica ci avvolgeva. In quel momento, con le luci soffuse e il ritmo che ci guidava, decisi di lasciarmi andare. Non c'era spazio per il futuro, per i piani, per il potere. Solo per quel momento, solo per noi.

Ballammo come se il resto del mondo non esistesse, come se fossimo solo noi due in quella stanza. E mentre mi stringeva tra le braccia, capii che, nonostante tutto, non avevo perso del tutto la vecchia Alyssa. Era ancora lì, nascosta sotto la superficie, pronta a emergere quando ne avevo più bisogno.

Ma sapevo anche che, alla fine della serata, avrei dovuto tornare alla mia nuova realtà. E Scott, con la sua presenza familiare e rassicurante, era solo una parentesi. Un ricordo di chi ero stata, prima di decidere chi volevo diventare davvero.

La musica batteva forte, un ritmo che sembrava sincronizzarsi con il battito del mio cuore. Dopo aver ballato con Scott, mi ero lasciata andare completamente. Non c'era più traccia della ragazza rigida e controllata che ero stata fino a pochi minuti prima. Con Lucy accanto a me, ridevamo e bevevamo quello che chiedevamo al bancone da Melany, perdendoci in quella notte che sembrava non avere fine.

Ogni sorso che prendevo mi faceva sentire più leggera, più lontana da tutto ciò che avevo pianificato, da tutto il peso che mi portavo dietro. Lucy era euforica, le sue risate contagiose riempivano l'aria, e io mi trovavo a ridere con lei senza nemmeno sapere perché. Era come se ci fossimo immerse in una bolla fuori dal tempo, dove niente di quello che contava davvero potesse raggiungerci.