Mi svegliai avvolta dal calore delle coperte, con il suono distante degli uccelli che cinguettavano fuori dalla finestra. La luce del mattino filtrava attraverso le tende di pizzo, creando giochi di ombre morbide sulla parete. Mi stiracchiai lentamente, sentendo il corpo ancora un po' intorpidito. I ricordi della notte precedente mi tornarono in mente come un'onda: il bacio che avevo posato sulle labbra di Allen, quel gesto dolce e furtivo che ora, alla luce del giorno, mi sembrava ancora più audace.
Mi alzai dal letto e mi avviai verso il bagno per rinfrescarmi. Lo specchio rifletteva la mia immagine con le guance ancora leggermente arrossate, segno di un nervosismo che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Dopo essermi preparata, uscii dalla stanza, trovando il corridoio insolitamente silenzioso.
Quando arrivai in cucina, fui accolta dal profumo inebriante di caffè appena fatto e dolci appena sfornati. La grande tavolata era già quasi interamente imbandita, e Dwight stava diligentemente sistemando gli ultimi piatti. La tavola era un tripudio di colori e sapori: pancake dorati impilati uno sopra l'altro, guarniti con sciroppo d'acero che colava lentamente; croissant fragranti, ancora caldi; frutta fresca tagliata a pezzi, brillanti di zucchero; e una selezione di marmellate, burro, e creme spalmabili. Accanto a tutto questo, una caraffa di succo d'arancia appena spremuto e una teiera fumante di tè nero. Era un vero e proprio banchetto mattutino, e il solo guardarlo mi fece venire l'acquolina in bocca.
Mi sedetti al tavolo proprio mentre Lily entrava nella stanza, ancora leggermente assonnata ma con un sorriso sul volto. "Buongiorno, Iris," mi salutò mentre si avvicinava. "Hai dormito bene?"
Annuii, cercando di nascondere l'imbarazzo che mi attanagliava. "Sì, grazie. E tu?"
Lei si lasciò cadere sulla sedia accanto a me, versandosi un bicchiere di succo. "Abbastanza bene, anche se ho fatto qualche sogno strano," rispose ridendo. "Ma con questa colazione, sono sicura che mi riprenderò in fretta."
Prima che potessi rispondere, Allen entrò nella cucina, il passo leggermente lento ma il viso più rilassato rispetto alla sera prima. I nostri sguardi si incrociarono per un istante, e il cuore mi diede un piccolo tuffo nel petto. "Buongiorno," salutò con voce profonda, sedendosi di fronte a me. "Come avete dormito, signore?"
Lily ridacchiò, gettando uno sguardo complice verso di me. "Io benissimo, grazie. Ma tu, Allen, sembri particolarmente rilassato stamattina. Direi che il sonno ti ha fatto bene."
Allen la guardò per un attimo, poi il suo sguardo si spostò su di me. "In effetti, ho dormito come un sasso," disse, con una sfumatura scherzosa nella voce. "Stranamente, mi sono svegliato con una sensazione di calore... come se qualcuno mi avesse accarezzato mentre dormivo."
Il mio respiro si bloccò per un istante, e sentii il cuore accelerare. C'era un lampo di malizia nei suoi occhi, e per un attimo temetti che sapesse del bacio. "Deve essere stato un sogno," risposi cercando di mantenere un tono leggero, ma sentivo il viso arrossire.
"Sì, forse," rispose lui con un sorrisetto che mi fece dubitare delle mie stesse parole. "Ma a volte i sogni sembrano così reali... non trovi, Iris?"
Cercai di ridere per mascherare il mio nervosismo, ma il sorriso di Allen sembrava sapere più di quanto volesse dire.
Lily si appoggiò al tavolo, accavallando le gambe con un'aria da cospiratrice. "Sai, Allen," iniziò lei con tono canzonatorio, "ho notato che ultimamente sei più... come dire... accomodante? Non è che qualcuno ti ha ammorbidito?" Fece un cenno con la testa verso Iris, strizzando l'occhio.
Allen la guardò con finto sdegno, ma si poteva notare un leggero imbarazzo nel suo sguardo. "Non essere ridicola, Lily," ribatté, tentando di mantenere la sua solita espressione impassibile. "Sono sempre stato accomodante, quando serve."
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Il Dedalo di Iris
Teen Fiction"Ti prego Iris non costringermi a farlo" "guardami Allen, guardami per l'ultima volta" "Ma così maledirò anche te" "Non importa, anche se il tuo sguardo mi spoglierà da tutto, tu mi hai ridato una ragione per vivere, mi hai dato una ragione per ama...