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Eden scivolò nel sonno, sperando di trovare un po' di pace dopo la serata movimentata. Ma il sonno, anziché portarle riposo, la catapultò in un sogno che la fece sentire tutto tranne che tranquilla.

Si trovava in una stanza poco illuminata, avvolta in un'atmosfera calda e soffusa. Il pavimento era ricoperto da un tappeto morbido, e candele sparse emanavano una luce fioca che faceva danzare le ombre sui muri. Eden si sentiva disorientata ma anche inspiegabilmente attratta da quel luogo. Non era sola.

Gianmarco apparve davanti a lei, vestito in modo impeccabile, il suo solito sorriso enigmatico sulle labbra. I suoi occhi scuri la fissavano con un'intensità che le faceva mancare il respiro. Lui si avvicinò lentamente, e con ogni passo che lo portava più vicino, il cuore di Eden accelerava sempre di più.

"Cosa ci fai qui?" chiese lei, la voce tremante, ma carica di un desiderio che non riusciva a spiegare.

Lui non rispose con parole, ma con un gesto. La prese per i fianchi, avvicinandola a sé con una delicatezza che la fece sentire come se stesse per sciogliersi. La sua mano si posò sulla schiena nuda di Eden, sfiorandola appena, provocando brividi che le percorrevano la pelle.

"Ti sto mostrando qualcosa che non hai mai provato" sussurrò, la voce profonda e seducente. Le sue labbra si avvicinarono al collo di Eden, sfiorandolo in un bacio leggero ma elettrizzante.

Lei sentì il mondo intorno a loro svanire, lasciandola sola con lui in un vortice di sensazioni. Ogni tocco, ogni parola di Gianmarco la faceva desiderare di più. La sua mano si mosse dal fianco alla nuca, affondando le dita tra i suoi capelli, tirandola leggermente indietro per poterla baciare con più passione.

Il bacio fu intenso, travolgente. Eden si sentiva come se stesse perdendo il controllo di sé, lasciandosi andare completamente in quelle braccia forti che sembravano saper esattamente cosa fare per farla sentire viva, desiderata. Gianmarco non era solo misterioso, era anche incredibilmente sensuale, e in quel sogno, lui la stava portando in un mondo dove solo loro due esistevano.

Mentre le sue mani esploravano ogni centimetro del suo corpo, Eden sentiva il desiderio crescere, sempre più forte, sempre più incontrollabile. Nessuno l'aveva mai fatta sentire così prima d'ora, così completamente persa nel piacere e nel desiderio. Era come se ogni parte di lei rispondesse al richiamo di lui, senza esitazione, senza paura.

E proprio quando il sogno raggiunse il suo picco, Eden si risvegliò bruscamente, il respiro affannoso e il cuore che batteva all'impazzata. Il suo corpo era sudato, i capelli scompigliati e le coperte gettate via. Si sentiva come se avesse appena corso una maratona, e le immagini del sogno ancora pulsavano nella sua mente, vivide e insopportabilmente reali.

Ancora scossa, si lasciò sfuggire una risata nervosa. "Ma che diavolo... Gianmarco, sei proprio un bastardo anche nei miei sogni" mormorò, divertita e allo stesso tempo confusa.

Si alzò dal letto, ancora un po' stordita, cercando di calmare il battito del cuore. "Non posso credere di aver sognato una cosa del genere" disse a sé stessa, mentre si dirigeva verso il bagno per schiarirsi le idee.

Mentre si sciacquava il viso con acqua fresca, non poté fare a meno di sorridere ironicamente. "Beh, almeno ora so che anche il mio subconscio è in astinenza" . Una parte di lei non poteva negare che quel sogno l'avesse scossa nel profondo, lasciandole una sensazione che non riusciva a scrollarsi di dosso.



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Dopo essersi ripresa dal sogno turbolento, Eden si avvolse nella sua vestaglia e si diresse in cucina per prepararsi un caffè. Mentre la macchina borbottava, il suo telefono vibrò sul tavolo. Vide il nome di Emanuele apparire sullo schermo e, per un attimo, il cuore le balzò in gola.

Lesse il messaggio:

"Eden... scusami tantissimo per i messaggi di ieri sera. Non so cosa mi sia preso, ero decisamente troppo ubriaco. Spero che non ci siano stati malintesi."

Eden sorrise un po' tra sé e sé, divertita dalla sua goffaggine. Mentre sorseggiava il suo caffè, scrisse una risposta leggera:

"Nessun problema, Manu. Tutto ok. Anche io mi sono divertita un po' troppo ultimamente 😅"

Ma mentre inviava il messaggio, non poté fare a meno di chiedersi se ci fosse stato un fondo di verità in quelle parole che Emanuele le aveva scritto la sera prima. Era qualcosa che l'aveva colpita e, nonostante la risposta leggera, il dubbio la stuzzicava. Decise di affrontarlo direttamente.

"E comunque, sai... per curiosità, quello che mi hai scritto... eri serio o davvero solo ubriaco?"

Emanuele rispose quasi subito, ma Eden sentì un leggero ritardo tra il messaggio in arrivo e l'apertura. Sembrava che ci avesse pensato un po' prima di rispondere.

"No, no, solo una stupidata da ubriaco, davvero. Ci tengo molto alla nostra amicizia, Eden, tutto qui."

Eden lesse quelle parole e sentì una strana sensazione di sollievo mescolato a una lieve punta di delusione. Forse una parte di lei si era aspettata una conferma diversa, ma ora che sapeva che tra di loro non c'era nulla di più dell'amicizia, si sentiva più leggera.

"Meno male! Non voglio rovinare quello che abbiamo. Sei uno dei pochi su cui posso contare."

Con un sorriso, posò il telefono e si dedicò alla sua routine mattutina. Finito il caffè, si vestì e si preparò per una giornata intensa di lavoro. Prima di uscire di casa, però, si concesse un momento di distrazione. Aprì TikTok, scorrendo distrattamente tra i video per rilassarsi un po'.

Improvvisamente, una clip attirò la sua attenzione. Era Gianmarco, in una delle sue ultime live. Il suo volto era serio, concentrato su ciò che stava dicendo ai suoi spettatori. Eden non poté fare a meno di osservare quella clip con un certo interesse. La sua voce profonda e sicura, il modo in cui gestiva le battute in chat, e quella luce negli occhi che sembrava nascondere molto più di quanto mostrasse.

"Che razza di...", borbottò Eden, mentre osservava Gianmarco parlare, sentendo quel familiare senso di irritazione mescolato a un'inspiegabile attrazione. Con uno sbuffo, chiuse l'app e gettò il telefono sul letto, cercando di scacciare quei pensieri.

"Devo smettere di farmi condizionare da quel tipo" disse a sé stessa, cercando di concentrarsi su ciò che l'aspettava. Ma mentre si preparava per uscire, non poté fare a meno di notare che l'immagine di Gianmarco continuava a riaffiorare nella sua mente.

Decisa a lasciarsi tutto alle spalle, afferrò la sua borsa e uscì di casa, pronta a immergersi in una nuova giornata di lavoro. Ma dentro di sé, sapeva che i dubbi e le sensazioni contrastanti che provava verso Gianmarco e Emanuele non sarebbero scomparsi così facilmente.

EDEN || Gianmarco ToccoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora