capitolo 5.

6 0 0
                                    

Lucy e Loris trovarono rifugio nel vecchio magazzino abbandonato della scuola, un luogo dove nessuno si sarebbe aspettato di trovarli. Qui, tra scatoloni impolverati e vecchi attrezzi da palestra, si sedettero per analizzare ciò che avevano scoperto.

Lucy aprì di nuovo il taccuino di Kennedy e cercò di decifrare le note scarabocchiate. Le parole “ragazzo nuovo” e “pericoloso” rimbombavano nella sua mente. Chiunque fosse, questo misterioso ragazzo era stato chiaramente una minaccia, e Thomas e Kennedy lo sapevano.

“Deve esserci un modo per identificarlo,” mormorò Lucy, sfogliando nervosamente le pagine. “Sappiamo che Rachel non l’aveva mai visto prima, ma qualcuno a scuola deve conoscerlo.”

Loris annuì, appoggiato contro il muro. “Se questo tizio era coinvolto nel giro di droghe di cui parlavano Thomas e Kennedy, forse ha a che fare con la rete che si sta sviluppando in città. Ho sentito delle voci su alcuni nuovi spacciatori in giro per Amsterdam, ma nessuno sa chi siano veramente.”

Lucy lo guardò pensierosa. “Potrebbe essere questo il collegamento. Se Thomas, Kennedy e Annie erano in quel giro, è possibile che si siano trovati in qualcosa di più grande di loro.”

Mentre parlavano, il telefono di Loris vibrò. Tirò fuori il dispositivo dalla tasca e vide un messaggio. Era anonimo, proprio come quello che Kennedy aveva ricevuto al ballo. Il messaggio diceva: “Lasciate perdere. Non cercate risposte che non vi piaceranno.”

Il sangue di Loris si gelò. Mostrò il messaggio a Lucy, che lo fissò con occhi sbarrati. “Stanno seguendo ogni nostra mossa,” sussurrò. “Chiunque sia, sa che stiamo cercando la verità.”

Lucy si alzò in piedi, camminando avanti e indietro nervosamente. “Non possiamo fermarci adesso. Questo messaggio è la prova che siamo sulla strada giusta. Più ci avviciniamo, più diventano nervosi.”

Loris esitò. “E se ci stessimo cacciando in qualcosa di troppo grande per noi? Questi ragazzi sono morti, Lucy. Non sappiamo con chi abbiamo a che fare.”

Lucy lo guardò negli occhi, decisa. “Non possiamo ignorarlo. Qualcuno ha ucciso Thomas, Kennedy e Annie, e non possiamo far finta di nulla. Se smettiamo ora, lasceremo che chiunque sia il colpevole la faccia franca.”

Loris sospirò, sapendo che Lucy aveva ragione. “Ok. Ma dobbiamo fare attenzione. La prossima mossa dev’essere strategica. Non possiamo andare a naso.”

In quel momento, Lucy ebbe un'idea. “E se chiedessimo aiuto a qualcuno che conosceva davvero bene Thomas? Magari ci sono dettagli che ci sfuggono. Thomas era carismatico e amato da tutti, ma non credo che abbia parlato con chiunque di questi segreti.”

Loris rifletté. “Forse c’è qualcuno che era vicino a lui ma che non abbiamo ancora considerato. Magari un amico al di fuori del solito gruppo.”

Lucy annuì. “C’era Mia, la ragazza con cui Thomas usciva. Forse lei sapeva qualcosa. Si vedevano spesso prima che tutto questo succedesse.”

Loris si ricordò di Mia, una ragazza introversa che era stata per un breve periodo legata a Thomas. La loro relazione non era durata molto, ma c’era sempre stata un’intesa tra loro, un legame che forse andava oltre l’apparenza.

Lucy prese una decisione. “Devo parlare con lei. Potrebbe avere informazioni che nessun altro ha. Ci vediamo più tardi a casa, va bene?”

Loris le afferrò il braccio, preoccupato. “Sei sicura? Non vuoi che venga con te?”

Lucy scosse la testa. “No, voglio andarci da sola. Mia è riservata, potrebbe aprirsi di più se non siamo in due a interrogarla.”

Loris la fissò per un attimo, poi annuì. “Va bene, ma fammi sapere se succede qualcosa. Resta in contatto.”

Lucy gli sorrise, anche se il suo cuore era colmo di ansia. “Promesso.”

---

Lucy trovò Mia nel piccolo parco dietro la scuola, seduta su una panchina isolata con un libro in mano. La ragazza alzò lo sguardo quando vide Lucy avvicinarsi, ma non sembrava sorpresa. Sembrava come se si aspettasse che qualcuno andasse a parlarle.

“Ciao, Mia,” disse Lucy con un tono cauto, sedendosi accanto a lei. “Mi dispiace disturbarti, ma devo parlarti di Thomas.”

Mia chiuse il libro e sospirò. “Immaginavo che qualcuno sarebbe venuto a chiedermi di lui. Va tutto bene, Lucy. Cosa vuoi sapere?”

Lucy non perse tempo. “Sappiamo che Thomas era coinvolto in qualcosa di pericoloso. E ci sono state altre due morti, non solo la sua. Stiamo cercando di capire chi fosse questo ragazzo nuovo con cui lui, Kennedy e Annie avevano parlato al ballo. Tu sai qualcosa di tutto questo?”

Mia si irrigidì, chiaramente nervosa. Guardò davanti a sé, evitando lo sguardo di Lucy per un momento. Poi, con voce bassa, rispose: “Thomas non mi ha mai detto tutto, ma sapevo che si era infilato in qualcosa di losco. Mi diceva sempre di non farmi coinvolgere, di stare lontana. Parlava di un ragazzo… uno che era appena arrivato in città, uno che controllava il giro delle droghe.”

Lucy la osservò attentamente. “Sai come si chiama questo ragazzo? O dove possiamo trovarlo?”

Mia scosse la testa. “No, non me lo ha mai detto. Ma so che Thomas era spaventato. Mi ha detto che questo ragazzo era diverso dagli altri, che non era solo uno spacciatore. Aveva un potere su di loro, come se li tenesse in pugno. E Thomas stava cercando un modo per uscirne, ma non sapeva come fare.”

Lucy sentì un brivido lungo la schiena. “Pensi che Thomas volesse uscire dal giro prima di morire? Forse è per questo che l’hanno ucciso?”

Mia annuì, gli occhi velati di lacrime. “Sì, penso di sì. Ma Thomas non sapeva come liberarsi. E adesso… adesso è troppo tardi.”

Lucy le prese la mano, stringendola con gentilezza. “Non è troppo tardi per scoprire la verità. Qualsiasi cosa tu sappia, anche il più piccolo dettaglio, potrebbe aiutarci.”

Mia esitò, poi sussurrò: “Thomas aveva un nascondiglio. Un posto dove teneva cose che non voleva che nessuno vedesse. Mi ha

l'ultimo ballo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora