capitolo 8.

2 0 0
                                    

La figura del ragazzo avanzava lentamente, le sue spalle larghe si stagliavano contro l’ombra della scala. Il suo sguardo era fisso su Lucy e Loris, come se fosse sicuro di avere il controllo della situazione. Le torce tremolanti dei due ragazzi illuminavano a malapena il suo viso, ma bastava per riconoscerlo: era lo stesso ragazzo che li aveva minacciati la notte precedente.

"Pensavate di avermi seminato," disse con un sorriso freddo. "Ma sono più vicino di quanto crediate."

Lucy strinse la busta indirizzata a "Leo" tra le mani, il cuore che batteva all’impazzata. Loris, invece, stava cercando disperatamente un modo per uscire da quella situazione. Erano bloccati in uno scantinato senza via d’uscita evidente. Il ragazzo era tra loro e la scala.

“Non c’è nessuna via di fuga,” disse il ragazzo con una calma inquietante. “Datevi la busta e la chiave e non vi farò del male. Vi prometto che non finirete come Thomas, Kennedy e Annie.”

L’aria divenne pesante, quasi soffocante. Il pensiero di Thomas, Kennedy e Annie, di come le loro vite fossero state spezzate così brutalmente, fece tremare Lucy, ma allo stesso tempo accese una scintilla di rabbia dentro di lei. Non potevano fermarsi ora. Troppo era in gioco.

Loris si fece avanti, cercando di guadagnare tempo. “Chi sei veramente? Perché ci stai seguendo? E cosa c’entra Thomas con te?”

Il ragazzo si fermò per un momento, gli occhi freddi che valutavano Loris. “Non hai ancora capito, vero? Thomas era solo un ingranaggio in una macchina molto più grande. Pensava di poter gestire tutto da solo, ma si sbagliava. Voleva uscire dal giro, ma non è mai così facile. Leo lo sapeva. E ora voi avete qualcosa che appartiene a lui.”

“Leo…” sussurrò Lucy. Quel nome era tornato ancora una volta. E ora capiva che chiunque fosse questo Leo, era il fulcro di tutto. Ma ancora non sapeva chi fosse. Forse era il leader del circolo di droghe? O qualcuno che Thomas cercava disperatamente di proteggere?

Il ragazzo fece un altro passo avanti, i suoi occhi fissi sulla busta. “Ultima possibilità. Datemela e me ne andrò.”

Lucy fece un passo indietro, cercando di mantenere la calma. “Non lo faremo. Non possiamo fidarci di te.”

Il sorriso del ragazzo svanì. "Avete scelto il lato sbagliato."

In quell'istante, il mondo sembrò rallentare. Loris afferrò una delle scatole di metallo che giacevano accanto alla cassapanca e la lanciò verso il ragazzo. Non fu un colpo preciso, ma fu abbastanza per distrarlo. “Lucy, corri!”

Non ci fu tempo per pensare. Lucy si lanciò verso la scala, stringendo ancora la busta, seguita da Loris. Il ragazzo recuperò subito l’equilibrio e li inseguì, ma Loris gli impedì di raggiungere Lucy tirando giù un pesante scaffale che bloccò momentaneamente il passaggio.

Salirono i gradini in fretta, spinti dalla pura adrenalina, fino a sbucare nella luce fredda del corridoio. Senza voltarsi, corsero fuori dalla casa, il cuore in gola, sperando che quel ragazzo non riuscisse a liberarsi così facilmente dall’ostacolo.

Una volta fuori, si gettarono sulle biciclette che avevano lasciato lì la notte prima e si lanciarono per le strade di Amsterdam. Il vento gelido della mattina tagliava le loro guance mentre pedalavano a tutta velocità, cercando disperatamente di mettere più distanza possibile tra loro e il pericolo.

Lucy cercava di concentrarsi sulla strada, ma la sua mente era in subbuglio. Chi era quel ragazzo? E soprattutto, chi era Leo? Il nome continuava a rimbombare nella sua testa, come un enigma che non riusciva a risolvere.

---

Si fermarono solo quando raggiunsero un vecchio parco nascosto tra le vie secondarie della città. Era un luogo tranquillo, lontano dal caos del centro. Si sedettero su una panchina, ansimando per lo sforzo. La busta era ancora tra le mani di Lucy, e la sua presenza sembrava gravare su di loro come un peso fisico.

“Che facciamo ora?” chiese Loris, il respiro ancora affannato. “Non possiamo continuare a scappare per sempre.”

Lucy annuì, guardando la busta con occhi pensierosi. “Dobbiamo capire chi è Leo. Se è davvero al centro di tutto questo, potrebbe essere la chiave per risolvere il mistero. Ma non sappiamo nulla di lui, solo il nome.”

Loris si passò una mano tra i capelli, frustrato. “E come facciamo a trovarlo? Non abbiamo nemmeno un indizio su dove cercare. L’unica cosa che sappiamo è che Thomas voleva proteggerlo… o forse voleva affrontarlo. Non è chiaro.”

Lucy si alzò in piedi, camminando avanti e indietro. “C’è solo una persona che potrebbe sapere qualcosa di più. Jenny.”

Loris la guardò con occhi sgranati. “La zia Jenny? Dici che sa qualcosa di tutto questo?”

Lucy si fermò, incrociando le braccia sul petto. “Non lo so per certo, ma è possibile. Thomas viveva con lei. È impossibile che non abbia notato nulla. Potrebbe avere delle risposte.”

Loris si alzò dalla panchina, esitante. “E se non volesse dirci nulla? Potrebbe essere pericoloso coinvolgerla.”

Lucy sospirò, guardando lontano. “Non abbiamo scelta, Loris. Ogni pista ci sta portando in vicoli ciechi. E questo Leo… chiunque sia, è al centro di tutto. Dobbiamo scoprire cosa sapeva Thomas, e Jenny è la nostra unica speranza.”

Loris annuì lentamente. “D’accordo. Andiamo da Jenny.”

---

Il sole era ormai alto quando raggiunsero la casa di Jenny. La zia li accolse con il solito sorriso gentile, ma Lucy notò subito qualcosa di diverso nei suoi occhi. C’era una tensione, un non detto che aleggiava nell’aria.

Si sedettero in salotto, l’atmosfera carica di aspettative.

“Allora,” iniziò Jenny, rompendo il silenzio. “A cosa devo la visita?”

Lucy si morse il labbro, cercando le parole giuste. “Zia Jenny, dobbiamo parlarti di Thomas. E di… Leo.”

Appena pronunciato quel nome, Jenny si irrigidì visibilmente. Lo sguardo gentile scomparve, sostituito da una freddezza che Lucy non le aveva mai visto.

“Cosa sapete di Leo?” chiese, la sua voce ora più tesa.

Lucy e Loris si scambiarono uno sguardo. Era chiaro che Jenny sapeva molto più di quanto avesse mai lasciato intendere.

“Non abbastanza,” rispose Lucy. “Ma sappiamo che è coinvolto in tutto ciò che è successo. E tu, zia, tu sai chi è, vero?”

Jenny rimase in silenzio per un lungo istante, il suo sguardo perso nel vuoto. Poi, con un sospiro profondo, abbassò lo sguardo e disse: “È ora che sappiate la verità. Ma non sarà facile da accettare.”

Lucy si sentì gelare. La verità che avevano cercato così disperatamente stava finalmente per emergere, e intuiva che avrebbe cambiato tutto.

l'ultimo balloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora