capitolo 9.

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Il silenzio nella stanza sembrava quasi tangibile, un peso invisibile che schiacciava ogni parola non detta. Jenny guardava Lucy e Loris, le mani strette sulle ginocchia come se stesse cercando di controllare qualcosa che non voleva emergere.

Lucy non distoglieva lo sguardo. "Zia, chi è Leo?"

Jenny sospirò, uno di quei sospiri che sembravano portare con sé anni di segreti. "Leo... non è solo una persona, Lucy. È molto di più. È l'incarnazione di un mondo da cui Thomas cercava di scappare, ma che lo ha risucchiato fino alla fine. Leo non è solo un uomo. È il capo di un’organizzazione che controlla buona parte del traffico di droghe ad Amsterdam. E Thomas... Thomas era coinvolto più di quanto voi possiate immaginare."

Lucy sentì il cuore accelerare. "Coinvolto come?"

Jenny guardò Loris, poi di nuovo Lucy. "Thomas non era solo una vittima, Lucy. Era parte attiva del circolo. Leo si fidava di lui, lo vedeva come uno dei suoi uomini più promettenti. Thomas era giovane, intelligente e sapeva come muoversi. Ma poi... qualcosa è cambiato."

Loris si spostò sulla sedia, il viso tirato. "Thomas voleva uscirne, vero? L'ha scritto anche nei suoi appunti."

Jenny annuì, il viso segnato dalla tristezza. "Sì. Voleva uscire. Ma nessuno lascia Leo così facilmente. Quando Thomas ha iniziato a parlare di lasciar perdere tutto, Leo ha capito che diventava un rischio. Thomas sapeva troppe cose, e non era più disposto a giocare secondo le regole."

"Ma cosa c’entra Kennedy e Annie?" chiese Lucy, la voce che tremava leggermente. "Erano anche loro coinvolti?"

Jenny scosse la testa lentamente. "Kennedy... era un cliente. Non era coinvolto direttamente nel giro, ma Leo lo usava per distribuire le droghe a certi circoli esclusivi. Il basket gli aveva aperto molte porte, e Leo ne approfittava. Kennedy non era nemmeno consapevole di quanto fosse intrappolato."

"E Annie?" Loris non riusciva a immaginare la ragazza più popolare della scuola nel mezzo di una situazione così oscura.

Jenny abbassò lo sguardo. "Annie era... diversa. Aveva un ruolo meno centrale, ma era una pedina nelle mani di Leo. Era attratta dal potere, dal controllo. E pensava che Leo potesse darle tutto ciò che desiderava. Quando ha capito che stava giocando con il fuoco, era già troppo tardi."

Lucy si alzò in piedi, camminando nervosamente per la stanza. Le parole di Jenny rimbombavano nella sua testa, mettendo insieme pezzi del puzzle che non riusciva ancora a completare. "E Thomas? Cos'è successo veramente a Thomas?"

Jenny si irrigidì, le sue mani ora tremavano leggermente. "Thomas ha cercato di scappare. Ci ha provato. Mi ha confidato di voler fuggire da tutto e ricominciare da capo. Aveva dei piani... ma non li ha mai realizzati. La notte del ballo di homecoming, Thomas è stato ucciso perché aveva preso una decisione: tradire Leo."

Un gelo si diffuse nella stanza. Lucy si fermò, fissando sua zia. "Tradire Leo? Cosa intendi?"

Jenny si alzò lentamente, camminando verso la finestra e guardando fuori, come se il passato fosse ancora visibile al di là del vetro. "Thomas aveva preso dei documenti. Prove che potevano incriminare Leo e la sua organizzazione. Pensava che consegnandoli alla polizia sarebbe riuscito a chiudere il cerchio. Ma non aveva fatto i conti con quanto Leo fosse potente."

Loris si alzò di scatto. "E quei documenti? Dove sono ora?"

Jenny si voltò lentamente verso di loro. "Non lo so. Thomas li aveva nascosti da qualche parte. Mi disse che, se gli fosse successo qualcosa, qualcuno avrebbe saputo dove trovarli."

"Qualcuno chi?" chiese Lucy, sentendo il battito del cuore accelerare ancora.

Jenny si avvicinò a Lucy, mettendo una mano sulla sua spalla. "Non me lo ha mai detto. Ma se siete davvero intenzionati a scoprire la verità, Lucy... dovrete correre lo stesso rischio che ha corso Thomas. Leo non permetterà mai che la verità venga a galla."

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