Entrano in studio in silenzio, distanziati da uno spazio così grande che a momenti entrambi toccano le pareti del corridoio con le loro braccia. Sono distanti fisicamente, e forse lo sono ancora di più mentalmente.
Simone, nella sua testa, si sta dando del pazzo: come gli è saltato in mente di dire quella cosa a Daniel? Come gli è anche solo minimamente passato per la mente di dirgli che era bellissimo?
Non è la prima volta che succede, è successo tante altre volte, ma questa volta ha un sapore diverso: la consapevolezza che, forse, non sarà l'ultima volta che succederà.
Nella sua testa si ripercorrono i flashback di quando gliel'ha detto a maggio, sotto la luce della luna.
Maggio 2025, Milano
Simone sta abbracciando Daniel stretto a sé, come se nella sua testa l'idea che il più grande sia lì con lui, nelle condizioni in cui si trovano, sia solo una proiezione immaginaria della sua testa.
Entrambi sono sudati, Daniel ha il respiro ancora affannato, ma si sente calmo e in pace come non si sentiva da moltissimo tempo. Si può dire che entrambi hanno aspettato questo momento per troppo, ma anche che adesso non potrebbero più fare a meno di quello che è successo.
Simone sposta la mano destra dal suo fianco ai capelli dell'amico, o quello che una volta era solo un amico, accarezzandoli lentamente, come a volergli infondere calma, quando entrambi hanno dentro di loro uno zoo intero che si muove.
-Sei bellissimo- gli sussurra nell'orecchio. Osserva Daniel arrossire, per poi accoccolarsi ancora di più al suo petto, come a voler cercare nuovamente conferma che tutto ciò sia vero, che non sia solamente un sogno
Giugno 2030, Milano
Simone si perde nei suoi ricordi, per poi ritornare alla realtà con la voce di Riccardo, o per meglio dire, con la voce della figlia di Riccardo.
Alza finalmente gli occhi dal pavimento bianco dello studio solo per osservare una bambina corvina che vola nella braccia di Daniel, mentre la risata di entrambi riempie tutto lo spazio circostante.
-Lo so che tra voi è successo qualcosa- gli sussurra Riccardo, facendo sobbalzare il napoletano come se fosse spaventato.
-Come puoi dirlo?- chiede con voce tremolante Simone.
-Perchè lo guardi come se fosse l'unica cosa esistente in questa stanza, come se fosse la stella che ti riporta a casa dopo esserti perso- risponde Riccardo, per poi allontanarsi andando dalla figlia.
Si dirigono insieme nella stanza principale, quella dei vari studi, dove Simone realizza che sono solo loro tre, o due. Daniel, infatti, si sta allontanando per andare a far addormentare Whetu nella piccola stanzetta che hanno creato apposta per lei.
-Per quello che hai detto prima- inizia Simone quando è sicuro che Daniel non sia nel raggio d'ascolto della conversazione -prometto che prima o poi te ne parlerò, insieme a ciò che è successo in Australia, solo non adesso- continua.
-Non l'ho detto per farti stare male o per farti agitare. Prendi tutto il tempo che ti serve... Quando sei pronto, io sarò qui ad ascoltarti- gli risponde Riccardo, per poi stringerlo forte a sé come non succedeva da tempo.
Simone rimane, in un primo momento, rigido, per poi lasciarsi andare e stringerlo a sé ancora più forte: Riccardo è sempre lo stesso, e sa che lo aspetterà sempre, come lo ha aspettato per cinque anni senza mai perdere le speranze.
Quando Daniel ritorna, circa una mezz'oretta dopo, trova Simone e Riccardo a parlare del più e del meno, aggiornandosi su come la vita del friulano sia estremamente cambiata. Vede che osservano le foto di Whetu, quelle del battesimo, quelle al compleanno di Amedeo la settimana prima, quelle di Daniel che la tiene in braccio appena nata.
Sospira prima di incamminarsi verso i due, teso per quello di cui dovranno parlare.
-Oh, Daniel, sei qui. Allora possiamo iniziare- afferma Riccardo raddrizzandosi con la schiena e riponendo il suo cellulare nella tasca dei jeans che indossa.
-Simone, cosa vuoi fare con il canale?- chiede subito il friulano andando dritto al punto della conversazione.
-Il mio non voglio riaprirlo, vorrei che i miei fan storici si ricordassero del me di cinque anni fa. Però, se ne avete piacere, possiamo magari fare qualche collaborazione insieme- risponde sorridendo incerto.
-Beh, a me sta bene... Per esperienze d.m. invece? Preferisci riprendere il format o fermarlo a dove eravamo rimasti?-
Simone esita, ma annuisce: -Potremmo anche riproporlo, magari ampliando gli argomenti-
Riccardo muove la testa in senso affermativo, contento di non dover buttare all'aria tutto ciò su cui hanno lavorato per molto, troppo tempo. Si ricorda ancora i litigi con Jasmine per il tour, la loro momentanea rottura all'inizio del primo tour, un po' per il fatto che passassero più tempo fuori che dentro casa, un po' per il fatto che lui sia stato così assente per diverso tempo.
Mentre Simone e Riccardo continuano a parlare di idee per i contenuti, per i video, per gli show, il rumore della sedia di Daniel che striscia violentemente sul pavimento li distrae.
Il più grande si alza dalla sedia di scatto stringendo i pugni, tenendo gli occhi stretti dalla rabbia.
-Seriamente Riccardo?! Vuoi seriamente fare finta che in questi cinque anni in cui lui è sparito non sia cambiato niente?! Vuoi farlo tornare sul canale senza alcuna certezza che rimarrà?! Vuoi farlo avvicinare a Whetu consapevole del fatto che appena qualcosa andrà storto se ne andrà come se n'è andato cinque anni fa e ancora prima con Amedeo?! Beh, a me non sta bene! Fate quel cazzo che volete, ma io non ci sarò- urla prima di andarsene sbattendo la porta.
Simone sente i suoi occhi bagnarsi, poi le sue guance. Riccardo, invece, sente solo un enorme casino dentro la sua testa: ha sbagliato? ha seriamente sbagliato tutto?
Il friulano lo abbraccia stringendolo forte a sé, mentre da lontano sentono la macchina di Daniel andarsene in fretta.
-Sono sicuro che riuscirete a risolvere- dice Riccardo nel tentativo di consolare l'amico, anche se non è sicuro che questa volta Daniel sarà in grado di mettere da parte questi cinque anni di vuoto e perdonare Simone come ha sempre fatto. Perchè la verità è questa, che tutte le volte che litigavano è sempre stato Daniel a fare il primo passo, ma adesso dovrà essere Simone a farlo.
-Per stasera dormi da me, come ai vecchi tempi. Poi domani vedremo- continua.
Rimangono ancora per un attimo abbracciati sul divanetto, per poi andare a svegliare Whetu. La bambina, fino a casa, continua a chiedere dello zio Dadda; ma Riccardo è abilissimo a sviare il discorso, promettendo alla bambina che lo avrebbe visto domani.
La serata passa lentamente, con le lacrime sempre pronte a minacciare di uscire dai suoi occhi.
E quando Whetu si addormenta insieme al papà, Simone può finalmente lasciarsi andare tra le braccia di Jasmine.
Jasmine, l'unica che conosce veramente gli eventi di cinque anni fa, non può far altro che abbracciarlo e lasciarlo sfogare fra le sue braccia, finché entrambi non si addormentano sul divano con le lacrime che ancora escono dai loro occhi.
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Il passato ritorna sempre... [DaddaxAwed]
أدب الهواةDaniel e Simone Awed e Dadda Ormai sono quasi cinque anni che il canale di Simone giace nell'abbandono più totale, senza che nessuno sia mai stato in grado di capirne il motivo... Le luci si sono spente sul palco per l'ultima volta a Milano nel magg...