cap 13

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Jimin si stava torturando le mani in sala d'attesa.

Sua moglie fin di vita stava dando alla lice secondo figlio.

Rimorso della coscienza la stava distruggendo. Erano arrivati tutto.

Jimin vide Hanna , svoi occhi si riempirono di rabbia. Prese la cognata tirando per braccio.

" Adesso tu mi dici perche non mi avete detto niente? E questo che merito da te.? Le bugie? Ti ho sempre trattato come una sorella cazzo."

" Perdonami. Anche io non sapevo niente fino qualche settimana fa. Ho scoperto per caso entrando nel bagno mentre lei cercava di fare la doccia. "

" Perché non mi hai chiamato?perché?"

" Lei mi ha fatto giurare . Non voleva che tu lo sapessi. Aveva avuto paura che tu lo avresti fatto abortire per curarlo. "

" Certo che lo avrei fatto. La sua vita valeva di più di un feto . Come deve fare jisung crescere senza sua madre mhu? Come? Lo avete pensato per un attimo a lui? A me? "

" Tu non lo amavi. "

" Non è importante. Gli voglio bene del anima.  E la mia migliore amica cazzo, la mia complice. "

Jimin Scoppio nel pianto. Hanno lo abbraccio stretto.

" Non e colpa tua jimin. Ha deciso tutto lei. "

" Si invece. Se ero presente magari me ne accorgevo , invece no. Era presa da un altra cosa. "

" Lo so. Haeon mi racconto la vostra discussione, mi disse anche ch uomo che amavi era tornato , tornato da te. "

" Già. Ma adesso non ha importanza."

Uscì medico.

Tutti si avvicinarono.

" Dottor jiwo?"

" Congratulazioni signor park -lee ha una bellissima bambina sana "

" Mia moglie?"

Dottore abbasso  la testa. Non servivano parole. Haeon non c'era più.

Jimin cade sulle ginocchia. Prendendo capelli fra le mani tirando li disperatamente. Le urla di Hanna rimbombano quelle mura .

Funerale di haeon per jimin non fu facile . Quei due giorni si era rinchiuso in se stesso. Non voleva vedere nessuno. Passava tutto suo tempo fra organizzazione del funerale e reparto neonatologia dove era ricoverata la sua piccola bambina .

Jimin vedendo la bambina si innamorò perdutamente di quel piccolo essere che adesso aveva suo papà solamente. Già da piccolissima doveva combattere con la vita crudele.

Settimana dopo piccola jiha fu dimesso dal ospedale, stava bene ,poteva tornare a casa .

Jimin prese aspettativa da lavoro delegando tutto a hobby. Voleva stare con svoi fogli.

Assunse un bebisiter , anche sua madre e Hanna  gli stavano dando una mano enorme. 

Quella sera a casa park-lee suino citofono.

Jimin era nel salone , fra le sue braccia dormiva beatamente la sua piccola principessa, jisung stava giocando seduto su tappeto insieme alla zia Hanna.

" Buonasera a tutto. "

" Jk . "

" Chio  Hanna. Jimin dobbiamo parlare."

" Non e momento. "

" Si invece. Sono settimane che mi eviti. Non me ne vado finché non parliamo."

" Vieni jisung andiamo nella tua stanza. Dalla a me la piccola jimin. Devi parlare con lui. "

" Grazie Hanna."

Rimasero li guardarsi nei occhi per un po'. Jimin tiro un sospiro pesante.

" Sei venuto fin qui per parlare . Parla."

" Voglio sapere che ti succede? Perché mi stai evitando? Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

Si sedette sul divano.

" Tu non hai fatto niente. Sono io sbagliato qui. "

" Jimin! Ma che diavolo stai dicendo?"

" Sto dicendo che non dovevamo amarci . Non e giusto"

" Sei impazzito per caso? Mi stai lasciando?"

" Si. "

" Perché cazzo perché? Stavamo così bene."

" Jk ! Mentre io mi divertivo  con te, facevamo la famiglia felice  lei stava  soffrendo, non si meritava quella fine. Non lo amavo vero ma gli volevo bene. Non mi perdonerò mai."

" Non e colpa tua amore. Non lo è. Non aumentare dolore ch senti nel cuore. Ti prego jimin, non lasciarmi. Ti amo cazzo. Morirei senza di te."

" Hai visuto anni senza di me. Cielafarai anche adesso. Mi dispiace jk ma ho due figli da crescere. Voglio che loro si ricordano la loro mamma. "

" Jimin ti prego. "

Jk lo prese fra le sue braccia stringendola a sé . Poggio le labbra su quello di jimin.

" Amor ti prego ,ragiona. "

" Mi dispiace . Ho già preso la mia decisione.  Addio jk."

Jk lo lascio dirigendosi verso la porta. Si fermo girandosi verso jimin pietrificato. Lo guardo bene nei occhi dove vide un immenso dolore e sofferenza. Si asciugo le lacrime che gli stavano bagnando viso.

" Addio jimin. Forse hai ragione non dovevamo amarci. Spero che non ti pentirai della tua decisione. "

Sbatte la porta talmente tanto che jimin sussulto.

" Non condivido quello ch  hai fatto. Meriti di essere felice jimin. Haeon lo avrebbe voluto."

" Hanna!"

Quella notte jimin pianse tutte le sue lacrime

non dovevamo amarci Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora