Capitolo 2 | Words knitted in my chest

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" Like bedding down in a knoll of moss, or sinking into a cellar, without sound. "

‼️⚠️TW: VIOLENZA, LINGUAGGIO SCURRILE ⚠️‼️


AEMOND

Alla luce della luna, la spiaggia era uno spettacolo di acqua argentea, sabbia blu incontaminata e grotte che si estendevano per miglia.
Dopo il crepuscolo, il mostro si muoveva nella notte oscura sotto un cielo di stelle.
Lo sapevo, mi dava la sensazione di avere la lingua ricoperta di cenere, mi seccava la gola.

Vaghar ruggì percependo il mio tormento.

<< Lykiri >> le mormorai in valyriano.
Sentendo la mia voce, si tranquillizzò a malapena, anche se continuava a tenere i suoi occhi puntati su di me, attenta.

Si tratta di equilibrio, il prezzo da pagare per le azioni che diffondiamo.
Esitai un momento e usai il silenzio per placare l'impeto di rabbia che gli ultimi avvenimenti mi avevano scatenato, poi contrassi le dita serrando i pugni.

Equilibrio, pensai di nuovo, e all'improvviso provai un odio viscerale per quella parola.

" Avresti dovuto vedere come ti ha guardato, quando ha visto il tuo occhio. Era inorridita. "
Una fitta mi trapassò il petto ma non accennai a scompormi.

Quella mattina, era quasi mezzogiorno, ed io non avevo ancora dormito. Il mio occhio sembrava carta vetrata e la voce di Aegon mi strideva nelle orecchie.
Era già bello che andato e il tanfo di alcol aveva già impestato l'area nel raggio di dieci metri da lui.

<< Avresti potuto dirmi che nostro Padre aveva in mente di organizzare una pacchianata per questa sera >> si lamentò.

<< Stai dicendo che se te l'avessi detto, ti saresti mantenuto sobrio? >>
Aegon schiuse la bocca per rispondere, ma lo anticipai.
<< Non lo avresti fatto >> conclusi secco.

<< Mi sarei preparato qualcosa per i nostri bei nipotini però. Non sottovalutarmi così tanto. >>

Strinsi l'occhio. Lo zaffiro nella cicatrice vuota mi provocò dolore ma feci finta di nulla.
<< Resteranno solo per una sera, potresti comportarti da persona civile ed evitare di starnazzare come le galline che ti sbatti tutte le notti >>

Mi guardò di sottecchi. << Sembri simpatizzare per loro.>>

Questa sì che era bella. L'avevo già detto altre volte e l'avevo ripetuto. Odiavo tanto quanto lui quei microbi bastardi ma mio fratello beh, finiva sempre per perderci la dignità ogni maledetta volta.

<< Non lasciare che la tua stupidità ti seduca troppo, Aegon. >>
Questa volta quando mi avviai verso le mie stanze, Aegon non mi seguì.

Non appena fui in camera, sospirai, premendomi le dita sulla tempia. Era passato molto tempo da quando avevo avuto mal di testa, ma quella giornata era infinita.
Lanciai un vaso, che si frantumò sulla parete cremisi di diaspro.

Dovrò smettere di rompere roba, prima o poi...

Sospirai con rabbia e mi avviai verso il letto, sbottonando di qualche punto la giacca. La cicatrice aveva cominciato a bruciarmi. Avevo bisogno di dormire. Mi sarei dovuto alzare nel giro di qualche ora per quella cena del cazzo.

Proprio mentre stavo per rilassarmi, bussarono alla porta.

<< Vattene >> dissi, pensando fosse di nuovo Aegon.

Invece avvertì la voce di mia madre.
Disperazione, ancora peggio.
<< Aemond, posso entrare? >>
<< No >> sibilai esasperato.

Snow and Blood | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora