Capitolo 11 | The Queen of the North

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" You're lost at sea, then I'll command your boat to me again."

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MEDEA

Una volta in camera vi trovai già Zira intenta a rassettare tutto.
<< Oh, Zira >> la salutai con le guance ancora arrossate per la corsa di prima e l'imbarazzo con Aemond.

<< Non dovreste scappare così, siete ancora debole e il re ci ha ordinato di->> tentò di spiegare di nuovo preoccupata ma io la interruppi.

<< Dovevo ringraziarlo. È stato molto premuroso con me e dovevo rimgraziarlo subito >> mi sedetti sulla poltroncina e cominciai a spazzolarmi i capelli come facevo tutte le volte che ero insicura o agitata per qualcosa.
Quella situazione era del tutto nuova per me. Avevo mille pensieri contraddittori in testa eppure ero certa di come mi sentivo, e mi sentivo serena per la parvenza che potevo permettermi almeno. Vivevo la mia vita sotto attacco. Dormivo con un occhio aperto e stringendo un'arma in mano. Ero sempre con i nervi tesi, pronta a scattare, ad attaccare. Ma da quando ero qui era diverso.

<< Beh, mi sembra naturale lo sia. Molto presto sarete la sua regina infondo>> disse con scioltezza.

Che cosa?

Trattenni l'occhiata sbigottita e cercai di mantenere la mia maschera di ghiaccio stringendo le labbra.
Salva le apparenze Medea, qualsiasi cosa succeda.
<< Molto presto??>> dissi con la voce ridotta ad un sibilo.

<< Tra una settimana altezza, sono sicura che sarete una bravissima regina>> cominciò a farfugliare.

Feci un sorriso sbrigativo sull'orlo di una crisi isterica.
La sua regina???

<< Voglio rimanere da sola>> dissi secca.

<< Maestà ci è stato ordinato->> comincio lei.

<< Non mi importa. Esci>> calò la testa mesta e mi lasciò da sola dove finalmente mi permisi di esplodere lanciando un pugno contro lo specchio che andò in frantumi dalla violenza emessa scorticandomi le mani prive di guanti.

Mi maledissi per aver pensato che potesse essersi mostrato gentile senza inganno. Era ovvio, mi aveva salvata per costringermi a sposarlo così come aveva ucciso suo fratello per salire al trono. Mi faceva schifo. Più ci pensano più mi disgustava.
Una fitta di puro odio si accese dentro di me.
Lo avevo pure ringraziato. Ci avevo dormito insieme. Gli avevo raccontato le mie storie preferite. Come avevo potuto abbassare così tanto la guardia con il nemico? Mi ero rammollita a tal punto? Presi un respiro cercando di mantenere la calma e la razionalità ma scoppiai a piangere stringendomi così tanto la pelle con le unghie da lacerarla.
La fitta nello stomaco sempre più lancinante.
Quasi urlai di dolore e mi rannicchiai su me stessa lasciando che delle lacrime cadessero come neve al suolo.

Cregan ho bisogno di te.
Portami a casa.
Perché mi hai lasciata andare? Perché non hai lottato di più per tenermi con te a Grande inverno?

Mi sentivo così stupida e impotente. Mi mollai uno schiaffo per i pensieri che stavo facendo su mio fratello.
Lui mi aveva difesa fino all'ultimo ed ero stata io ad accettare. Era stata una mia scelta. O almeno così mi piaceva pensare. In realtà avevo deciso semplicemente di farlo senza ribellarmi sapendo che, infondo, era già stato tutto deciso.
Ed Aemond Targaryen, me l'avrebbe pagata.
Me l'avrebbe pagata fino all'ultimo respiro.
Se voleva incendiarmi con il suo fuoco, doveva prima ricordarsi che il ghiaccio non brucia.

Snow and Blood | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora