Capitolo 9 | Blue Roses

46 5 47
                                    

" She generally gave herself very good advice (though she very seldom followed it). "

MEDEA

Una luce intensa si tuffò nella mia mente e mi strappò da un sogno privo di sogni. Con la testa che mi pulsava, aprii gli occhi e mi ritrovai sdraiata sulla schiena, a fissare una torcia tremolante appesa al muro. L'asse superiore in quercia bianca di un letto a baldacchino sopra di me.
Gemendo mi guardai intorno, cercando di dare un senso alle cose. Ero su in letto con spesse coperte drappeggiate.
Dall'altra parte della stanza...
Il mio cuore si fermò. Emisi un rantolo.
Il principe, ormai re, Aemond era seduto su una poltrona, con le braccia incrociate, la sua tunica nera con draghi dorati. Avrei riconosciuto quella posizione ovunque: rilassata ma allo stesso tempo nervosa, come se da un momento all'altro qualcosa potesse sbucare dalla notte e inghiottirlo. Era stato lui, là fuori, in battaglia. Mi aveva salvata.

Non si era accorto del mio risveglio, troppo assorto nella lettura di un libro e così per un attimo mi godetti la vista. Le maniche della tunica nera erano arrotolate e rivelavano i suoi bicipiti torniti. Lo zaffiro brillante del suo occhio spiccava nel controlume della stanza nonostante la benda. Con una caviglia appoggiata al ginocchio opposto sfogliava le pagine del manoscritto e l'anello in oro bianco con il sigillo reale sull'indice brillava. Il rumore della legna soffocata dal crepitio del focolare dietro di lui che rendeva l'atmosfera della stanza calda e accogliente. Qualcosa di questo posto mi faceva sentire a casa in un modo che a Roccia del Drago non avevo mai provato.

La mia mente si bloccò su un ricordo: le sue braccia che mi stringevano e mi imploravano di restare sveglia.

Gettai indietro le coperte e il dolore mi esplose in testa.
<< Ah finalmente ti sei svegliata >> disse. Quella voce così profonda e lieve, mi dava un sacco di calore.
<< Forse è meglio che riposi finché la ferita non si chiude del tutto.>>
Si alzò avvicinandosi a me, le rughe del viso sollevate.

Con la testa stretta tra le mani sibilai a denti stretti.
<< Che cosa sta succedendo? >>

Cercando ancora di tenere la testa e la pancia ferma per attutire il dolore alzai lo sguardo. Mi fissava con il suo occhio profondo di ametista. I capelli platino gli si arricciano leggermente intorno alle orecchi. La curva della sua maschera era affilata come una lama e tutto il suo corpo pulsava di potere.
Era di una bellezza mozzafiato.
Deglutì a fatica mentre lo fissavo.
Era il nemico. Aveva ucciso Lucerys e Rhaenys e il suo stesso fratello. Poi mi aveva anche salvato la pelle, ma questo non cancellava il resto.

Il profumo di incenso ed erba medica mi solleticava il naso. La sete lussuosa mi accarezzava le guance e il mio corpo sembrava galleggiare sulle nuvole. Si avvicinò di più a me e mi sfiorò la guancia con un pollice, mi ritrassi e la sua mascella si irrigidì.

<< Devi fare attenzione >> mormorò. << La ferita sta guarendo ma è ancora delicata. Non dovresti stare seduta così >> mi spinse con delicatezza a stendermi e lo lasciai fare, i miei muscoli che si rilassavano appena.

<< Quanto ho dormito?>> mormorai.

<< Quasi due settimane>> ammise lui, il suo volto un intruglio di emozioni che non riuscivo a decifrare.

<< Due settimane?! >> esclamai. << Devo tornare a Roccia del Drago >> feci per alzarmi ma mi pressò piano sulle spalle facendomi stendere ancora.

Snow and Blood | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora