Capitolo 17 | Evil Game

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"I am no bird; and no net ensnares me: I am a free human being with an independent will."

⚠️‼️ TW: VIOLENZA ‼️⚠️

AEMOND

<< Fratello >> mi chiamò Helaena. << La regina ti ha detto di Aegon? >> disse piano mentre controllavo i papiri del consiglio.
Medea quella mattina era rimasta a letto, le notti precedenti avevamo condiviso molto di più di quello che mi aspettavo. Sentivo una nuova vicinanza con lei. Di fiducia. Di sicurezza e rispetto. Il mio animo impetuoso aveva trovato una sorta ti calma ed equilibrio. Certo, avevamo ancora molte cose da dirci sicuramente, ma ero certo che insieme avremmo trovato un modo.

Sospirai. << Ci hai sentiti? >>

<< No, fratello. Ho sentito loro. Medea si infiltrava ad Approdo del Re come un fantasma>> disse lei.

Serrai la mascella. << Hai sentito Medea ed Aegon parlare qui? Perché hai aspettato adesso per dirmelo? >> picchiettai con le dita sul tavolo.

<< Doveva essere lei a dirtelo >> disse lei.

<< Aegon e lei erano-?>> provai a dire indispettito.

<< No. Lo ha solo umiliato. E poi si sono quasi uccisi a vicenda. >> mormorò assente << Ha vinto la tua sposa ovviamente, l'ho vista mentre gli puntava il pugnale alla gola e gli rideva in faccia >>

Serrai le labbra.
<< E allora perché non lo avrebbe ucciso? >>
Alzò le spalle.

QUALCHE TEMPO PRIMA, FORTEZZA ROSSA.

<< SEI UNA SPORCA PUTTANA >> inveì Aegon. << Io ti annienterò Medea Stark >> gongolò ancora assuefatto dal vino.

Medea rise portandosi un guanto alla bocca. << Non sei abbastanza forte per annientarmi Aegon >> sussurrò ad un soffio dal suo viso.

Lui tentò di baciarla ma lei lo schiaffeggiò. << Sei un vile e senza onore. >>

<< Perché sei qui razza di demonio? Sei una maledizione Stark >> si tirò i capelli lui.

Lei si sedette sul tavolo giocherellando con la sua spada, ignorandolo, guardandolo dall'alto in basso con superiorità.

<< Cerchi quello storpio di mio fratello? Potrei chiamare le guardie e farti uccidere o catturare! >> minacciò lui ma era così ubriaco da non reggersi in piedi.

Lei rise di gusto togliendosi un guanto. << Quello storpio di tuo fratello dici? Vedo solo uno storpio qui e sei tu >>

<< Non scherzare troia, non farmi incazzare. Sei qui per quello storpio del mio fratellino? RISPONDI >> scaraventò una sedia che quasi la prese di striscio.

Lei si scansò appena per nulla spaventata. << Me ne vado Aegon, ci vediamo >> ma lui la afferrò per il polso con violenza e la tirò con forza a terra imprigionandola sotto il suo corpo.

<< Non credere di poter entrare ed uscire come se niente fosse puttana, troia >> la tiro con ancora più forza strattonandala sul pavimento.

Snow and Blood | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora