Capitolo 12 | Dark Prison

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" Maybe he wasn't the villain of the story after all; he simply needed a long overdue nap. Like a cranky child who's had too many lemon sugar drops and gone too long without sleep. "

⚠️‼️TW: SANGUE, CANNIBALISMO, MORTE, TEMI DELICATI‼️⚠️

MEDEA

Quella mattina, il sole che filtrava dalle finestre mi svegliò dal mio sonno profondo. Mi sollevai a tastoni e mi toccai il viso cercando di capire quanto avessi sognato o no.
Ero stata così tanto addormentata ed erano successe così tante cose che non riuscivo a distinguere la verità dalla finzione.

Tutto quello a cui avevo creduto fino ad adesso era una bugia. Tutte le volte che Rhaenyra era stata gentile con me era stata una bugia. E Jacaerys, lo sapeva? Il pensiero che mi avesse presa in giro così tante volte, che avesse finto di volermi bene, che mi avesse baciato mentendomi quando io l'avevo sempre guardato con sincerità sacrificando ogni cosa per lui e la sua famiglia mi dava il voltastomaco. Lasciando mio fratello, la mia casa; perdendo me stessa. E adesso tutto quello per la quale avevo lottato si era rivelata farina sparsa al vento. Tutto era senza valore. Ma mentirei se dicessi che mi ero fidata ciecamente di loro, la mia lealtà era solo a me stessa ed al Nord. Era lì che appartenevo. Nonostante ciò gli ultimi avvenimenti mi destabilizzavano.

Ero nella tana del nemico. Ma se fosse stato quello che credevo mio amico invece a volermi schiacciare? Sapevano a cosa ero destinata e mi hanno tolto la possibilità di scegliere, di capire, di comprendere.
Per troppo tempo mi ero sentita sbagliata, perseguitata da tutto quello che avevo visto o sentito, da quei maledetti sogni che non mi facevano riposare la notte, dai mal di testa, da tutto. E ora finalmente c'era un senso.
Non ero semplicemente difettosa. Ma tutto combaciava perfettamente. Il pezzo di puzzle che mancava da quella notte era tornato al suo posto.

Dovevo vedere Cregan, dovevo parlargli, dovevo dirgli che nostro padre aveva sbagliato a giurare fedeltà ai neri, che c'era qualcosa di sbagliato e doveva sapere che stavo bene. E se, per andare da lui avessi dovuto sposarmi subito, allora lo avrei fatto. Non avrei rimandato l'inevitabile. La realtà era che sposare Aemond o Jace non cambiava le mie carte in tavola.

Sospirai, a conti fatti, tutte le ragioni per odiarlo erano crollate. Aveva ucciso delle persone che per me erano importanti ma adesso avevo scoperto che mi stavano prendendo in giro, che mi stavano mentendo. Che lo avevano sempre fatto. Che ero una pedina in degli scacchi molto più grandi di quello che pensassi.

Non amavo Aemond Targaryen, non lo avrei mai amato, ma almeno mi aveva detto la verità e se l'alternativa era tornare dai neri, allora avrei ceduto a questo matrimonio.

Ma come potevo credere a lui e dubitare delle persone con la quale ero stata una vita? Una parte del mio inconscio voleva lottare, liberarsi come un cavallo imbizzarrito e correre via a chiedere spiegazioni, un'altra parte di me invece, aveva trovato la pace. Dentro di me sentivo di aver capito finalmente chi ero, e gli credevo. Gli credevo nonostante non mi fidassi e una parte di odio e rancore era seppellita dentro il mio cuore.
Una parte che non mi avrebbe mai abbandonata.
Non dopo quella notte, non dopo quel giorno.

Sentì bussare alla porta e alzai la testa poco prima che Alicent facesse capolino nelle mie stanze. Stava così dritta e austera che sembrava fosse puntata con gli spilli.
Mi guardava dall'alto in basso, come sempre. Ricambiai lo sguardo mantenendo il mio astio.

I miei nervi erano tesi e strinsi i denti mordendomi forte l'interno della guancia fino a quando non sentì un rivolo di sangue accarezzare la mia gola.

Snow and Blood | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora