Capitolo 10 | The Crown has heavier

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"My mind hisses with overcrowded thoughts, like poison bubbling over-left to simmer too long on a cackling fire."

⚠️‼️ TW: AUTOLESIONISMO ‼️⚠️

MEDEA

Quando il giorno dopo mi svegliai, era ormai pomeriggio inoltrato, Aemond non era più al mio fianco e il silenzio assordava l'ambiente. Non c'era traccia della notte che avevamo passato insieme e quasi pensai potesse essere stato un sogno o un'allucinazione dovuta alle erbe medicinali. Mi girai piano nel letto emettendo un gemito di dolore e socchiusi di nuovo gli occhi stanca. La testa mi faceva male e sentivo tutte le ossa ancora intorpidite.

<< Oh, Vostra maestà >> entrò Zira in stanza, dopo aver sbirciato appena dalla porta per assicurarsi che fossi sveglia. Era insieme ad altre due ancelle.
<< Il re ci ha informate del vostro risveglio stamane. Siamo qui per servirvi>> mi informò mentre una delle tre mi portò da mangiare a letto.

Del pane appena sfornato e della confettura di mirtilli e more con del latte caldo, era tra le mie cose preferite.
Sorrisi grata.

<< Quando vi andrà, vi prepareremo un bagno con candele profumate alla cannella e fior di vaniglio con estratto di cacao>> si inchinò un'altra.

Era terribilmente specifico, adoravo quella combinazione di odori.

<< Vi ringrazio >> dissi con tutto il cuore per la calda accoglienza. << Mi fa tanto piacere rivederti Zira>> le sorrisi poi riconoscente.

<< Oh, il piacere è mio maestà >> si inchinò un po' più del necessario e ridacchiai.

Quando ero piccola avevo ordinato a Zira di rivolgersi a me chiamandomi semplicemente per nome o al massimo "signorina" senza alti titoli. Adesso probabilmente, con la lontananza che avevo tenuto da Approdo del Re e la mia "carriera" alle spalle non si sentiva più di farlo. Ma io non ero cambiata per niente e "vostra maestà" mi sembrava un po' troppo anche per la mia posizione.
Fino all'ultima volta che ero stata qui, che non risaliva poi a così tanto tempo prima, si era limitata a chiamarmi "Lady", il suo cambio radicale mi stranì molto.

<< Non devi chiamarmi maestà, andrebbe benissimo Medea, lo ripeto da sempre >> le ricordai e lei alzò lo sguardo scambiandosi un'occhiata con le altre due serve.

Mangiai lentamente la colazione, non mangiavo cibo così buono da un sacco di tempo. In battaglia non avevamo tutte queste possibilità e neanche la quantità giusta per sfamarci tutti con dei pasti completi. Per di più, quando sgozzi gole e tagli teste vedendo morte ad ogni ora, lo stomaco si chiude parecchio e non riesci a buttare giù così tanta minestra insipida.

Feci per alzarmi dal letto ma incespicai e Zira mi tenne al volo. << Vostra maestà, abbiamo ordine di non farmi fare movimenti bruschi e di non affaticarvi troppo. Lasciate fare a noi>> disse e io acconsentì senza fare troppe storie mentre mi spogliava e mi aiutava ad entrare nella vasca di acqua calda e profumata.

Sospirai rilassando i muscoli mentre una delle ancelle mi districava i capelli insaponandoli con delicatezza.
Feci quasi le fusa come un gatto beata da tutti quei servigi.
Mi chiamavano principessa ed ero di rango elevato, ma mio padre mi permetteva solo bagni freddi per temprare lo spirito e in battaglia ci lavavamo nel fiume senza tanto agio. A volte l'acqua era putrida e stagna. Forse l'ultimo bagno così tanto piacevole lo avevo fatto proprio qui in occasione di quella famosa cena. O forse no perché andavamo di fretta dopo il ritardo che avevo portato con Jacaerys.

Snow and Blood | Aemond TargaryenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora