Decisi di finire la passeggiata, mi sentivo davvero stanca. Non tanto fisicamente quanto mentalmente. Quelli erano stati davvero dei giorni difficili per me, diciamo che fu il periodo più buio della mia piccola esistenza.
Salutai Luca ringraziandolo per la millesima volta, anche se lui si meritava molto di più.
Mi incamminai verso il ponte e decisi di fermarmi un secondo per sentire il vento tra i capelli, chiudere gli occhi e ascoltare il bellissimo suono che producevano lo sfruscio dei miei capelli e l'aria che entrava nelle mie orecchie, causando un rumore strano.
Le 'carezze' che il vento mi lasciava sulle guance mi dava un po di sollievo.
Per un attimo mi sembrava che qualcuno stesse urlando il mio nome, mi girai in tutte le direzioni possibili, ma non vidi nessuno. Così mi rimisi con me mani appoggiate alla ringhiera e gli occhi diretti verso l'orizzonte. Sembrava davvero tutto così bello laggiù, volevo arrivarci anche io. Magari volando.
Sentii di nuovo qualcuno che urlava, ma questa volga le parole apparvero più chiare "Chiara-Chiara" e cavolo, quella voce la ricobbi immediatamente.
Così cominciai a camminare verso la direzione di casa mia per evitare di incontrarlo. Vidi che si avvicinava e io cominciai a correre, a correre fortissimo.Però lui mi raggiunse. Forse non ero stata molto veloce. O magari non volevo davvero scappare.
"Ehi, ma non ti è arrivato il messaggio?" Mi prese per un bracciò e mi girò, così che potei guardarlo negli occhi.
"Si" risposi fredda. "Ma non mi servi, non voglio vederti e puoi anche andartene. Lasciami il braccio."
"No, io non ti lascio andare. E si cazzo, te lo avrò detto minimo mille volte e non smetterò mai di dirtelo che ho fatto una grande cazzata. Ma scusami, scusami e scusami di nuovo. Se vuoi mi metto in ginocchio, parto con te o magari posso venire a vivere li, da te. Per me non ci sono problemi, basta che ci sei tu. La persona che mi ha dato più di tutti, che si è fatta in quattro per me e io l'ho delusa perché sono un coglione e lo ammetto, vorrei soltanto che tu mi perdonassi per ricominciare tutto quanto da capo..
Abbiamo sbagliato entrambi, quindi i colpevoli siamo io e te, sempre noi due. Però, come abbiamo sbagliato, possiamo anche riaggiustare le cose insieme. Mi serve soltanto la tua aplrovazione e io posso dire di ricominciare a vivere" disse quelle parole tutte d'un fiato, anche se con qualche sforzo, dato il fiatone della corsa.A quelle parole vidi i suoi occhi lucidi e i miei pieni di lacrime.
Cazzo quanto lo amavo e cavolo, forse mi amava anche lui.Stavamo su quel ponte, eravamo bellissimi, quasi come una scena di un film. Mancava solo una cosa però..un bacio. Sarebbe stato bellissimo in questo momento..ma non potevo perdonarlo, non ancora, non questa volta..
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Come la neve d'estate.
RomanceUna storia vera che lascia a bocca aperta..leggere per credere.