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I giorni per me passarono velocissimi.
Non riuscivo neanche a capire quando si alzava il sole e quando tramontava.

Come si dice: quando stai bene con una persona non ti accorgi neanche del tempo che passa.

Si, per me era proprio così.

Non capivo realmente che cosa mi stesse succedendo, insomma, a 14 anni la mia prima vera storia..ero elettrizzata, o meglio dire, innamorata.

La mia felicità si riduceva sempre e solo ad un suo sorriso, che subito dopo si spegneva quando la notte, tornata a casa, mi stendevo sul letto e cominciavo a pensare. Pensavo semplicemente a lui. Ma non a quello che avevamo costruito in quelle tre settimane che eravamo stati insieme, ma al futuro.

Sono sempre stata una persona alla quale piace avere tutto programmato, appena qualcosa esce fuori dalle righe impazzisco. Nel vero senso della parola.

Quindi, come potevo risolvere i miei problemi in quel momento?

Riflettendo molte volte su quella domanda, mi resi effettivamente conto che non si trattava di 'problemi del momento' ma problemi di un inverno intero, che si sarebbero rivoltati contro la nostra storia come un fulmine in tempesta.

***

"Amo" chiamai Lorenzo che era intento a costruire dei castelli di sabbia. "Andiamo a farci un bagno" il mio tono era implorante. Le mie amiche ormai mi avevano scaricata e l'unica opzione era rimanere con lui. Non che mi dispiacesse, sia ovvio, però del tempo con le amiche è sempre gradito.

"Vai da sola, io ancora devo finire qui" non credetti alle sue parole, mi stava scaricando per dei secchielli e un po' di formine..che uomo.
Così decisi di spingerlo mentre era bello concentrato e cascò con la faccia nella sabbia. Felice della mia vendetta sfoderai il mio sorriso migliore.

Inutile negare d'aver riso alla faccia stravolta e stordita di Lorenzo, ma quando decise di correre verso il mare mi tuffai sopra di lui.

Forse si, quel giorno avevo davvero deciso di ammazzarlo.

"Ma sei pazza?" Urlò sistemandosi il ciuffo ormai bagnato. Era ancora più bello in quello stato. Mi sembrava di stare con un dio greco..aveva un fisico davvero da invidiare ed era tutto per me.

"Dai amore, non fare così" così andai lo e lo abbracciai, in modo da farmi perdonare e infatti lui non ribattè, anzi, mi strinse a se ancora più forte. Non avrei mai voluto sciogliermi da quel l'abbraccio, MAI. Mi sentivo così protetta, così al sicuro, non lo avrei lasciato andare per niente al mondo, sempre qui, accanto a me.
Durante l'abbraccio chiusi gli occhi perché così mi potesse rimanere impresso quel momento al perfetto.

Le lacrime minacciavano si uscire, ma io le frenano ogni volta. Non potevo farmi vedere fragile davanti a lui, no non potevo.

Così, dato che il momento si stava facendo troppo pesante per i miei gusti, cominciai a schizzarlo. Lui mi prese la testa e me la spinse sotto l'acqua, ed io per vendicarmi cominciai a tirare calci ovunque. Non avevo una bella mira, infatti non risolsi nulla. Lasciò la presa sulla mia testa e presi una boccata d'aria molto grande, l'ossigeno ormai non faceva più parte del mio corpo.

"Non riuscirai mai a prendermi li" sapendo già a cosa si stesse riferendo, gli lanciai un'occhiataccia, dato che aveva vinto lui a questa 'battaglia'.
"Però ti posso dire che hai preso qualche altra cosa, e quella la terrai sempre con te" a sentire quelle parole il mio cuore fece un tuffo. Non riuscivo a crederci, tutto così nuovo ma tutto così bello.
Pensavo davvero d'amarlo.

Angolo autrice.
Scusate se ci ho messo molto ad aggiornare, ma non sapevo se andare avanti.

Comunque grazie per la lettura.
Il prossimo capitolo penso di aggiornarlo entro la fine delle vacanze.

Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie❤️❤️

Come la neve d'estate.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora