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I giorni passavano e il nostro rapporto si intensificava sempre di più. Eravamo come una cosa sola e il fatto che finalmente qualcuno potesse vedere la parte migliore di me, mi rendeva felicissima.

Il giorno di ferragosto si faceva sempre più vicino.

Cominciammo tutti ad organizzarci. Chi ordinava la legna, chi faceva la lista delle cose da mangiare, chi teneva i soldi e chi, come me, avrebbe aiutato soltanto il giorno del falò a fare la buca.

Ormai si erano fatte le 15:00 e non avevo più voglia di studiare. Non ci stavo più con la testa.

Prendo il mio borsello e la merenda, saluto mamma, papà stava dormendo, quindi evito di svegliarlo.

Mi incammino verso il campeggio, i miei amici mi stavano aspettando, ma io andavo li soltanto per vedere lui. Non riuscivo a capire perchè avevo questo accanimento nei suoi confronti. Insomma, lui non era il mio tipo e pensare ad un futuro mi rendeva felice, ma nello stesso tempo molto malinconica.

"Ciao!" Urlo a tutti quando arrivo al bar dove stavano giocando a carte.

"Ei. Oggi torneo di pallavolo, devi giocare per forza perchè gia ti ho segnata, quindi niente capricci." Dice Luca con aria soddisfatta per aver finito le squadre.

"Ma no" peotesto "sapete benissimo che odio giocare, perchè dovete sempre fare di testa vostra" li rimprovero. Peró voglio sapere se gioca anche lui, sono curiosa. "Ma..chi altro gioca?"

"Ecco la lista" Luca allunga il braccio e mi porge il foglio. Leggo, leggo, leggo e alla fine trovo il suo nome. Mi viene un sorriso.

"Perchè sorridi?" Dice Aurora con un sorriso malizioso.

"Emm..s-siamo tanti" divento rossa e cerco di mentire credibilmente. "Quindi potrei anche non giocare, tanto se sposti questo con.."

"NO!" Sbotta Luca urlando. "Giochi e basta, mi stai rompendo" dice sfilandomi il foglio tra le mani.

Alzai le mani come per dire 'scusa capo'.

Mi sedetti nche io e distribuii le carte.

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Ci diriggemmo verso il campo da pallavolo, avevo voglia pari a 0.

Il torneo sarebbe cominciato alle 17:30 e mancavano ancora 15 minuti, quindi mi sedetti, anche se fino a quel momento non avevo fatto altro, e mi misi a parlare con Aurora.

"Certo che potevi anche protestare per me" le dico miagolando.

"Ei, l'ho fatto per te, dovresti ringraziarmi. Pensa se capiti contro di lui, insomma, così si che sarebbe fantastico."

Ascolto le sue parole con la bocca aperta, capendo che aveva nettamente ragione.

"Va bene, si, hai ragione. Però ora vado in bagno, così mi preparo." Mi alzo e mi diriggo verso le doccie, che si trovavano li vicino.

Presi il tubo dell'acqua ghiacciata e me li passai sopra la testa. Oddio che bella sensazione, faceva davvero caldo, così decido di schizzarmi anche un po addosso.

"Potevi anche farti una doccia a questo punto" riconoscerei la voce tra mille.

"Bhe, sono alternativa no? Come dici te" dico sorridendo.

"Si. In questo momento anche sexi." Lo dice abbassando la voce, ma io sento tutto e divento rossa in meno di un secondo. Mi giro dall'altra parte cercando di non farmi vedere.

"Vieni con me." Dice tendendomi la mano.

"Ma adesso dobbiamo giocare."

"Non fa niente, ci mettiamo due minuti, giuro." Dice cercando di convincermi.

"Ma veramente.." mi prende e mi strattona.

"Eddaiii, che precisina"

"Okok..ma dove mi porti?"

"Emm, lo scoprirai" dice con tono di sorpresa.

Camminnammo verso la pinetina. Ci sedemmo sopra una panchina uno di fronte all'altro. Durante la camminata non parlammo quasi per niente, quindi mi sentivo un po a disaggio.

"Allora..dimmi tutto" dico cercando di tirargli fuori qualche parola.

"Veramente non ti dovevo dire niente. Volevo soltanto passare un po di tempo con te." Dice con un sorriso a 42 denti.

Quando cazzo amo il suo sorriso, fa sorridere anche a me, infatti la mia faccia si illumina all'improvviso.

Vedendo che stavo in silenzio comincia a parlare.

"Dobbiamo cenare insieme un giorno di questi. Sai, manca poco alla fine dell'estate e un po di tempo insieme farebbe comodo." Dice cercando di convincermi.

"Ah, certo, sarebbe una buona idea."
Si fecero le 17:45 e noi ancora stavamo parlando e organizzando. Poi ci alzammo e andammo a giocare.

Come la neve d'estate.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora