Capitolo 31

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A tutti manca qualcosa,
Persino all'infinito manca la fine.

POV Elle

Mi girai e mi bloccai di colpo quando vidi Cindy alle mie spalle. Il cuore mi balzò in gola. Non tanto per il fatto di trovarla lì, ma per il modo in cui mi fissava. Era furiosa, e il suo sguardo sembrava voler perforare il mio, come se stesse cercando di leggere nella mia mente, come se stesse cercando di scoprire qualcosa che non avevo mai voluto rivelare. Mi sentii improvvisamente vulnerabile, come se fossi stata colta in flagrante, anche se non avevo fatto nulla di sbagliato.

L’aria era tesa, quasi palpabile. Non potevo fare a meno di chiedermi cosa avesse scoperto, o cosa avesse pensato di aver scoperto. Mi mordicchiai il labbro, incerta su come reagire.

Cindy non disse nulla per alcuni secondi, ma il suo silenzio era più rumoroso di qualsiasi parola. Si incrociava le braccia sul petto, il corpo teso come se stesse cercando di trattenere la sua rabbia. La conoscevo da troppo tempo per non capire che stava per esplodere, e non avevo alcuna idea di cosa aspettarmi.

Involontariamente, mi schiarii la gola e decisi di rompere il silenzio. <<Ehm... Cindy, vuoi dirmi qualcosa?>>. Cercai di mantenere un tono calmo, ma dentro ero tesa, ogni fibra del mio corpo urlava di allontanarmi da lì il prima possibile. Ma il suo sguardo non si distoglieva da me, come se stesse valutando ogni mia mossa, ogni mia parola.

Le sue labbra si serrarono in una linea sottile, le narici si dilatarono. <<Elle, sono seria in questo momento, e non voglio prese per il culo>>, disse con un tono acido, quasi velenoso. Ogni singola parola era impregnata di un’amarezza che mi ferì più di quanto volessi ammettere.

<<Sì, certo... è successo qualcosa?>> chiesi, cercando di sembrare preoccupata, ma la verità era che l’agitazione dentro di me cresceva. Cosa voleva da me? Cosa sapeva o credeva di sapere? Non ero preparata a quel tipo di confronto, non con lei, non in quel momento.

La sua espressione si fece ancora più dura. I suoi occhi si strinsero leggermente mentre mi fissava, come se fosse disgustata dalla mia risposta. <<Cosa c'è tra te e Aaron?>> chiese, la sua voce era quasi un sibilo, ma c’era una forza incredibile dietro quelle parole. Era una domanda che mi colse alla sprovvista, non tanto per il suo contenuto, ma per il modo in cui la fece. Come se già conoscesse la risposta e volesse solo vedermi crollare sotto il peso di una verità che non esisteva.

Mi si gelò il sangue nelle vene. Sapevo che stava per arrivare, ma la brutalità con cui me l’aveva chiesto mi colpì più di quanto volessi ammettere. <<Cindy, te l'ho già detto->>, provai a rispondere, ma non ebbi neanche il tempo di finire.

<<Non mentire! Niente prese in giro, hai capito?>> urlò, il suo tono così forte e tagliente da attirare l’attenzione di alcuni studenti che passavano nei corridoi. Li vidi fermarsi, osservandoci con curiosità e divertimento, come se fossimo lo spettacolo del giorno. Mi sentii esposta, vulnerabile, e l’idea che tutti potessero ascoltare quella discussione mi fece venir voglia di scomparire all’istante.

<<Cindy, mi dispiace molto per la tua situazione, ma dico sul serio… tra me e Aaron non c'è assolutamente niente, e non ci sarà mai niente>>, cercai di spiegare, ma le mie parole sembravano vuote anche a me stessa. Non ero mai stata così nervosa, e la verità è che nemmeno io riuscivo più a capire cosa stava succedendo tra me e Aaron.

Cindy mi fissava con occhi fiammeggianti, stringendo i pugni così forte che le nocche erano diventate bianche. Non sembrava affatto convinta, anzi, il suo volto era una maschera di rabbia e disprezzo. <<E perché state sempre insieme, hm? Anche adesso stavate parlando>>, continuò a incalzarmi, la sua voce piena di sospetto.

<<Adesso stavamo parlando solo perché lui mi ha chiesto...>>, mi fermai di colpo. Non volevo che Cindy sapesse troppo. Non potevo raccontarle di quella sera, di quando ero salita sull'auto e di come mi aveva portato a casa. Non avrebbe mai capito, non in questo stato. E non potevo nemmeno menzionare la maglia che ancora dovevo restituirgli. Avrebbe frainteso tutto.

Cindy si piegò leggermente in avanti, come se volesse aggredirmi fisicamente, ma si trattenne. <<Oddio mio, Elle, come fai ad essere così tonta?>>, sbottò. <<Io non sto parlando solo di adesso! Perché sei salita sulla sua moto? Dove siete andati insieme? Perché siete usciti prima da scuola? E poi, l’altro giorno alla festa, perché cavolo mi sono venuti a dire che siete usciti dalla festa insieme!>>.

Le sue parole mi colpirono come una tempesta. Il suo tono era sempre più minaccioso, e io non sapevo più cosa rispondere. Tutto quello che avrei potuto dire sembrava un’inutile giustificazione, e sapevo che qualsiasi cosa le dicessi non l’avrebbe calmata. La rabbia di Cindy era irrazionale, nata dalla gelosia e dalla frustrazione, e non avevo il potere di fermarla.

<<Ti ha portato a casa sua, non è così?>>, mi incalzò, spingendo ogni parola con una ferocia che non avevo mai visto prima.

<<Non è come sembra>>, cercai di rispondere, la mia voce tremante. Mi sentivo come se fossi sull’orlo di un precipizio, pronta a cadere senza poter fare nulla per fermarmi.

<<Bene>>, disse Cindy con una calma innaturale che mi terrorizzò ancora di più. Si avvicinò a me, puntandomi il dito contro. <<Cara Elle, ti do un consiglio da persona che ci è già passata>>, sputò quelle parole come se fossero veleno. <<Lui ti scoperà un pochetto, poi ti butterà via, proprio come fa con tutte. Tu non sei speciale, ricordatelo>>.

Quelle parole mi colpirono come uno schiaffo in pieno volto. Nonostante sapessi che non c’era nulla tra me e Aaron, il modo in cui Cindy lo aveva detto, così freddamente e crudelmente. Perché, per un solo secondo, avevo creduto che Aaron fosse diverso? Perché avevo permesso a quella notte di farmi dubitare anche solo minimamente del suo comportamento?

Rimasi immobile, incapace di rispondere. Le parole mi si erano bloccate in gola, e tutto quello che potevo fare era fissare il vuoto, cercando di capire cosa fosse appena successo.

Cindy mi guardò con disprezzo, poi si girò e se ne andò, lasciandomi lì, stordita e vulnerabile. Non sapevo come rispondere. Non sapevo nemmeno se avrei potuto farlo.









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~🦋Angolo autrice🦋~

Ciao Tesorini 💕

Ehmm non so neanche cosa dire.
Sono ingiustificabile per l'assenza che ho avuto.

SCUSATE.

In queste ultime settimane posso dire veramente di aver avuto un blocco.
Non sapevo più come scrivere.
La voglia di scrivere sinceramente era completamente andata.
Non sapevo più come proseguire la storia.
Ogni volta che provavo a mettere giù qualcosa sembrava inutile.

Però finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Lo so il capitolo è molto breve e niente di che. Ma dopo un sacco che non scrivevo più, questo era il massimo che potevo fare.
Spero apprezziate e spero anche che il mini capitolo vi piaccia!

Io spero che da qua in poi riuscirò a ritornare ad aggiornare regolarmente, ma con l'inizio della scuola tutto sarà molto difficile.

Ma mi impegnerò!

E dopo questo lunghissimo angolo autrice posso finalmente dire...

A presto Tesorini 💕.

PS(mi siete mancati)

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 22 ⏰

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