Confessioni e azzardi.

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Madison 7 dicembre 2008

"Dai Maddie sbrigati o faremo tardi!"

"Non stressarmi Amanda, sto facendo prima possibile, ma questi dannati capelli non ne vogliono sapere di asciugarsi!"

"Se tu li tagliassi di tanto in tanto, ci metteresti meno."

"Lo sai che non li taglio, solo lo stretto necessario per la loro salute."

I miei capelli erano sempre stati lunghissimi, non li tagliavo dalla scuola elementare, erano il mio tratto distintivo, Erano neri come la pece e adoravo portarli sciolti e lisci mi piaceva come aderivano alle mie spalle e alla schiena come se fossero una seconda pelle. Solo nei giorni più caldi o per fare la doccia li tenevo su con una pinza. 

La sera del compleanno di Amanda non faceva eccezione, asciugavo i miei lunghissimi capelli tirandoli leggermente con la spazzola. 

Durante il pomeriggio avevamo scelto e preparato i vestiti per la serata e la festeggiata, insieme ad Harper e Amelia, li avevano sistemati sul letto della mia stanza, ora tutte sedevano pronte dove prima erano adagiati gli abiti e io ero rimasta l'ultima chiusa nel bagno intenta a preparami. 

"Un paio di minuti e sono pronta!" Urlai cercando di fare più velocemente possibile. 

Per l'occasione avevamo trovato, non senza fatica, un  posto da "Little Italy" una pizzeria napoletana in centro, nota per fare la pizza più buona di sempre ma per avere sempre il tutto esaurito.  

Pensai tra me e me che il vestitino a fiori che avevano scelto  sarebbe stato più adatto per un appuntamento che per una festa tra donne.  

L'idea era quella di stare alla larga da qualsiasi esemplare di sesso maschile, dato che, proprio la festeggiata era appena tornata single. A me non interessava affatto rimorchiare, avevo la mia storia, anche se a distanza, con Paul e avevamo i nostri progetti. Mi andava bene così.

Ma come spesso accade la sorte aveva in serbo altro per me. 

Può succedere che quando una storia dura da tanto tempo ed è in stallo per qualche ragione, nel nostro caso perchè lui frequentava l'università a 500 km di distanza, uno dei due o entrambi possano perdere la rotta per un istante e cadere tra le braccia di qualcun altro. 

Ne avevamo parlato, prima che partisse, ci eravamo promessi di raccontarci tutto, infondo eravamo giovani, la distanza poteva essere un grosso scoglio, ne avremmo discusso e avremmo deciso cosa fare, insieme, come due persone mature.

Ma io non avevo intenzione di suscitare quella situazione e vivevo nella certezza quasi totale che anche lui non avrebbe mai assecondato le attenzioni di nessuna. 

Me ne stavo serena assorta nei miei pensieri quando arrivò un messaggio sul mio cellulare:

"Possiamo sentirci, è urgente"

Era Paul.

Presi tempo indicando alle mie amiche, che entravano nel locale, che avevo bisogno di fare una telefonata e mi appartai poco distante e avviai la chiamata.

"Pronto"

"Ciao amore che succede?"

"Ti devo parlare di una cosa importante"

Il sangue prese a pulsare nelle mie orecchie con un fruscio assordante, il suo tono mi aveva mandata in panico.

"Maddie ci sei?"

"Si"

Mi tremava la voce.

"Vedi, io, ho conosciuto una ragazza ieri sera, abbiamo cenato insieme agli altri e parlato, solo parlato, ma, mi sono sentito stranamente attratto da lei, forse sarà che a stare qui da solo mi manca la compagnia di una donna, ma, ecco, volevo dirti, non credo che ci rivedremo, ma la sensazione che ho provato mi ha fatto riflettere."

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