Il viaggio mi sembrò interminabile, non ostante la musica accesa la mente vagava inesorabile verso lidi che non desideravo vedere.
Era sempre stato un problema per me guidare, la distensione che provavo mettendomi al volante era foriera di viaggi mentali di proporzioni inimmaginabili, se fosse stato possibile estrapolarne i contenuti avrei potuto pubblicare un romanzo al giorno.
Ero capace di immaginarmi fiaccato da qualsiasi tipo di malattia, costretto su una sedia a rotelle o mentre seppellivo la mia amata, una sola era la meta finale dei miei pensieri tenebrosi, mi rialzavo sempre. Riscrivevo la mia vita, la mia storia, il mio futuro.
I pensieri peggiori , però erano quelli che mi riportavano indietro nel tempo, al giorno della morte di mio padre, al giorno in cui Emily aveva scoperto che non avremmo avuto mai un figlio nostro.
Era stata dura risalire ma ce l'avevamo fatta.
Non sapevo la portata delle rivelazioni di sua madre riguardo al passato ma avevo una nuova consapevolezza, ci saremo rialzati anche questa volta.
Arrivai che era di nuovo mattino, ad un certo punto vinto dalla giornata pesante e dai brutti pensieri mi ero fermato in un motel, avevo mangiato qualcosa, guadagnato qualche ora di sonno ed ero ripartito. La strada in se non era poi così lunga, ero io che ero distrutto e poi non mi piaceva guidare con il buio.
Raggiunsi l'albergo dove aveva pernottato Emily, un posto modesto ma molto pulito. La signora che mi accolse era molto cordiale e garbatamente mi informò che mia moglie era andata via la mattina precedente e che a quanto pareva non aveva passato la notte li.
Il cuore accelerò di colpo, voleva dire una cosa solamente, aveva dormito alla tenuta.
Raggiunsi la mia auto come una furia, in tutte queste ore da sola la dentro poteva essere successa qualsiasi cosa, poteva anche aver deciso nuovamente di porre fine alla sua vita.
Diavolo come avevo fatto a non pensarci.
Pigiai sull'acceleratore.
Stringevo forte il volante con le mani al punto che le nocche si erano fatte bianche.
D'improvviso dovetti frenare di colpo per lasciare il passo ad una minuscola vecchietta con il bastone che attraversava sulle strisce, imprecai ad ogni passo, dovevo sbrigarmi, ogni minuto poteva essere l'ultimo.
Quando finalmente raggiunse l'altro lato della strada spinsi così forte su pedale che le ruote emisero uno stridio spaventoso.
Sentivo la tensione accumularsi all'altezza del petto e sprigionarsi con un fluido tiepido alle braccia e fino alle gambe. Il battito del mio cuore teneva il tempo come un tamburo da fanfara.
Lentamente i palazzi iniziarono a lasciare il posto ad alberi e prati, in breve mi trovai davanti al cancello della tenuta.
Erano le nove del mattino.
Emily avrebbe dovuto essere sveglia, si alzava sempre presto, eppure dalla casa non proveniva nessun suono, nemmeno l'odore del suo tanto amato caffè mattutino.
Scacciai un terribile presentimento che strinse la gola come una morsa.
Mi affidai al mio solito principio, se posso immaginarlo allora non accadrà, le cose brutte capitano sempre quando meno te lo aspetti.
Mi avvicinai alla casa.
Tutto era silenzioso, non c'erano finestre aperte o luci accese.
Il giardino era in ordine, forse mia suocera pagava qualcuno perchè mantenesse la casa viva, Emily in un solo giorno non avrebbe avuto il tempo di sistemare, solo le stalle più lontane sembravano sprigionare desolazione e abbandono. Chissà che colpo al cuore per lei.
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Truths
RomanceQuesto racconto nasce come spin off del precedente "Lies". Il protagonista è Jake, felice e realizzato compagno di vita di Emily. Quando lei lo abbandona per tornare con il suo amore di gioventù, Jake deve fare i conti con le verità che le ha tenut...