Madison 8 dicembre 2008
Il sapore del caffè annacquato non aiutava di certo la mia mente a restare lucida, ci sarebbe voluta una di quelle brioches proverbiali che prendevo in pausa all'università , nel bar sotto la facoltà. Contai mentalmente che ci sarebbero volute ancora diverse ore per raggiungere l'obbiettivo: una di quelle piene di cioccolato con sopra la glassa, una vera goduria per i sensi, un delirio per il fondo schiena ma era ciò che serviva per mettere a posto le idee.
La sera precedente aveva lasciato nella mia mente un caleidoscopio di sensazioni, la telefonata di Paul, il bacio di Jake, la consapevolezza che il mio ragazzo sarebbe tornato da li a due settimane e il dubbio che forse non era davvero quello che desideravo.
Forse avevano ragione le mie amiche, a cui chiaramente avevo confessato quanto era successo sulla spiaggia e che ero certa non avrebbero mai spifferato nulla a Paul perchè avevano sempre sofferto il so atteggiamento di base nei miei confronti, le telefonate sporadiche e questo senso del dramma che la sera prima mi aveva indotta a fare qualcosa che poche ore prima sarebbe risultato anche difficile pensare.
Avviai il telefono con il viso ancora immerso nei fumi del caffè, che feci un appunto mentale dovevo ricomprare, pena non averlo nemmeno annacquato l'indomani mattina.
Il suono di diversi messaggi interruppe il mio stato comatoso mattutino.
Pensai a Paul e alla nostra telefonata della sera precedente e il cuore accelerò, cosa aveva fatto nella notte?
Ma i messaggi non erano suoi.
Provenivano da un numero sconosciuto.
Annotati questo numero prima che cambi idea.
Era il primo di una lunga serie erano brevi messaggi anche un po' deliranti, sembravano nascondere bramosia e senso di colpa.
Quello che mi colpì più di tutti fu l'ultimo:
Scusami se sono scappato come un bambino intimorito, non avrei dovuto baciarti ma alla luce del sole non me ne pento affatto, è stato troppo bello.
Non potevo negare che era stato davvero un bacio come non avevo mai ricevuto. In una relazione che dura da anni i baci generalmente sono finalizzati ad innescare la miccia del rapporto sessuale, diversamente non si sta certo più a baciarsi per ore come i primi tempi.
Forse mi mancavano le attenzioni dei primi appuntamenti, forse mi mancava persino rimanere li in preda al desiderio purché fosse qualcosa di non scritto o deciso, di non usuale.
Insomma avevo bisogno di qualcosa di nuovo.
Le mie amiche erano tutte d'accordo nel dirmi che mi meritavo un po' di svago, dopo tutto quel tempo ad aspettare il ritorno del figliol prodigo che nel frattempo chissà a chi si era prodigato.
Decisi che una cotonatina alla mia autostima e al mio ego non avrebbero fatto male a nessuno, come si dice occhio non vede...
Ero pronta a mentire a Paul? Non lo so di certo non avevo voglia di tirarmi indietro, avrei visto di volta in volta cosa fare e quando fuggire.
Quella mattina guardandomi allo specchio vidi per la prima volta dopo tanto tempo una donna stupenda, il colore dei miei occhi esaltato dal nero dei mei capelli sollevati in una coda stretta, il viso privo dalle imperfezioni della mia giovane età emanava un'aura quasi eterea, il sorriso poi lasciava senza fiato, le labbra rosee sembravano proprio quelle della principessa Biancaneve. Ricordavo che la storia fosse piuttosto travagliata, ma alla fine trovava l'amore.
Risposi al messaggio di Jake:
Nemmeno io...alla luce del sole però, sarebbe ancora meglio!
Inviai velocemente prima di cambiare idea, mi stavo già pentendo della mia sfacciataggine quando la risposta non tardò ad arrivare.
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Truths
Storie d'amoreQuesto racconto nasce come spin off del precedente "Lies". Il protagonista è Jake, felice e realizzato compagno di vita di Emily. Quando lei lo abbandona per tornare con il suo amore di gioventù, Jake deve fare i conti con le verità che le ha tenut...