Senza maschera

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Ogni persona è un mistero da scoprire, un intrico di desideri e dolori, ma quest'uomo era davvero indecifrabile. 

Mi aveva baciata, o quasi, mi aveva respinta e ora mi attirava a se di nuovo. 

Avrei preferito un netto rifiuto a questa altalena di sensazioni e speranze. 

Mi allungai per aprire la portiera dell'auto e mi accomodai goffamente sul sedile, maledizione alle auto sportive, sempre così basse da sentirsi seduti sull'asfalto. 

"Grazie!"

Sussurrai in crescente imbarazzo. 

L'abitacolo era oltremodo riscaldato e mi fu chiaro in un istante che non fosse per la sua presenza, le bocchette d'areazione mandavano un fiotto bollente che in breve mi fece sudare dalla punta dei piedi fino ai capelli. 

Sentivo il sudore scendere lungo la schiena, percepivo il viso imperlarsi. Gesù che pessimo spettacolo, se non mi fossi spogliata in breve mi sarebbe venuta anche la nausea. Jake guidava concentrato sulla strada schiacciando un po' troppo sull'acceleratore, altro fatto che non deponeva a mio favore. 

Cercai di resistere. 

Ma fu inutile. 

Lo stomaco prese a dimenarsi e io dovetti aprire il finestrino per non vomitare. 

Incespicai con i bottoni, maledicendo la malasorte per quella figuraccia. 

Inalai la prima boccata di aria fresca e poi un'altra ancora e ritrovai la forza di parlare. 

"Ti prego Jake fermati, mi sto sentendo male, si muore di caldo in questa macchina."

Lui inchiodò di colpo temendo più per i sedili dell'auto che per la mia incolumità e io balzai fuori togliendomi in fretta il cappotto ed esponendo le braccia all'aria fredda della sera.

Il sollievo fu immediato, ma già sapevo che risalire non sarebbe stato possibile, così lo ringrazia sommariamente e mi diressi verso casa a piedi, da questo punto ci volevano meno di dieci minuti. 

Avevo già trovato la mia andatura quando da lontano mi giunse la sua voce:

"Si può sapere dove diavolo stai andando, adesso?"

"A casa, a piedi, non voglio rovinarti la serata sentendomi male nella tua auto!"

"Meglio che stare da solo!"

"Ah grazie, vuol dire che come rimpiazzo vado bene anche se vomito? non so se sentirmi lusingata."

L'avevo detta grossa e l'avevo detta quasi ridendo e urlando allo stesso tempo. Nel mio petto combattevano gioia e rancore, stupore e delusione e io non sapevo chi avrebbe vinto. 

"Non era quello che volevo dire"

"E allora cosa volevi dire?"

Ero un passo avanti, con un punto a segno, l'avrei messo sotto torchio, non sarei rincasata senza una valida spiegazione al suo comportamento.

"Volevo dire che, al diavolo, perchè la fai così difficile?"

"Sarei io a farla difficile, prima mi baci poi mi ignori, poi sparisci e quando torni è come se non esistessi nemmeno. Poi per chiarire bene le cose mi offri un passaggio e mi dici che sei solo. Ma per cosa mi hai presa? per un giocattolo?"

"Guarda, bambina, che in questo momento ho tutto tranne che voglia di giocare. Sto uno schifo, mia moglie mi ha lasciato perchè sono un coglione e perchè me lo merito, credimi che vorrei chiudere gli occhi e spegnermi per sempre."

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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