Jake oggi
Ancorai la mia mano alla sua vita, un gesto banale per i più, un semplice vieni ti accolgo qui, nel mio spazio, nella privacy del mio studio, così ci conosciamo e parliamo.
Per me fu devastante sentire sotto le mie dita il calore del suo corpo, fu come tornare indietro nel tempo.
Lei era stata la mia fuga, il mio faro nel buio della notte.
La vita con Emily non era stata facile nemmeno dopo la mia dichiarazione al ristorante. Avevamo deciso di sposarci, si, la nostra storia aveva preso lentamente a decollare, ma per lei non era facile accettare qualcosa di definitivo che volesse dire chiudere per sempre con Taylor.
La storia con Madison era durata ancora fino a quando il suo fidanzato non era tornato.
C' eravamo visti a dire il vero ancora una manciata di volte dopo che avevo deciso di chiudere, non ci riuscivo veramente, la sua voglia di vivere mi metteva all'angolo.
Poi lui era tornato e allora avevamo pensato di comune accordo che non era più il caso di frequentarci, per il bene di tutti, ma qualcosa mi era rimasto dentro.
L'avevo confuso con il senso di colpa, ma ora che lei era li davanti a me e la mia mano si poggiava ancora sulla curva perfetta del suo fianco, avevo capito che era desiderio.
Sapevo bene di non esserne innamorato, lei rappresentava tutto quello che la mia, seppur bellissima, moglie non avrebbe mai potuto essere, semplicemente la desideravo con ogni cellula del mio corpo, fine, stop.
Mi dissi che non avrei più ceduto, avevo costruito sulle macerie delle nostre vite una storia fatta di rispetto e comprensione, una storia concreta, senza più fantasmi, senza più bugie, non le avrei permesso di insinuarsi tra me e il mio futuro, sarei stato più forte del mio stesso desiderio.
Cercai di rimanere centrato sull'obbiettivo.
La ragazza che avevo davanti era stupenda come l'ultima volta che l'avevo incontrata, ma non era il suo aspetto a fare a pugni con la mia ragione, era il ricordo, il pensiero di quello che avevamo condiviso, bruciava nell'aria come benzina anche adesso dopo tanti anni.
Mi ritrovavo a pensarla su di me quando Emily si perdeva nei meandri del suo dolore, Madison era rimasta la mia via di fuga pur restando lontano dalle mie mani.
Mani che ora tremavano leggermente al contatto prolungato con il suo corpo che, seppur coperto da strati di abiti, accendeva i miei sensi e il mio desiderio.
Mi sforzai di tenerle occupate preparando due caffè.
Lei, sedeva sul divano e teneva lo sguardo fisso in un punto vuoto della stanza, cercando disperatamente di non riportarlo su di me.
Sapevo che aveva individuato la fede al mio anulare perchè vi si era soffermata aprendo leggermente le labbra in una smorfia stupita.
Mi voltai leggermente per vedere se riuscivo ad individuare la sua e con mio grande stupore notai che non ne indossava alcuna, pur avendo molti anelli alle dita. Non mi soffermai più di tanto, non volevo peggiorare la situazione di per se già così imbarazzante.
Le porsi un caffè spingendo con l'altra mano verso di lei zucchero e latte posati sul tavolino davanti al divanetto all'angolo del mio studio.
Lo portò alle labbra così, amaro e caldo, inspirandone l'aroma e rilasciando un sospiro liberatorio.
Trovai per primo il coraggio di parlare.
"Madison, è un piacere rivederti, tuttavia non posso nascondere che potrebbe essere imbarazzante restare a stretto contatto dopo quello che c'è stato tra noi. Quindi se lo desideri posso raccomandarti a qualche altro mio collega perchè si occupi della fine della tua formazione. Significherebbe vedersi così, solo di passaggio, sarebbe meno difficile."

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Truths
Roman d'amourQuesto racconto nasce come spin off del precedente "Lies". Il protagonista è Jake, felice e realizzato compagno di vita di Emily. Quando lei lo abbandona per tornare con il suo amore di gioventù, Jake deve fare i conti con le verità che le ha tenut...