Capitolo 17

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Sconosciuto: E se il gioco che ti propongo ti piaciesse, saresti d'accordo a giocare con me?
Alyssa: Perché no, sì. Dimmi in cosa consiste.
Sconosciuto: Be' ha a che fare con la prima domanda che mi hai fatto: 'chi sei?'
lo scopo del gioco è scoprire chi sono
Phoneplay.

Liam.


Aspetto da un'ora.
Fuori ha già iniziato a piovere...uuuu adoro la pioggia.
È fresca, pulita, frizzante, mi dà la carica.
Boom, boom!.

Finalmente le porte della cascina si aprono ed entra la piccola Evangeline Dunnà.
Scendo dal tavolino di legno traballante su cui ero seduto e mi avvicino a lei.
Piccolina, ha i riccioli e il fiocco bagnati!
Povero tesoro.
"Ma non potevi coprirti con una coperta?".
Le chiedo.
"Naaah, sono solo due gocciole"
"Puaf è vero, non morirai per un po' d'acqua".
Però la copro lo stesso con il mio mantello rosso.


"Iniziamo Capitan Pennello?"
"Agli ordini Maggiore Martello".
Scatto come una molla e faccio il saluto militare, scoppiano a ridere.
Ritorniamo seri, si fa per dire, e ci avviciniamo alla culla.
Prendiamo due pennelli e continuiamo  la  stesura della tinta lillà.


L'ho incontrata qui, in questa cascina che è diventata il mio posto sicuro, due giorni dopo l'attacco dei ribelli.
Era spaventata e triste, ma a differenza di Euridice che si era chiusa in un mutismo, Evie sorrideva e scherzava.
Eh già, a quanto pare non sono l'unico che ha scoperto come combattere la tristezza.
Anche lei sorride, anche lei scherza, anche lei dice di stare bene nonostante crolli dentro...come me.

È una piccola lucciola che illumina il mondo degli altri, ma che tiene il proprio nascosto nel silenzio.
E so quanto può essere stressante fare da lucciola nelle storie altrui.


Quel giorno si era lasciata consumare da un pianto muto dentro questa cascina.
Io l'ho trovata.
L'ho abbracciata.
Le ho detto che le nostre vite sono simili, che i nostri compiti sono gli stessi.
Le ho raccontato che le pareti  di legno di  questa cascina sono intrise delle lacrime versate da un piccolo fae ogni volta che il padre lo picchiava e che il fratello lo ignorava.
Le ho detto che sono io il problema e lei ha scosso la testa.
Mi ha detto che anche lei si sente un problema.
Questa volta ho scosso io la testa.



Da quel giorno ci siamo ritrovati ogni dì in questo posto triste e sicuro per creare una culla per il nostro o nostra nipote.
La base è di legno e sopra ci sono delle tende di stoffa color nontiscordardimé.
Il bordo è rivestito di pizzo e dentro c'è un bel cuscino imbottito di piume della gallina che ha cucinato la cuoca una settimana fa.
Ora dobbiamo solo dipingere il legno di viola e poi abbiamo finito.
Uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...non vedo l'ora di vedere che faccia faranno Hades e Pasy!.
Mio fratello credo che mi ringhierà, invece Pasifae verrà ad abbracciarmi.
Amo gli abbracci.
Sono caldi.
Sono sicuri.
Sono confortevoli.
Mi permettono di spegnere un attimo la mia luce e di riposarmi dal compito di illuminare le vite degli altri.



"Ehi lucciola per caso s..."
"Quello è Asistan!".
Mi interrompe lei indicando l'amico di Hades che sta passando vicino alla finestra della cascina.
È avvolto in un mantello bordeaux ornato di pelliccia di orso bruno.
Sta andando verso il palazzo.
Oooooh, aspetta!
Frena vita, frena!
Non è che è lui il...
"È il Traditore...dobbiamo dirlo a Pasy!"
"Aspettami lucciola!".

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Pasifae.


Fae Heart: il triumvirato ardente vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora