Capitolo 22

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Mai dimenticare chi sei, perché di certo il mondo non lo dimenticherà.
Trasforma chi sei nella tua forza,
così non potrà mai essere la tua debolezza. 
Farne un'armatura, e non potrà mai essere usata  contro di te.
Il Trono di Spade.

Pasifae.

Le frecce sibilano nell'aria e vengono come fringuelli veloci contro di noi.
Mab ha chiamato anche i propri arcieri e un'altra legione nemica è sbucata dalla foresta sul confine di Andella e sta accettando il nostro fianco sinistro, dove si trovano anche Hades e Liam.
Una freccia infuocata sibila a poca distanza dall'orecchio di Misty mentre lei ne scocca un'altra la quale perfora la gola di un guerriero nemico.
Con il potere del vento cerco di deviare la traiettoria dei dardi infuocati.
Faccio serpeggiare i rivoli invisibili d'aria fra il caos di soldati soffocando alcuni dei nemici, faccio agitare le chiome degli alberi per indirizzare le foglie verdi contro i guerrieri di Mab.

Sembra che nessuno prevali davvero, le nostre file sono compatte ma sotto pressione, i soldati di Mab sono diminuiti ma resistono.
Sembra un perpetuo tiro alla fune, i nemici fanno forza e guadagnano terreno, noi ci ricompattiamo e li facciamo indietreggiare.
Da quassù la visuale è chiara, non ci sono altri movimenti o concwuiste, solo un eterno tira e molla.
Scocco un'altra freccia, gli arcieri mi imitano e uno stormo di dardi colpisce le prime file nemiche.



Sento il vento che si agita e soffia, brama di combattere insieme ai guerrieri e scalpita per la vittoria.
Sento il gorgoglio di un fiume in lontananza che si lamenta del chiasso prodotto dal cozzare delle lame e degli urli strazianti dei soldati.
Sento lo scricchiolio delle fronde degli alberi che incitano la lotta eterna fra due fazioni ostili.
Sento i nitriti angosciati dei cavalli da battaglia che implorano noi fae di risparmiare le loro vite, che piangono per la perdita di un fedele cavaliere, il quale conscio dei pericolo li ha comunque portati in una lotta alla sopravvivenza.
Odo la natura che non approva le nostre scelte, perché aimè queste decisioni ci hanno portato ad odiare e uccidere e cercare in tutti modi di sopravvivere a questo gioco già perso in partenza.
Non ci sarà mai un vero vincitore e un vero perdente, poiché da entrambe le fazioni vi saranno sempre perdite di innocenti.
Tuttavia, conscia di ciò, saarò comunque io a vincere questa battaglia.
La vinceremo noi e torneremo in trionfo a Melarkis, annunciando ai tre regni che la vera regina e il vero re sono tornati e hanno vinto.



"Maestà, guardate".
Mi grida una voce sorpresa e intimorita.
Lascio scivolare le dita sulla corda, sento il filo ruvido che mi carezza i polpastrelli e infine parte il dardo.
Abbasso il braccio e mi concentro sul campo di battaglia.
I rumori della natura si chetano e il tempo riparte crudele facendomi focalizzare solo il fronte.
Sta bruciando.


Due serpenti di rosso fuoco strisciano accerchiando i nostri soldati, aprono le fauci striate di arancione come il sole calante e si chiudono al centro del nostro schieramento.
Bruciano.
Bruciano tutto.
Dividono, fondono e uccidono.
Rubano.
Rubano vite, rubano padri, rubano mariti.
Lamenti strazianti si levano dal centro del nostro blocco, fae in fiamme corrono a destra e a manca e le Coorti iniziano a dividersi.
Si crea più caos di prima.
E tutto quel caos è servito per un solo scopo...ma me ne rendo conto troppo tardi.




Un urlo femminile si leva a pochi passi da me.
Mi volto e vedo Misty stretta fra due lingue infuocate che provengono dai palmi di Mab.
È qui davanti a me.
Fiera, potente, regale.
Letale.
D'istinto mi corpo il grembo con il mantello e incocco una freccia di frassino.
Conosco me stessa, le mie debolezze e le mie forze...l'arco e il vento.



Fae Heart: il triumvirato ardente vol 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora