"Tu non mi odi, é tutto un complesso che ti sei creata per non voler ammettere ciò che provi per me, perché tutto ciò ti spaventa, ma io farò in modo di farti cambiare idea, costi quel che costi."
Aveva un cuore di ghiaccio, ma per lei, avrebbe dato...
"Festa a casa Mckennie?Ovvio che ci sono." dico "Perfetto, non vestirti troppo elegante ma neanche troppo casual." mi avvisa Elisa dall'altra parete del telefono "Voi che vi mettete?" domando "Non lo sappiamo ancora." dice Sofia "Va bene, allora io vado a fare la mia selezione di vestiti, fatemi uno squillo quando avete deciso cosa indossare." le dico "Claro." dice Elisa "Enzo ti sta contagiando." dico "Già." ridacchia lei.
***
Alla fine ho optato per questo abbinamento, a parer mio molto carino.
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Non fa tutto questo caldo, ma la sera a Torino tira vento, ecco il motivo del blazer.
I capelli li lascio così, ci do solo una pettinata, non sono né lisci ma neanche troppo mossi.
Metto quel filo di trucco che metto sempre e sono pronta.
"Liv, sei pronta?" mi chiede Andrea.
Mi chiama così da quando ho 5 anni, voleva trovare una combinazione carina delle lettere del mio nome, perciò ha optato per Liv, anche se non richiama al 100% il nome Silvia.
"Si, eccomi." dico "Andiamo?" mi domanda "Yess."
SKIP TIME
"Ciao ragazzi." ci saluta sorridente Weston "Ciao donzella." lo prende in giro mio fratello "Donzella a chi oh?" si difende lui.
Rido ed entro, lasciando i due alla loro 'discussione'.
Vedo subito Elisa e Sofia intente a bere qualcosa.
"Silvietta!" mi saluta Elisa non appena mi vede "Ciao ragazze." le saluto sorridente "Weston conosce tutte queste persone?" domando vedendo la quantità esorbitante di folla in giro per casa "Non tutte, la maggior parte sono amici di amici e via dicendo." mi informa Sofia "Capito." dico.
***
Sento la musica farsi sempre più alta e la gente andare al centro dell'enorme salone di casa Mck.
Prendo un bicchiere di prosecco e vado fuori.
Ha un giardino immenso.
Mi stendo su una sdraio non prima di averla messa verso la piscina.
Inizio a sorseggiare dal mio bicchiere.
"Non ti piace la festa?" sento una voce dietro di me.
Ancora lui!
"Non mi piace l'aggregamento." dico "Già, neanche a me." dice "Le feste a casa di Weston sono così, troppo...commerciali." ridacchia lui "Già, anche se in realtà mi sono sempre piaciute le feste, forse perché non richiedono un grande sforzo di conversazione, di consuetudine ad una una festa ci si aspetta di parlare con qualche sconosciuto di cose a dir poco inutili, conversazioni povere e prive insomma, non come la vita di tutti i giorni in cui devi costruire rapporti sociali, mettendoti d'impegno." rivelo a lui il mio punto di vista "Sai?Inizio a pensare che infondo io e te siamo uguali." dice Kenan "Ed é qui che ti sbagli Yildiz, forse la pensiamo ugualmente sulle feste, ma per il resto, abbiamo idee totalmente diverse." dico "Del tipo?" "Del tipo che tu hai un ego troppo alto, autostima decisamente oltre il limite, tant'è che non posso neanche più chiamarla autostima, ma forse addirittura narcisismo, ti credi superiore a tutto e tutti." dico "Perché, tu non sei così?" "Si, ma a differenza tua, io non vado in giro a gridarlo ai 4 venti, sono le altre persone che colgono queste nozioni su di me solo dopo avermi conosciuta, tu te ne vanti invece, ecco la differenza tra me e te." dico sorseggiando il prosecco "Forse per una volta hai ragione Silvietta." "Silvietta?" domando "Siamo passati da askim a silvietta?" continuo interrogativa "Ogni tanto mi piace variare un po'." ammette "Hai lo stesso vizio con le ragazze vedo." "Scusami?" "Non fare il finto tonto Yildiz, lo so che te ne porti a letto una al giorno, ma non ti giudico, ce a chi piace eh." dico ridendo prendendolo in giro "Scusami chi ti ha detto ciò?" "Nessuno." dico alzandomi per poi rientrare.
