𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟒𝟏

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SILVIA'S POV

Qui c'è odore di manicomio.

Ogni volta che penso a Kenan spero che una lisca di pesce lo strangoli.

Ma come ha osato portarmi a casa sua?

E quell'altro decerebrato di mio fratello che gli da pure corda.

La serenità della mia vita é crepata.

Kenan é pazzo.

Mio fratello mi ha riferito, che Kenan ha chiesto di me agli allenamenti.

Ignaro del fatto che gli ho augurato la morte con una lisca di pesce.

«Silvia, oggi esco con Viola» mi informa Andrea
«Finalmente ti sei deciso a chiederle un appuntamento!» esclamo
«Metti il profumo che ti ho regalato io» lo esorto
«Come minimo sverrà tra le tue braccia» continuo
«Ma smettila, sai che siamo sono amici»
«Si, e io tifo il barcellona, ma dai coglione non ti crede nessuno, fai ridere brutto clown» dico.

Lui sospira, probabilmente rassegnato.

«Ah a proposito, oggi Kenan ha chiesto di nuovo di te, voleva sapere come stavi» mi informa
«Io bene, lui spero che lo investa un Tir» dico con nonchalance
«Ma smettila»
«Ma se fino a ieri lo insultavi!» sbotto
«Si, per come ti ha trattata, ma é pur sempre un mio amico stretto» dice
«Come vuoi, beh ora vai» dico
«Tornando a casa ti compro le caramelle, ti tiro su il morale» dice.

Io tornando a casa lo bestemmiavo, di solito.

«Ma che carino, dai vattene su!» lo esorto.

Ci salutiamo e finalmente chiudo la porta, che bello essere da sole a casa, posso darmi al vino adesso.

Ovviamente scherzo, dopo ieri non toccherò alcol per i prossimi 3 anni, come minimo.

Mi lancio sul divano, pronta a fare un rewatch di Scream, e pronta a sbavare a tutte le inquadrature di Billy Loomis.

Neanche il tempo di prendere il telecomando in mano che sento suonare al citofono.

Giuro che se Andrea si é dimenticato le chiavi lo metto al posto del quadro.

Mi alzo sbuffando e mi dirigo verso la porta.

La apro e la figura di fronte a me si rivela essere Tommaso, il postino 50enne che lavora nelle mie zone da quando era una goccia bianca.

«Silvia!Ammiratore per te» dice.

Mi mostra un enorme mazzo di rose, che a stento mi permette di vedere la sua faccia.

«Non c'è la faccio più con i ragazzi, voglio crepare» dico
«Non essere negativa, magari c'è l'avessi io l'ammiratrice segreta» sbotta
«Ma se sei sposato» gli ricordo
«Appunto» dice.

Rido a quella frase, ricordandomi della moglie, una sclerotica, povero Tommaso.

«Ora devo andare, vorrei rimanere qui e allungare il mio turno, così da vedere mia moglie per il minor tempo possibile, ma sono costretto ad andare» dice.

Rido e lo saluto.

Con fatica, porto quell'enorme mazzo di fiori sul tavolo di vetro, che da trasparente diventa rosso, per via delle rose avvolte da uno strato di glitter.

Quanto può conoscermi bene questa persona da sapere che amo le rose con i glitter?

Faccio per tornare sul divano ma mi rendo conto di una cosa color sbiancato all'interno del mazzo.

Mi avvicino e tiro fuori quella che si rivela essere una busta per lettere.

Sulla busta non c'è scritto niente.

Incuriosita, la apro, rivelando un foglio piegato.

Lo apro, rivelando un contenuto a dir poco lungo, che prende quasi tutto il foglio.

Sono scioccata.

Inizio a leggere la lettera con il sopracciglio alzato, un classico di Silvia.

Ho appena parlato di me in terza persona?

Non so dove andrò a finire.

"So che non vuoi parlarmi, perciò mi sono ridotto a scriverti una misera lettera.
Ti chiedo scusa, so che sembra surreale, ma per la prima volta in vita mia sto schiudendo scusa ad una ragazza.
So che sono imperdonabile, ma vorrei che tu almeno ci provassi.
Ho fatto una cazzata, nonostante mi sia stato detto da molti che stavo sbagliando, ma mi importava così tanto solo di me stesso che neanche me ne rendevo conto, non mi rendevo conto che in realtà ti stavo facendo del male, se potessi tornare indietro lo farei, rifarei tutto 1000
volte pur di riuscire a risolvere con te.
Per la prima volta, provo qualcosa di vero per una ragazza che vada oltre l'attrazione sessuale, sì perché quello che provo per te é amore, non avrei mai pensato di dire certe parole ad una ragazza, sono sempre stato chiuso nel mio limbo, pensando che alle ragazze importasse di me solo per la mia fama e i miei soldi, ma quando ti ho vista ho capito che mi sbagliavo.
Finalmente avevo trovato qualcuno che mi amava veramente, che non vedevo solo come una botta e via, ma come la ragazza che amo, con la quale con la quale desidero avere un futuro , ma come sempre, devo esagerare, per colpa del mio ego smisurato.
Non so cosa significhi mostrare amore a qualcuno che non sia un mio familiare, non so cosa significhi prendersi cura di qualcuno che ami, non conosco il suono che fanno le parole 'ti amo' sulla mia bocca ne tantomeno su quelle di una ragazza, perché nessuno me le ha mai dette, né io a loro, dal momento che mi davo solo alle botte e via, sono lo stronzo che fa sempre le cose sbagliate finché qualcuno non glielo fa notare, e quel qualcuno sei stata tu, askim.
Ho capito di amarti quando ci siamo baciati per la prima volta.
Di solito i baci che davo erano sempre e solo finalizzati al sesso, odiavo darli, ma quando ti ho baciata, mi sono reso conto che sarei rimasto ore
a baciari senza sentire il bisogno di portarti
letto.
Non so quanto questa lettera possa funzionare, spero almeno che ti faccia prendere in considerazione l'idea di pararmi.
Ti amo, Askim.
Tuo, Kenan."

Sento una lacrima rigarmi il volto.

Dal nervoso lancio la lettera in aria e mi butto sul divano, a pensare sul da farsi.

Ogni tanto mi scappa la pazienza.

SPAZIO AUTRICE
tiktok:7vinijr__

io AMO fare i capitoli sarcastici, oltre alla lettera ma vabbè

che ne pensate?

grazie dei commenti e delle stelline⭐️❤️

vi amo❤️
~silvia💫

𝐚 𝐬𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐨𝐟 𝐦𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭||kenan yildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora