𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝟑𝟖

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SILVIA'S POV

Non appena mi chiudo la porta dello spogliatoio alle spalle, inizio a sentire le lacrime scorrere sulle mie guance.

Dei piccoli singhiozzi escono dalla mia bocca.

«Estrelinha?» giro la testa e vedo...
«Chico» dico in lacrime.

Nel giro di pochi secondi mi ritrovo tra le sue braccia, in preda alle lacrime e singhiozzi.

«Estrelinha che cosa é successo?» domanda posando una mano suoi miei capelli
«Kenan» riesco a dire
«Kenan cosa?» domanda.

Mi stacco dall'abbraccio e mi siedo.

Chico si siede accanto a me.

«Allora?» mi incita lui.

Gli racconto tutto, alternando le sillabe e dei singhiozzi e a delle pause dovute alle lacrime.

«Che cazzo dici?» sbotta incredulo
«Si, e pensa che Elisa e gli altri lo sapevano pure» dico
«Estrelinha mi dispiace tantissimo» dice abbracciandomi di nuovo.

In quel momento, sento bussare alla porta.

«Askim!»
«Askim, ti prego apri»
«Kenan vattene!» urla Chico al posto mio.

KENAN'S POV

La rabbia e il dolore si mescolano in un turbine di emozioni mentre mi allontano dallo spogliatoio.

«Askim, apri!» ripeto, sperando che mi senta.

Ho bisogno di parlarle, di capire.

Ma la risposta è un silenzio assordante.

«Kenan, vattene!» urla Chico.

La sua voce è carica di protezione, ma io non posso andarmene.

Non dopo quello che è successo.

Faccio un passo indietro, contro il muro freddo del corridoio.

La frustrazione cresce in me.

«Perché non posso semplicemente parlare con lei?»chiedo.

La verità è che non ho mai voluto farle del male.

Ma ora sembra che sia successo proprio il contrario.

Rifletto su ogni momento passato con Silvia.

Ogni sorriso, ogni sguardo.

Era tutto così reale.

E adesso? Adesso ho rovinato tutto.

«Silvia!» provo a richiamare la sua attenzione
«Ti prego, dammi solo un minuto.»

La porta rimane chiusa, e il mio cuore si stringe.

Vorrei poter tornare indietro, cambiare le parole che sono uscite dalla mia bocca.

Ma non posso.

«Kenan, smettila!» dice Chico, il suo tono è fermo, quasi minaccioso
«Non me ne vado finché non parlo con lei,» rispondo, deciso.

Sento il sudore freddo sulla pelle, l'ansia che mi attanaglia.

All'improvviso, la porta si apre lentamente e vedo il viso di Silvia, gli occhi rossi e gonfi.

Vorrei dirle che mi dispiace, che sono stato stupido.

Ma le parole restano bloccate nella gola.

«Kenan vattene» dice con voce tremante
«Askim ti pre-» provo a dire
«Kenan basta, vai via, ti prego» dice quasi implorante con una lacrima che le riga il volto
«Silvia, per favore» dico
«Kenan, non hai sentito cosa ha detto?Vattene» sbotta Chico alle sue spalle.

𝐚 𝐬𝐥𝐢𝐜𝐞 𝐨𝐟 𝐦𝐲 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭||kenan yildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora