** nuove scoperte**
I giorni successivi al matrimonio Isabella iniziava pian piano a sentirsi a suo agio nella sua nuova realtà. Ogni mattina, si svegliava con una sensazione di curiosità, pronta ad affrontare le piccole avventure quotidiane che la vita in quella casa estranea le riservava. Tuttavia, nel profondo del suo cuore, c'era un'assenza che la inquietava, Caterina. Desiderava vederla, ma sapeva che per costruire un legame solido con Dante, doveva prima guadagnarsi la sua fiducia.
In quei giorni, Isabella si era accontentata di sentirla telefonicamente. Le conversazioni erano brevi ma piene di affetto, e ogni volta che Caterina la chiamava, il suo cuore si riempiva di calore. Anche Alice e Michela le telefonavano spesso, promettendo che presto sarebbero andate a trovarla. Quella prospettiva la riempiva di gioia, ma c'era sempre un pensiero che la turbava, come avrebbe potuto appianare le cose con Dante?
Dante,non si era fatto sentire dal giorno del loro matrimonio da quando quella sera se ne era andato in quel modo violento. Isabella sapeva che tornava a casa a dormire, perché sentiva la porta aprirsi e chiudersi. Riconosceva il suo passo, il modo in cui si muoveva per l'appartamento, e ogni volta che lo sentiva, una parte di lei sperava in un incontro, un momento in cui avrebbero potuto parlare sinceramente.
Ma Dante sembrava distante. Ogni volta che Isabella si trovava di fronte alla porta della sua camera, una morsa di ansia le stringeva lo stomaco. Era un equilibrio delicato, quello tra il rispetto per se stessa , l'indifferenza di Dante e il suo desiderio di avvicinarsi a lui.
Doveva trovare un modo per rompere il ghiaccio, per avviare una conversazione che potesse portare a una comprensione reciproca e una maniera di dare una possibilitá al loro matrimonio.Un pomeriggio, mentre era seduta sul divano a leggere un libro, Isabella sentì il rumore della porta. Il cuore le balzò in petto. Si voltò, aspettando di vedere Dante entrare. Ma, per qualche ragione, non si sentiva pronta. Decise di continuare a leggere, sperando che lui non si avvicinasse.
Quando finalmente alzo gli occhi vide che non era Dante ma Luca che era entrato e dietro di lui, Alice, Michela e Caterina seguirono, dando vita a un'atmosfera di calore e familiarità, cosa che a lei erano mancati.
Isabella si rivolse a Luca "Luca! Non ti aspettavo. È bello vedervi tutti."
Luca mettendosi una mano nei folti capelli neri rispose "Siamo venuti a fare visita alla novella sposa! Come stai, Isabella come ti tratta il mio caro fratello?" Isabella non rispose non se la sentiva di dire che non aveva visto piú Dante dal giorno del loro matrimonio, cosí cambió subito argomento offrendo loro qualcosa da bere e una fetta di torta fatta in casa da lei stessa.
Michela si accorse che la domanda di Luca l'aveva messa a disagio ,ma voleva approfondire cosí chiese "Speriamo che tu non sia troppo sola qui. Dante è sempre così sfuggente e ti sta trascurando o ha messo la testa a posto?."
Isabella fece un accenno disorriso , era grata per la compagnia, ma non voleva proprio rispondere a domande cosí personali almeno per il momento.
Mentre Caterina si sistemava un po' più vicino a lei disse "Non preoccupatevi, Isabella ha sempre il suo modo di far fronte alla solitudine."Le risate e i racconti si susseguivano, e il salotto si riempì di una gioiosa confusione. Ma proprio mentre la conversazione si faceva più leggera, Susy, la governante, entrò con un'espressione seria.
"Scusate se vi disturbo, signora Isabella, ma ho qualcosa da chieservi. La cuoca è arrivata. Melina vorrebbe farvi alcune domende su cosa preferite per cena."
Isabella sentì un brivido lungo la schiena. Non sapeva perché, ma quella notizia le suscitava un certo disagio.
"Melina? Ah, bene. Finalmente potró conoscerla , scusatemi ma vi devo lasciare un attimo."Caterina si fece avanti, e seguí isabella fino in cucina gli occhi fissi sulla cuoca quel viso aveva qualcosa di famigliare, ma non sapeva spiegarsi dove aveva incontrato Melina. Lasciò Isabella con Susy e ritornó nel salone con gli altri.
Tornata a sedersi con gli altri Isabella era diversa c'era qualcosa che la turbava, ma non sapeva spiegarsi cosa , come se un brutto presentimento si fosse inidiato dentro di lei , Caterine se ne accorse e le chiese "cosa c'é bambina mia che ti affligge ?"" Non lo só , Caterina , quando ho stretto la mano a Melina ho avuto un brivido lungo la schiena , come se c'era una presenza maligna accanto a me , non saprei spiegare , é stato cosí strano."
" Non so che dirti bambina mia, sará la nuova situazione in cui ti trovi , vedrai passerá." Rispose Caterina , che invece in cuor sua sapeva che qualcosa in Melina non quadrava ,anche lei aveva avuto la stessa sensazione. Ma non poteva dirlo ad Isabella si sarebbe preoccupata e non era ancora il caso , cosí lascio stare e continuó a bere il proprio caffé, anche se l'atmosfera si era fatta tesa cerco di cambiare discorso per allegerire la situazione.Quella sera, dopo una giornata piena di chiacchiere e risate, Isabella si ritirò nella sua camera, ignara delle ombre che si aggiravano nella sua vita. La luce tenue della lampada diffondeva un caldo bagliore, ma non riusciva a riscaldare il suo cuore. Si sdraiò sul letto, lasciando che i pensieri vagassero.
Cercò di scacciare l'inquietudine che la tormentava, ma il ricordo del brivido provato quando strinse la mano di Melina le tornava in mente. Non riusciva a capire perché quella cuoca le suscitasse una sensazione di disagio.
Nel frattempo, nella cucina, Melina era intenta a riondinare , ma la sua mente era altrove. Mentre riponeva gli ingredienti usati per la cena in frigo, un sorriso oscuro si delineava sul suo volto , promise a se stessa che costi quel che costi si sarebbe vendicata.
Melina si soffermò su un ricordo lontano, un torto subito che l'aveva marchiata a fuoco. Sapeva che seguendo la famiglia Reali, prima o poi avrebbe incrociato la strada della famiglia De Angelo. L'idea di sfogare la sua ira sulla figlia più giovane le provocava una soddisfazione maligna, un pensiero che le scaldava il cuore.Ogni oggetto o ingrediente che toccava era impregnato di rancore e determinazione, un mix velenoso di emozioni che la spingeva a voler creare un piatto che non fosse solo cibo, ma una vera e propria arma. La cucina, normalmente un luogo di conforto, si era trasformata in un laboratorio di vendetta.
Immaginava il momento in cui avrebbe finalmente affrontato la famiglia De Angelo, il gusto agrodolce della vendetta che le danzava sulla lingua. La figlia, così innocente e ignara, avrebbe pagato il prezzo per le sofferenze inflittele. Melina si sentiva potente, con la determinazione di infliggere un dolore che nessuno avrebbe potuto dimenticare. Ogni mescolata o ingrediente che avesse usato erano un passo verso la sua rivincita, un atto di giustizia per tutto ciò che aveva subito. La sua anima si nutriva di quel rancore, e non c'era modo di fermarla.
E mentre Melina pianificava il suo piano, Isabella si addormentò, ignara del caos che si stava preparando intorno a lei. Sognò di un futuro luminoso lontano da ombre e segreti.
STAI LEGGENDO
Mafia e Destini: La Mia Storia Isabella E Dante
Любовные романыIn un mondo dominato da famiglie mafiose, Dante, un playboy incallito, è costretto a sposare Isabella, una giovane dolce e paziente. Deciso a ribellarsi, Dante la umilia, ma Isabella non si lascia scoraggiare. Con la sua forza interiore, riesce a f...