capitolo 14

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** Il viaggio di nozze forzato**

La mattina della partenza, il sole sorgeva alto nel cielo, ma Isabella si sentiva avvolta da un'inquietudine che le stringeva il cuore. L'aria era carica di aspettative, ma per lei non c'era nulla di festoso. Dante, con il suo carattere scontroso e arrogante, era l'ultimo uomo con cui avrebbe voluto condividere un viaggio così intimo.
Quando bussarono alla porta, Isabella si fece forza e  aprì . Dante stava lì, in piedi, con un'espressione impassibile. Indossava un abito elegante, ma la sua postura e il modo in cui si appoggiava al telaio della porta trasmettevano un'irritazione sottile. "Sei pronta?" chiese, senza nemmeno un saluto.
Isabella annuì, sentendo un nodo allo stomaco. "Ho solo bisogno di un momento."

"Non possiamo aspettare all'infinito," replicò lui, con un tono brusco. "L’aereo ci aspetta."
Isabella si affrettò a chiudere la porta e tornò dentro, cercando di ignorare l'atteggiamento scostante di Dante.
Mentre raccoglieva le sue ultime cose, il pensiero di quel viaggio la opprimeva. Non era solo un viaggio di nozze, ma un'imposizione che la privava della sua libertà.

Quando finalmente scese, Dante era già impaziente, con le braccia incrociate. "Sei in ritardo," commentò, senza alcuna gentilezza. Isabella si sentì ferita da quel tono, ma non voleva farsi sopraffare dalle emozioni.
"Ho fatto del mio meglio," rispose, cercando di mantenere la calma.

Salirono in auto, e il silenzio pesante tra di loro rendeva il viaggio ancora più insopportabile. Dante sembrava assorto nei suoi pensieri, mentre Isabella fissava il paesaggio che scorreva veloce. Ogni chilometro che li avvicinava alla destinazione sembrava un passo verso un futuro incerto e sgradito.

Arrivati all'aeroporto privato, l'atmosfera non migliorò. Dante si muoveva con sicurezza, come se fosse in un mondo a parte, mentre Isabella si sentiva sempre più alienata. I membri dello staff del jet li accolsero con efficienza, ma Isabella non riusciva a trovare conforto in quel lusso.

Mentre si avvicinavano all’aereo, Dante si fermò un attimo e la guardò, ma Isabella distolse lo sguardo. Non c'era spazio per sentimenti o parole gentili tra loro. Erano due estranei, costretti a condividere un viaggio che nessuno dei due desiderava.

La porta del jet si chiuse alle loro spalle, isolandoli dal mondo esterno. Isabella si sedette in un angolo, lontana da Dante, mentre il velivolo iniziava a decollare. La sua mente era in agitazione, e l'unico pensiero che la accompagnava era che quel viaggio forzato non era solo una fuga, ma un'opportunità per affrontare la verità che entrambi avrebbero dovuto riconoscere.

Isabella non poteva credere che il suo viaggio di nozze fosse già diventato un incubo. Seduta nel lussuoso jet privato, il ronzio dei motori era l’unico suono che riempiva l'aria, mentre il suo cuore batteva all’impazzata. Seduto lontano da lei, Dante sembrava assorto in pensieri lontani, distaccato e indifferente. Nonostante l’opulenza del velivolo, l'atmosfera era carica di tensione. 

Durante il volo, il personale di bordo servì cocktail freschi e piatti gourmet, ma Isabella non aveva voglia di mangiare. Si limitò a guardare fuori dal finestrino, osservando le nuvole che scorrevano veloci, quasi come il tempo che le sfuggiva tra le dita. Ogni tanto, Dante la lanciava uno sguardo, ma lei si voltava, incapace di affrontare il suo sguardo impassibile.

Arrivati a destinazione, furono accolti da un caldo abbraccio tropicale e da un paesaggio da cartolina. La villa si ergeva maestosa, con ampie terrazze e una piscina che rifletteva il sole. Ma Isabella si sentiva come una prigioniera in un sogno. Mentre Dante si faceva avanti per discutere con il personale e organizzare le attività, lei si allontanò, cercando di trovare un po’ di respiro.

Isabella uscì sul terrazzo, cercando di calmarsi mentre aspettava che il personale se ne andasse. Una volta tornata dentro, iniziò a girare nervosamente, cercando una stanza da letto che fosse sua. Controllò ogni camera con crescente ansia, ma si rese conto che erano tutte chiuse a chiave e che solo la stanza padronale era aperta. La frustrazione la pervase, e non riusciva a credere a quanto stava accadendo.

Mafia e Destini: La Mia Storia Isabella E DanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora