**Pericolo in cucina**Melina, con un'espressione furiosa, si scagliò contro Caterina. "Non ti permettere mai più di intrometterti!" sbottò, afferrando un piatto e scagliandolo con rabbia verso di lei. La colluttazione tra le due fu devastante: la cucina era un vero campo di battaglia, con pentole rovesciate, ingredienti sparsi ovunque e il profumo di cibo bruciato che aleggiava nell'aria.
Caterina, infuriata, gridò: "Sei solo un'assassina! Non sai fare altro che prendertela con gli innocenti!" Le due continuarono a lottare, mentre Isabella, già debole, restava scioccata e immobilizzata dalla scena davanti a lei.
In un attimo, Melina afferrò un coltello, brandendolo come un'arma. Colpì Caterina sulla spalla, ma la donna non si lasciò abbattere. Con un movimento rapido, strappò il coltello dalle mani di Melina e lo scagliò a terra. La lotta si fece sempre più intensa, tra insulti e spintoni, mentre la cucina veniva ridotta a un caos totale.
Alla fine, con un ultimo grido di rabbia, Melina spinse Caterina con tutta la sua forza, riuscendo così a liberarsi dalla sua presa. Quel gesto violento fece cadere Caterina su Isabella, che, esausta, cercò di rialzarsi ma sbatté la testa con un colpo secco contro il pavimento. La confusione regnava sovrana: piatti rotti e ingredienti sparsi creavano un quadro disastroso, mentre il caos della cucina rifletteva l'intensità della lotta.
Con un ghigno beffardo, Melina scappò, lasciando dietro di sé solo confusione e rancore.
Caterina, preoccupata per Isabella, si affrettò verso di lei, chiamandola con voce tremante. Quando non ricevette risposta, il panico la sopraffece mentre cercava di capire quanto fosse grave la situazione.
In preda all'ansia, si inginocchiò accanto a Isabella. "No, no, ti prego, svegliati!" urlò, il cuore che le batteva forte nel petto. Notando il sangue che sgorgava dalla ferita sulla testa della giovane, la gravità della situazione la colpì come un fulmine. Con mani tremanti, prese un panno e lo posò delicatamente sotto la testa di Isabella, cercando di fermare il sangue che fluiva.
"Aldo, presto in cucina!" chiamò disperatamente, mentre la paura la attanagliava, consapevole che ogni secondo contava. La cucina, ora un campo di battaglia, sembrava lontana mentre si concentrava solo su Isabella, sperando che si riprendesse.
Aldo, di guardia alla porta, si precipitò in cucina. La scena che vide lo lasciò senza parole: la cucina era un vero campo di battaglia e Isabella giaceva a terra, priva di sensi, mentre Caterina era in preda a un panico totale, le lacrime le rigavano il viso e il respiro affannoso le usciva a singhiozzi. "Cosa è successo?" chiese Aldo, gli occhi sgranati.
"Melina... stava avvelenando Isabella!" urlò Caterina, la voce rotta dall'angoscia. "Devi chiamare un'ambulanza! Ti prego, non c'è tempo!" Caterina era in preda a un terrore che sembrava paralizzarla, mentre cercava di svegliare Isabella con le mani tremanti. "Dobbiamo fare in fretta! Non so se abbia ingerito il veleno. Non può morire!"
Aldo non esitò, tirando fuori il cellulare con determinazione. Non gli importava delle convenzioni del loro mondo; era affezionato a quella ragazza piena di gioia, sempre pronta ad aiutare con una parola gentile. Vederla così, ferita e vulnerabile, lo colpiva profondamente, ma sapeva di dover agire. Con voce ferma, disse a Caterina: "Stai calma, chiamerò subito aiuto. Isabella ha bisogno di noi." La sua sicurezza infuse un po' di speranza in quella situazione disperata, mentre componeva il numero, pronto a fare tutto il necessario per salvarla.
Mentre Aldo componeva il numero, Caterina si chinò su Isabella, accarezzandole delicatamente la testa. "Ti prego, non lasciarmi," sussurrò, la voce rotta dall'emozione. "Non posso perdere un'altra persona importante."
Chiamare l'ambulanza fu la parte più facile per Aldo. La vera sfida era come comunicare al suo capo che il traditore aveva colpito, che sua moglie si trovava svenuta a terra con una ferita alla testa. Caterina gli aveva appena raccontato che Melina stava avvelenando Isabella, e la gravità della situazione lo attanagliava. Come poteva dire che non avevano sospettato niente, che avevano una serpe in casa e che Isabella era stata per tutto quel tempo alla mercé di quella assassina?
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Mafia e Destini: La Mia Storia Isabella E Dante
RomanceIn un mondo dominato da famiglie mafiose, Dante, un playboy incallito, è costretto a sposare Isabella, una giovane dolce e paziente. Deciso a ribellarsi, Dante la umilia, ma Isabella non si lascia scoraggiare. Con la sua forza interiore, riesce a f...