capitolo 11

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     **La rabbia di isabella**

Isabella si aggirava nervosamente per la casa, il cuore che le batteva forte nel petto. Dopo settimane di silenzio da parte di Dante, la frustrazione la stava divorando.

"Aldo " chiamò Isabella la sua guardia del corpo  che si aggirava nel salone di casa" per favore potresti portami da mio marito, avrei bisogno di parlargli. " "Mi dispiace signora ma non é possibile , ordini del signor Reali." Rispose Aldo.
Sapendo che Aldo non avredde mai disobbedito ad un ordine di Dande telefonò a Luca pregandolo di andare immediatamente da lei.

Quando Luca arrivò , Isabella non gli diede neanche il tempo di entrare lo assalì alla porta  "Ho bisogno che tu mi porti al club da Dante. Subito."

Luca alzò lo sguardo, sorpreso. "Isabella, ma sei sicura? Non è il momento giusto. Dante ha bisogno di spazio..."

"Spazio?" interruppe lei, gli occhi che brillavano di rabbia. " quindi lui a bisogno di spazio ed io devo marcire chiusa in questo posto , perche Mister non volevo sposarmi ha bisogno di spazio! Perchè a lui poverino hanno tolto la libertà! Non è giusto! Non posso rimanere qui a chiedermi cosa ne sará della mia vita. È ora di affrontarlo!"

"Isabella, calmati. Potrebbe non essere una buona idea," rispose Luca, cercando di mantenerla calma.

Ma Isabella non era disposta a sentire ragioni. "Non ho intenzione di restare qui a subire questa situazione. Se non mi accompagni tu, andrò da sola. Ma oggi parlerò con Dante con o senza il tuo aiuto."

Luca sospirò, rendendosi conto che non sarebbe riusciuto a dissuaderla  "Va bene, andiamo. Ma promettimi che agirai con cautela."Isabella annuì, decisa.

Arrivati al club, Luca indicò il corridoio che portava allo studio di Dante. "Aspetta un attimo qui , ti accompagnerò io," le disse, ma Isabella non lo ascoltò. La sua determinazione prevaleva  sulla sua prudenza.

Si avvicinò alla porta dello studio e, mentre si avvicinava, cominciò a sentire gemiti e sospiri provenire dall’interno. Una voce femminile si mescolava a quella di Dante, mentre suoni di corpi che si muovevano e il fruscio di abiti creavano un’atmosfera carica di tensione. Il suo cuore cominciò a battere più forte. Spinta dalla curiosità e dalla paura, spinse leggermente la porta socchiusa, sbirciando all’interno.

Quello che vide la gelò. Dante era in piedi di spalle, i pantaloni abbassati, rivelando due gambe muscolose e un fondoschiena tondo e sodo come una statua greca. Il suo corpo tonico e possende si muoveva freneticamente, evidenziando la sua forza e la sua atlecticità. Di fronte a lui, una bionda semi nuda era piegata in avanti sulla scrivania, la gonna alzata fino alla vita, esponendo le sue natiche toniche e la pelle liscia. L'immagine che si presentò ai suoi occhi era quella di un tradimento in piena regola.

Una scarica di rabbia e dolore attraversò Isabella mentre realizzava che Dante si stava intrattenendo , diciamolo per quello che è , stava scopando con un'altra donna. La vista di quella scena la colpì come un pugno nello stomaco. Con un grido soffocato, voltò i tacchi e scappò via, furiosa e sconvolta.

Correndo scioccata da ció che aveva scoperto, Isabella si scontrò con Luca, che la prese per le braccia, preoccupato. "Cosa è successo? Hai trovato Dante?"

Isabella, con gli occhi pieni di lacrime, annuì, ma la sua voce tremava. "Sì, l'ho trovato... ma era troppo occupato a fare altro che notare la mia presenza"

"Troppo occupato a fare? Cosa vuol dire?" chiese Luca, il suo volto che si contrasse in preoccupazione.

"Era con un'altra donna," rispose Isabella, la voce rotta dall'emozione. "Li ho visti. Non posso credere a ció che ho visto."

Luca, colpito dalla rivelazione, cercò di mantenere la calma. "Aspetta, Isabella. Non andartene così. Dobbiamo parlarne ."

Ma Isabella sentiva il cuore spezzato e la rabbia che le bruciava dentro. "Non posso restare qui, Luca. Ho bisogno di allontanarmi da tutto questo."

"Per favore, ascoltami," insistette lui, cercando di calmarla. "Non prendere decisioni affrettate. Dobbiamo affrontare questa situazione insieme."

Isabella si fermò un attimo, combattuta. "E cosa dovremmo fare? Affrontare un traditore? Non voglio più avere a che fare con lui."

Luca la guardò negli occhi, cercando di trasmetterle la sua determinazione. "Siamo una famiglia, Isabella. Dobbiamo affrontare questa cosa con lucidità. Non sei sola."

Mentre Luca andava da Dante per fare chiarezza , Isabella scappava via prese un taxi e si fece portare nel 'unico posto dove avrebbe ricevuto amore comprensione e supporto incondizionato , dalla sua amata Caterina.

Arrivata a casa di Michela, Isabella non poté trattenere le emozioni. Scoppia in un pianto disperato, cercando conforto tra le braccia di Caterina. I singhiozzi le scuotevano il corpo, e ogni respiro sembrava un peso insopportabile.

Caterina la strinse forte, cercando di trasmetterle tutto il sostegno possibile. "Shh, va tutto bene," le sussurrò, accarezzandole i capelli. "Sei al sicuro qui."

I suoni del pianto di Isabella attirarono anche l'attenzione di Michela, che accorse nella stanza. Vedendo la nuora così sconvolta, il cuore le si strinse. "Isabella, cosa è successo?" chiese con preoccupazione.

"È Dante... non posso crederci," riuscì a dire Isabella tra le lacrime.

Michela, comprendendo immediatamente la gravità della situazione, si affrettò a preparare una stanza per Isabella. "Vieni, rimani qui con noi. Hai bisogno di tempo per rimetterti in sesto. Non sei sola."

Isabella annuì, grata per l'accoglienza e il supporto. In quel momento, sentì che la famiglia era dalla sua parte, e che, nonostante tutto, non doveva affrontare il dolore da sola. "Dante ha esagerato questa volta," mormorò, ancora scossa.

Michela e Caterina si scambiarono uno sguardo d’intesa. Sapevano che dovevano sostenere Isabella in questo momento difficile e che avrebbero fatto tutto il possibile per aiutarla a guarire.

Dopo il racconto straziante di Isabella, Michela andó a cercare suo marito Vincenzo, preoccupata. "Dobbiamo parlare di tuo figlio Dante," disse con voce seria.

 “ Cosa a combinato adesso quel disgraziato." Cosi Michela gli raccontò quello che era accaduto, commentando "Non possiamo lasciare che questa situazione continui in questo modo senza affrontarla dobbiamo trovare una soluzione."

Vincenzo annuì, il volto teso. "Sì, capisco. Ma pensi che si presenterà stasera? Dobbiamo essere pronti."

Si aspettavano che Dante arrivasse, ma la notte trascorse senza che lui si facesse vedere. Ogni ora che passava senza notizie aumentava l'ansia di Michela e Vincenzo. Quando finalmente si resero conto che Dante non sarebbe venuto, decisero di dare tempo a Isabella per riprendersi.

"È importante che abbia lo spazio di cui ha bisogno," disse Michela. "Ma il discorso con Dante dovrà avvenire. Non possiamo permettere che le cose rimangano così."

Vincenzo, con una espressione risoluta, rispose: "Dobbiamo essere chiari con lui. Non può continuare a ferire Isabella e pensare che tutto vada bene. Lo affronterò, qualunque cosa accada."

Michela lo guardò, grata per il sostegno. "Grazie. Dobbiamo proteggerla. Isabella ha bisogno di sapere che siamo qui per lei e che non deve affrontare questo dolore da sola."

Con la determinazione di affrontare la situazione, i due coniugi si prepararono a sostenere Isabella, sapendo che avrebbero dovuto affrontare Dante e le sue scelte.

Dal canto suo, Dante era più che felice di sapere che Isabella aveva lasciato la sua casa e si era rifugiata dai genitori. Del resto, erano stati loro a imporre quel matrimonio; se la sbrigassero anche con lei, a lui non importava. Anche se la trovava la donna più bella che avesse mai visto, non poteva accettare quella unione forzata. Provava gelosia per l'amicizia tra Luca e Isabella, ma il suo atteggiamento egoista  lo portava a pensare che andassero al diavolo tutti. Lui avrebbe continuato a fare ciò che voleva, senza lasciarsi influenzare dalle aspettative altrui.

Mafia e Destini: La Mia Storia Isabella E DanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora