NON CI CAPISCO UN CAZZO
"Finito" dice Morfeus chiudendo il libro.
Credo di essermi addormentata.
"Ora tocca al dovere" dice.
Sbuffo. Se c'è qualcosa che odio più di Morfeus sono gli allenamenti o qualsiasi cosa che richieda alzarsi dal letto.
"Ti servirà visto la guerra in arrivo"
Cattura la mia attenzione. Di cosa sta parlando?
"Quale guerra?"
Non risponde. Si limita a rimettersi le scarpe e ad andare verso la porta.
"Non mi metto le scarpe finché non mi dici quale guerra" lo ricatto.
"È un ricatto?" chiede facendo nel suo tono superiore.
"No solo uno scambio" faccio un sorriso falso.
"Non devi dirlo a nessuno" cede.
Annuisco seria. Necessito sapere a che guerra si riferisce.
"Da quando sei arrivata si mormora del ritorno di Urano e Gea sono..."
"So chi sono"
"Ovviamente, comunque se fosse vero scoppierebbe sicuramente una guerra. Ma sono soltanto voci"
"Oki" dico. Mi piace dire oki invece di okay.
Metto le converse rosa chiaro e lo raggiungo.
Per tutta la vita mi sono sentita troppo alta e ora che sono qua mi sento troppo bassa. Almeno c'è quella nanetta della mia migliore amica che mi solleva il morale.
"Posso andare da papà?" cerco di sembrare simpatica nei confronti di mio padre. Devo vederlo. Prima di tutto per prendermi una libreria enorme e seconda cosa per sapere di più. Essendo un dio saprà molte più cose di Morfeus.
"Va bene" dice.
L'avrò convinto? Non m'interessa l'importante è che vado da lui."Cosa vuoi?" mi chiede mio padre.
Siamo in cucina e mi ha offerto un caffè che ho accettato volentieri. Mi fa schifo ma ho bisogno di caffeina nel sangue.
"Una libreria molto grande e saper di più sulla guerra tra voi, Urano e Gea"
"La libreria va bene e come diavolo fai a sapere della guerra?"
"Le voci girano" mento. Non voglio far finire Morfeus nei guai.Finisce di raccontarmi la storia iniziale che ovviamente sapevo e poi dice le stesse cose di Morfeus.
"Serve qualcuno a proteggere l'olimpo" dice "Perché non ci pensi tu?"
"Non ci penso neanche" affermo.
"Numero preferito?" domanda cambiando argomento.
"Undici"
"Allora sarete in undici" decide.
"No no e ancora no"
"Allora è deciso. Domani mattina partirete"
"Vaffanculo"
"Modera il linguaggio ragazzina"
Ragazzina, come mi chiama Morfeus.
Esco dal palazzo infuriata e Morfeus lo nota.
"Cos'è successo?"
"Devo andare a proteggere l'olimpo"
"Non mi sembra così terribile"
"Con altre dieci persone che sceglierà mio padre"
"Vabbè dai..."
"Dopo che ho rifiutato"
"Andiamoci ad allenare su ragazzina"
Sono incazzata col mondo ma lo seguo."Tirami un pugno" dice e lo faccio scarico tutta la mia rabbia in quel pugno. L'odio verso mio padre e gli dei. Il fatto che nessuno mi dice nulla.
Lo colpisco sul petto e credo di avergli fatto molto male.
"Porco Crono"
"Non si bestemmia" lo sgrido.
"Dici più parolacce che parole in una frase e sgridi me?"
"Brutto stronzo bastardo, sei solo incazzato perché ti ho fatto male" dico.
"Sei stata brava comunque, ti devono far arrabbiare più spesso" si complimenta.
"Avrei mirato alla faccia ma sei troppo alto"
"Probabilmente mi avresti rotto il naso di nuovo" dice ma non capisco.
"Quand'è che ti ho rotto il naso?" domando.
"Il primo giorno quando mi hai lanciato il libro dritto in faccia"
Scoppio a ridere.
"Come hai fatto a guarire così in fretta?"
"Le cure dei figli di Apollo sono le migliori" dice.
"Invece i figli di Zeus sanno rompere soltanto le palle" commento lanciando una frecciatina dritta a Morfeus.
Mi fa un sorrisetto falso e mi sussurra all'orecchio "Invece le figlie di Atena si sentono superiori a tutti anche se non è così"
Capisco perché me lo ha sussurrato. Se al campo si scoprisse che abbiamo mentito succederebbe un casino e potrei rimetterci con la vita.
"Credo che Poseidone aggiungerà pure te nella lista"
"Io non credo"
"Invece si perché così mi farai da baby sitter come se avessi cinque anni"
"Dovresti avere un po' più di fiducia in lui"
Dobbiamo stare attenti entrambi a quello che diciamo. Siamo gli unici semidei che sanno il mio segreto.Il mio addestramento è migliorato tanto rispetto a ieri.
Suona la campana che annuncia la fine della mattina e io cado a terra a peso morto.
"Stanca?" chiede Morfeus sedendosi accanto a me.
Mi siedo anche io e le nostre ginocchia si sfiorano.
Annuisco.
"Continua così e sarai fortissima" dice.Quando entriamo nella mensa ci fissano tutti. Non capisco il motivo e credo che sono più rossa di un pomodoro.
Ci sediamo insieme agli altri e noto che c'è una persona in più, Victoria Rosewood. La ragazza che mi aveva ridato il libro.
"Dove eravate finiti?" ci dice Lucian.
"Ad allenarci, oggi Evelyn è stata bravissima" si complimenta Morfeus.
"Tu bravissima negli allenamenti? Hai sbattuto la testa stamattina?" dice Juliette indicandomi.
"Comunque lo sapevate che domani dobbiamo partire per l'olimpo" continua Lucian.
Io e Morfeus ci guardiamo negli occhi e poi diciamo di si.
"Chi ci sarà?" chiedo mentre mi siedo tra Victoria e Morfeus.
"Io, Juliette, Michael, Lucian, Charlotte, Jasper, Ethan, Lily, Dafne e voi due" dice Victoria spostando i capelli biondo fragola dietro le spalle.
"Perché proprio io?" mi lamento.
"Perché Poseidone ti vuole far socializzare un po'" ribatte Morfeus.
"Ma io socializzo sono gli altri che mi odiano"
"Si come no" dice e io faccio una smorfia.
"Comunque perché dobbiamo andare in Grecia noi e non gli dei che sono immortali?" chiedo infastidita.
"Perché agli dei piace vedere i semidei morire mentre loro si fanno beatamente i cazzi loro" dice Ethan.
"Così la traumatizzi" gli dice Jasper.
"Guarda che non sono una bambina piccola" ribatto offesa. Come se parlare di morte possa traumatizzarmi. Ho ucciso due mostri nell'arco di due settimane procurandomi anche una ferita quasi mortale alla testa.
"Dopo vengo da te per preparare le valigie persefone" dice biancaneve in italiano.
"Su che mezzo andiamo?" chiedo. Dimmi tutto tranne qualcosa che centri col volare o l'acqua.
"In barca credo" dice.
Perché tutte a me? Non che io abbia paura dell'acqua sono pure figlia di Poseidone ma si, ho paura dell'acqua.
"Qualche problema?" mi chiede Juliette preoccupata.
"No perché?"
"Sei sbiancata"
Non rispondo e provo a mangiare.
Domani sarà un disastro, lo so già.
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War and Water
FantasyEvelyn Miller è una ragazza di 13 anni che vive in un ospedale psichiatrico a New York fin da 6 anni. Il motivo? Dicevano che aveva dissanguato un suo compagno d'orfanotrofio e lei aveva dato la colpa a dei mostri. La sua vita non è tranquilla, è fi...