Capitolo 21

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IMPARO A FARE QUALCOSA
La mattina mi sveglio nel mio letto. Avete sentito bene. NEL MIO LETTO. E indovinate chi c'è che mi fissa come un avvoltoio. Morfeus Stronzo Makako Smith.
"Cosa ci fai qui? Perché sono nel mio letto?" gli chiedo. Col cuore pesante e spaventata. È come uno stalker mimetizzato in un giovane uomo affascinante.
"Ti ho trovata a dormire sulla punta della nave al freddo. Mi sono preoccupato per te" dice. Sembra sincero ma la mia mente dice di non crederci.
Mi alzo dal letto e mi accorgo di non avere il giubbotto. Mi infilo le ciabatte. Tutto lentamente osservandolo in ogni suo momento.
"Guarda che vedo che mi osservi"
"Non è vero" mento.
"Sei pessima a mentire"
Non lo ascolto ed entro nella cabina armadio a cambiarmi.
Metto una gonna sportiva rosa e una maglia bianca. Abbino delle converse rosa.
"Troppo rosa" dice Morfeus.
"Parla lo stalker"
Fa una smorfia e mi sistemo la faccia e i capelli.
"Oggi ti allenerai che ti piaccia o no perché siamo quasi arrivati a Creta"
Sono confusa "Cosa c'entra Creta?"
"Ora è là l'Olimpo insieme all'antico campo mezzo-sangue"
"Quello che dirige Chirone? L'allenatore di Patroclo, Achille e gli altri super semidei?"
"Proprio quello ed è vicino al labirinto"
"Quello del Minotauro?"
Annuisce "Oggi ci alleniamo con le spade"
I miei occhi si illuminano. È il mio sogno da quando sono piccina piccina.
Accendo il mio telefono e noto, oltre alle cento notifiche di Juliette, l'orario. Sono le dieci e passa.
"Cazzo ma hai visto che ore sono?!" esclamo.
"Si ma sembravi bisognosa di dormire"
"Su dai andiamo" dico "Gli altri ci staranno cercando"
"Infatti"
Me ne vado e lui mi segue.

Appena arriviamo nella palestra. Ci sono solo Dafne, Lucian e Ethan. Ci guardano attentamente.
Morfeus mi passa una ""spada"".
"Questa non è una vera spada"
"È fatta di legno prima che tu muoia"
"Simpatico" dico afferrando la spada con forza.
Prova a colpirmi ma lo fermo. Lo colpisco io e gli punto la spada al cuore.
"Bei riflessi" dice e sorrido timidamente.

Devo ammettere di essere molto brava con la spada. Comunque sicuro più brava rispetto che al combattimento corpo a corpo.
"Dove hai imparato a usare una spada?" mi chiede Morfeus esausto.
"Hai mai visto delle serie tv, film o letto dei libri?"
"Avrai un talento naturale al massimo"
"Andiamo a mangiare? Ho fame"
"Ma sono le dodici e mezza"
"Ma io ho fame!" esclamo. Sembro una bambina viziata che vuole solo lamentarsi ma io ho fame.
Ci guardano tutti perché giunta la "notiziona" che io e Makako eravamo insieme, son volati tutti in palestra a fare tutto tranne che allenarsi.
"Su dai Morfy portala a mangiare" commenta Jasper. Ho una gran voglia di tirargli un pugno che gli spacchi ogni singolo osso.
"Lascia stare vado a prendere qualcosa sotto il pavimento" dico infastidita.
"Sotto il pavimento?" chiede agrottando la fronte.
"Non lo sapevi? Evelyn tiene il cibo sotto il pavimento" dice Lucian.
"Certo che sei strana" dice Morfeus.
"L'ho protetto da te" dico e gli faccio una linguaccia.

A pranzo io e Morfeus facciamo una lotta col cibo. Letteralmente. Ho il riso fra i capelli. Prendo una cucchiaiata e gliela tiro.
Lo colpisco in piena faccia. Ma il riso schizza anche a Lucian e Charlotte.
"Okay ora smettetela" dice Charlotte arrabbiata. Non l'ho mai vista arrabbiata. Di solito è calma e pacifica. Io e Morfeus siamo talmente iconici da farle perdere la pazienza.
"Ha incominciato a lui" mi lamento.
Mi tira un calcio. Io lo ricambio. Fa una smorfia e io sorrido.
"Stronza"
"Hijo de puta"
"Devi cambiare lingua per sentirti superiore?"
"Rispetto a te mi sento superiore anche se fossi analfabeta" dico. Non so dove tiro fuori tutta questa autostima ma mi sento soddisfatta di me stessa.
Lui non risponde.
"Ti ha distrutto" dice Jasper.
"Peccato non in senso letterario" dice Ethan col suo solito tono cupo.
Provo a trattenermi dal ridere ma divento rossa e gonfia come una palla.
"Ivy stai bene?" mi chiede Victoria. Io alzo il pollice in su. Mi libero dal peso e rido. Ancora qualche secondo e sarei morta soffocata.
Anche Juliette scoppia a ridere. È come se fossimo collegate.
"Siamo collegate secondo me" dico.
"Può darsi"
"Cosa dite?" dice Michael "Mi sento escluso"
"Tu sei escluso" dice Juliette "Evelyn è solo mia"
"Poi date a me del bambino" dice Morfeus seccato e sbuffa.
Mi metto a leggere fra tutte le cose che potrei dire mi metto a leggere. Ma non riesco a concentrarmi.
Dafne e Victoria parlano fra di loro o meglio Victoria parla di moda mentre Dafne l'ascolta. Gli altri invece parlano tutti insieme.
Mi piace osservarli e studiarli mentre io sto da sola. Forse è per questo che mi rivedo in personaggi con problemi mentali.
Qualcuno mi lancia un bigliettino di carta. Lo apro e leggo: POSSIAMO PARLARE? -M.
Sono tentata a rispondergli in malo modo ma mi limito ad annuire.
Esco dalla sala da pranzo senza fiatare e Morfeus mi segue. Chiude la porta e io prendo una spada di legno dal porta oggetti. La incastro in modo che la porta non si apra.
"Sei pazza?" mi sussurra.
"Almeno sappiamo che non ci disturberanno. Ma che fine ha fatto Julian?"
"È sceso quando ci siamo fermati nella penisola greca" dice.
Non mi ricordo che ci siamo fermati ma non glielo chiedo. Fra meno di mezz'ora morirò di curiosità e glielo chiederò.
"Avanti andiamo" gli dico prendendolo per un braccio.
"Dove andiamo?"
"Fuori" gli dico.
"Ma piove" si lamenta.
"Appunto, la pioggia è la cosa più bella che esista"
Lo trascino fuori.

"Di cosa vuoi parlare?" gli chiedo.
"Di noi due" dice in imbarazzo.
Mi sdraio sul pavimento bagnato e lui si mette accanto a me. Ci guardiamo negli occhi ma non riesco a dire nulla.
"Evelyn sei una ragazza fantastica ma vorrei che rimanemmo amici. Quello che è successo due settimane fa è stato un errore"
"La stessa cosa vale per me apparte il fatto che non siamo amici. Davvero sono passate due settimane?"
"Si davvero" il suo viso è spento. Voglio baciarlo. Sento il cuore martellarmi e diventare bollente nell'interno coscia.
Ho gli occhi umidi.
"Ragazzina posso baciarti? Ti giuro che sarà l'ultima volta" mi chiede dolcemente. La pioggia rende tutto più emozionante. Troppe emozioni.
"Io non so baciare" dico timidamente.
Ride e appoggia le sue labbra alle mie. Si fondano. Mi chiede il permesso di far entrare la lingua che accolgo schiudendo le labbra. Mi morde il labbro inferiore. I nostri corpi si avvicinano. Mi cinge la vita con un braccio. Allargo le gambe. Mi inizia ad accarezzare la schiena ma lo spingo via delicatamente.
"Solo un bacio" gli ricordo. Non avevo mai baciato qualcuno in quel modo. È stato la cosa più bella di tutta la mia vita.
"Andiamo o gli altri ti ammazzeranno per averli chiusi" dice improvvisamente freddo.

Andiamo ad aprire gli altri seccati e arrabbiati.
Juliette mi guarda curiosa ma non dice nulla.

Continuiamo ad allenarci per tutto il pomeriggio ma c'è qualcosa in Morfeus che è cambiato. E io credo di sapere cosa.

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