LITIGHIAMO PER TANTO TEMPO
"No Evelyn, non ti azzardare ad entrare in quel cazzo di labirinto o giuro su dio che ti ammazzo" mi minaccia Morfeus.
Nel gruppo cade un silenzio tombale.
"Cosa credi che succederà? Solo perché sei suo figlio non significa che non ti ucciderà. Conosco gli dei meglio di te e tanto morirò comunque. Se non vi dispiace ora ho sonno e me ne vado a dormire" urlo tra le lacrime.
"Ti chiuderai in camera come fai sempre a farti del male da sola? No testa di minchia, tu ora ascolti me" dice Morfeus arrabbiato.
Non l'ha detto veramente? Davanti a tutti, per umiliarmi.
Me ne vado, letteralmente corro, in camera mia. Chiudo la porta a chiave. Sento bussare ma mi metto un paio di cuffie con la musica al massimo.
Un po' per le lacrime, un po' per i miei amatissimi parenti e un po' per stanchezza crollo in un sonno profondo.Sembrano passati dieci anni da quando mi sono addormentata. Non riesco a capire nulla forse per il forte mal di testa. Voglio dormire e non svegliarmi mai più. Oppure ritornare al manicomio, certo la mi picchiavano e insultavano pesantemente ma far parte di tutta sta fiera rinascimentale è molto peggio.
Apro gli occhi incollati sia per il fatto che non mi sono struccata sia per le lacrime.
Mi viene quasi un infarto. Morfeus è davanti a me.
"Cosa diavolo ci fai qui?" gli urlo. La porta è chiusa a chiave e da quello che sembra è ancora sigillata con la chiave sulla serratura.
"Volevo vedere come stavi" dice in tono calmo.
"Come sei entrato?"
"Un trucco"
Controllo l'unica parte collegata alla sua stanza, la cabina armadio, e appena entro la vedo, una piccola portoncina aperta.
"Giuro che io ti ammazzo" gli urlo ma lui è già scappato.
Mi metto una tuta al volo, completamente nera, e delle air force bianche.
Entro nella piccola porticina e guardo la stanza di Morfeus. È più piccola della mia e ora sono nella sua cabina armadio. La stanza è un mix di nero e bianco molto basic ma la cabina armadio è spettacolare. Ci sono vestiti di tutti i generi, sportivi ed eleganti. Soprattutto Ralph Lauren. Se non lo odiassi me lo porterei a letto. Così per dire, non prendetemi sul serio.
"Cosa ci fai qui?" dice mentre passo le dita tra i suoi vestiti.
Non rispondo ed esco dalla sua stanza in silenzio chiudendo la piccola porta dietro di me.
Mi sono innamorata dei suoi vestiti mentre lui lo odio. Per tutto questo tempo è stato là a spiarmi. Mi colano tante lacrime e improvvisamente sono ancora stanca. Mi strucco e faccio un po' di Skincare.
Prendo delle merendine che ho sotto il pavimento. Ne mangio una, due, tre, quattro, cinque.... Fino a quando alla decima non finisce il pacchetto. Mi sento terribilmente in colpa che ricomincio con le cicatrici.
Morfeus spunta dall'armadio.
"Evelyn smettila, ti prego" anche lui sta piangendo.
"Tanto domani morirò, ormai è sera e manca poco. Meglio morire per mano mia che per quella di quel bastardo di tuo padre"
Lui mi raggiunge sul letto e mi stringe forte a se. Gli piango addosso inzuppandolo. Mi accarezza i capelli.
"Adoro i tuoi capelli così lunghi, non tagliarli mai"
Provo a sorridere ma mi fa male tutto.
"Che ne dici se, appena ti calmi, ci alleniamo come non mai?"
Faccio una smorfia ma infine annuisco. Mi servirà.
Faccio una cosa che sorprende perfino me. Provo a baciarlo ma lui mi respinge.
"Non voglio tuoi baci solo per compassione. Sono un cazzo di egoista che pur di non perderti sacrificherebbe tutti"
Non l'ha detto veramente, me lo sono sognata.
Mi asciugo le lacrime e me ne vado. Devo capire cosa sta succedendo nella mia vita.
Sbatto contro qualcuno. Victoria Rosewood. I suoi capelli biondo fragola raccolti in una treccia alla francese e gli occhi azzurri con le lunghe ciglia che mi guardano straniti. È davvero bella, capisco perché a Michael piace.
"Tutto bene Ivy? Posso chiamarti Ivy?"
"Si puoi chiamarmi Ivy" dico.
"Non hai risposto alla prima domanda" mi fa notare.
Voglio mentire ma i suoi occhi mi fissano con una tale intensità da mettermi paura "Non tanto bene"
Annuisce "Assomigli tanto a tua madre"
"Senza offesa ma non lo prendo come un complimento. Gli dei sono dei pazzi omicida"
"Vuoi parlare invece di come stai?"
"Sinceramente? Una merda. Domani morirò e Morfeus mi ha confessato che gli piaccio"
"Lui cosa? Non gli è servito l'intervento di..." si interrompe.
"L'intervento di chi Victoria?"
"Nulla" mente. Per quale motivo?
Nessuna delle due parla fino a quando non arriva Dafne.
"Victoria! Ti stavo cercando dappertutto" mi nota "Ciao Evelyn, non dovresti essere a dormire?"
"In realtà mi sono appena svegliata"
"Ma sono le undici di sera"
In effetti Dafne è in pigiama, uno leopardato, e ora noto anche che Victoria ha il suo stesso pigiama.
Qualcuno mi afferra da dietro. Dafne e Victoria guardano male la figura e mi giro.
C'è Morfeus. Mi irrigidisco. Non riesco a muovere neanche un muscolo e tremo tantissimo. Il cuore non batte più.
"Devo parlare con Evelyn, preferibilmente da solo" la sua voce è fredda, mi fa trasalire.
Mi guardano e annuisco. Se ne vanno lasciandoci soli e ho tanta paura di quello che Morfeus voglia farmi.
Faccio un passo indietro.
"Non voglio farti del male però dobbiamo andare da un'altra parte più appartata"
Lo seguo quando mi afferra il polso e mi porta fuori.
"Voglio insegnarti a nuotare" dice.
"Ma non ho un costume" rispondo.
"Rimani in biancheria intima" mi ordina. Lo osservo mentre si toglie i pantaloni della tuta grigi e la maglietta nera. Rimane in boxer "Devo spogliarti io?"
Mi tolgo le air force e la tuta. Rimango con reggiseno e mutande nere.
Mi avvicino piano al bordo della piscina e mi siedo, metto solo le gambe dentro l'acqua invece Morfeus si tuffa schizzandomi tutta.
"Su avanti entra. Puoi aggrapparti a me, se vuoi"
Mi mette le mani sulla vita e mi solleva. Mi toglie gli occhiali e li appoggia al bordo della piscina. Metto le mani dietro al suo collo e mi aggrappo alla sua vita con le mie grasse gambe.
Siamo talmente vicini che sento il suo respiro addosso. Il mio cuore che prima non batteva ora batte velocissimo.
"Scopami" gli dico. Non voglio morire vergine. Ho solo tredici anni ma mentalmente sono sempre stata più grande.
"Evelyn, non posso" dice triste "Sono qui per insegnarti a nuotare"
Mi stringo di più a lui, sento la sua erezione sotto di me farsi intensa.
"Tu mi vuoi" gli sussurro all'orecchio. Non sono mai stata la ragazza considerata anche solo carina ma con lui era diverso.
Mi inizia a toccare ma rimane casto.
"Ti bacerò soltanto" dice sulla mia bocca.
Annuisco e unisce le sue labbra alle mie in un bacio tutt'altro che santo.
Quando ci separiamo, esco dalla piscina e mi preparo a morire.
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War and Water
FantasyEvelyn Miller è una ragazza di 13 anni che vive in un ospedale psichiatrico a New York fin da 6 anni. Il motivo? Dicevano che aveva dissanguato un suo compagno d'orfanotrofio e lei aveva dato la colpa a dei mostri. La sua vita non è tranquilla, è fi...