VADO ALLA MIA PRIMA FESTA
Sono passati esattamente tre giorni da quando Apollo ha detto che mi porta alla festa e oggi sarà quel giorno.
Mi ha dato un abito cortissimo rosso sangue e delle louboutin.
Mi faccio un eyeliner e metto del rossetto rosso scuro.
Mi faccio una foto e la mando a Juliette, il fuso orario rende le cose difficili tra noi due.
Metto il profumo e prendo una borsa nera.
Scrollo Tiktok e vedo una ventina di video mandati da Juliette. Reagisco con un cuore a tutti e faccio un video.
Apollo entra in camera senza bussare come ogni volta.
"Ma lo fai apposta?" gli chiedo.
"Sei bellissima"
Arrossisco "Hai un ottimo gusto"
Si morde il labbro inferiore e mi squadra.
"Andiamo?" dice e mi porge il braccio.
Camminiamo a braccetto e spero di non essere vista da nessuno.
"Potremmo essere visti?"
"Alle dieci c'è il coprifuoco e ora sono le dieci e mezza"
Lui indossa una camicia bianca sbottonata a metà e dei pantaloni eleganti. È davvero bello, degno di essere il dio del sole.
"Come andiamo?" chiedo.
"Ci teletrasportiamo" dice.
In un secondo siamo davanti a una porta e da dentro proviene tanto casino.
La porta si apre e un ragazzo dai capelli rossi ci apre la porta.
"Aristeo che bello vederti" dice Apollo sorridendo.
"Anche per me padre. Chi è la tua giovane ospite?" dice indicandomi.
"Lei è Evelyn, figlia di Atena e Poseidone"
"Ne ho sentito parlare. È un piacere conoscerti. Che ne dite di entrare?"
Si toglie dalla porta per farci entrare. C'è ancora più gente di quanto immaginavo e il casino mi rimbomba nelle orecchie.
"Buon divertimento" dice Aristeo allontanandosi e sparendo nel casino.
Apollo mi mette una mano intorno alla vita e mi stringe a se, tanto forte da farmi male.
"Scusami, non voglio che ti perdi. Che ne dici di prendere da bere?"
"Va bene"
Molla un po' la presa e mi porta verso un tavolo con tanti alcolici.
Prende due bicchieri e me ne passa uno.
Lo bevo. Il liquido mi brucia la gola ma mi piace.
"Che cos'è?" chiedo urlando ad Apollo.
Il casino sovrasta la mia voce ma lui pare avermi sentito lo stesso.
"Vodka"
Lo bevo fino a finirlo.
"Vacci piano oppure diventerai ubriaca già adesso"
"Tanto tu mi devi riportare a casa"
"Non è una giustificazione"
Ci andiamo a sedere su uno dei tanti divanetti mentre la gente balla e si limona. Mi sento fuori luogo.
Un ragazzo asiatico si avvicina ai divanetti. Non ci faccio caso fino a quando non si siede accanto a me e mi fissa.
"Vuoi ballare?" mi chiede con voce ubriaca.
"No" rispondo lanciandogli un'occhiataccia.
"Eddai pupa un solo ballo" dice toccandomi l'interno coscia.
Mi sposto di lato fino a toccare il fianco di Apollo.
"Prova a toccarla ancora e ti ammazzo" lo minaccia e gli tira un pugno sul naso.
Mi prende per mano e mi alza dal divano.
Ha le mani calde e sporche di sangue.
"Cosa ti è preso?" dico.
"Voleva approfittarsi di te"
"Potevo cavarmela da sola"
"Ti stavo solo aiutando" dice in tono innocente.
"Perché?"
"Perché sono innamorato di te"
Mi bacia.
Un bacio a stampo.
Si stacca da me ma io riunisco le nostre labbra.
Sono ubriaca marcia.
Ci stacchiamo e andiamo a ballare.
Sono imbranata ma a lui sembra non interessare.
Non provo sentimenti solo confusione.
Beviamo tanto ma non ci baciamo. Facciamo finta di niente, come se non fosse successo nulla.Un paio d'ore dopo chiedo ad Apollo di tornare a casa che sono stanca.
Mi riaccompagna in camera e mi da la buonanotte.
Appena se ne va scrivo a Juliette tutto quello che è successo.
Mi preparo e vado a dormire.La mattina la passo a vomitare per colpa della sbronza di ieri.
Appena smetto, ripulisco tutto e mi preparo.
Non ho voglia di vestirmi, mi metto giusto una tuta grigia. Per fortuna non ho più il ciclo sennò non reggerei.
Prendo una tachipirina ed esco.
Controllo l'orario per accettarmi che la mensa sia ancora aperta. Guardo un po' le notifiche sui vari social.
Apollo in mensa non si è fatto vedere ma in compenso vedo Morfeus che si limona con una ragazza.
È bella e ha i capelli biondi lisci come la seta e gli occhi azzurri.
Lui mi vede e sembra più concentrarsi su di me che su di lei.
Almeno per questa non si deve piegare perché è bassa.
Non sono gelosa.
Sono io ad averlo rifiutato parecchie volte.
Torno a guardare il telefono e noto che Juliette mi ha risposto. Preferisce Morfeus e non si fida di Apollo ma non mi da una motivazione.
Mi manca ma forse la nostra amicizia funziona meglio a distanza.
"I telefoni non sono vietati" la voce è familiare. Mi giro e vedo quella stronza.
"Addison lei si scopa gli dei, avrà dei favoritismi" dice un suo amico.
Ora ho scoperto il suo nome.
"E tu chi saresti?" chiedo al ragazzo. Ha i capelli neri e gli occhi marroni. È carino ma niente di più.
"Thomas, figlio di Ares"
"Bene Tommy, o sparisci dalla mia vista oppure ti ammazzo" cerco di farla sembrare una minaccia ma non sono brava in queste cose.
"E chi mi ammazzerà? Meglio se stai zitta troia" dice.
Sento talmente tanta rabbia da esplodere ma quello che è veramente esploso è la mia bottiglietta d'acqua addosso a Thomas e Addison.
Scoppio a ridere.
Non sono stata io. Non posso essere stata io.
Corrono via ma non prima di avermi minacciato.
"Stai attenta troietta" dice Addison.Appena finisco la colazione vado da Apollo.
Busso più volte ma non apre la porta così me ne vado.
Non ho idea di cosa fare.
La gente mi osserva guardandomi male e fra tutte le persone che potevo incontrare, chi incontro? Il mio vecchio gruppo di amici.
"Ciao Rapunzel" mi saluta Michael, peccato che i miei capelli non sono quelli di una volta.
"Che vuoi?" chiedo.
Mi fermo a guardarli tutti, Charlotte, Michael, Lucian, Jasper, Victoria, Lily, Morfeus.
"Perché non pranzi più con noi?" chiede Victoria. È vicina a Michael, magari si è dichiarato finalmente quel coglione.
"Non pensavo voleste pranzare con una troia. Ciao ciao" li saluto con la mano.
"Aspetta" Morfeus mi afferra il polso.
Me lo scrollo di dosso.
"Che volete?"
"Che cosa c'è tra te e Apollo?" chiede Morfeus.
"Fai il geloso? Siamo andati a una festa"
Mi fa una smorfia "Perché siete andati a una festa?"
"Sai l'alcool gratis è difficile da rifiutare"
"Hai bevuto?" chiede Jasper con la sua solita faccia da schiaffi.
"Non dovreste essere a lezione?"
"Anche tu" ribatte Lily.
"Peccato che io ho le lezioni private con Apollo ma a quanto pare Apollo non c'è da nessuna parte quindi cazzeggio"
"La fortuna dice che sta arrivando proprio di qua" dice Morfeus guardando male dietro di me.
"
Mi giro e vedo che Apollo che mi sorride.
"Ciao" mi abbraccia. Non mi abbraccia mai e infila la mano calda sotto la mia felpa e riscalda la mia pelle ghiacciata.
"Ciao, dov'eri?"
"Hai del mascara sulla palpebra"
Mi sfila gli occhiali e mi leva il mascara sbavato. Me li rimette e si concentra sulle persone con cui stavo parlando un attimo fa.
"Ci sono problemi?" mi chiede.
"No stavamo solo parlando" dico guardandolo negli occhi.
"Ci vediamo a pranzo?" mi chiede Michael.
"In realtà deve pranzare con me"
"Per poi piantarmi in asso?" dico ad Apollo "Ci vediamo dopo Michael"
Li saluto e Apollo mi guarda offeso.
"Preferisci degli adolescenti a un dio?"
"Eravamo amici"
Spero non lo abbiano sentito.
Non ci parliamo fino a quando non siamo soli a casa sua.
"Come stai?" mi chiede.
"Ho passato la mattina a vomitare"
"Ti ricordi tutto?"
"Alcune cose"
"Il bacio?"
"Come potrei dimenticarlo?"
Gli sorrido.
"Ti volevo solo..."
"Tranquillo, siamo solo amici. Lo so, non mi piaci tranquillo. Non sentirti in colpa"
"Si certo" dice con un tono deluso.
Passo la mattina a leggere fino a quando non è ora di pranzo.
Saluto Apollo che si stava facendo i cazzi propri.
Credo sia arrabbiato con me ma non capisco il motivo.Arrivata all'ingresso, Michael mi saluta.
"Stavo aspettando giusto te" mi dice.
"Avevi paura che non venissi?"
Annuisce.
Prendiamo da mangiare a mi fa strada verso il tavolo.
Mi siedo all'angolo del tavolo e lui accanto a me.
"Ciao Ivy" mi saluta Victoria, seduta accanto a Michael.
Guardo prima lei e poi Michael poi le sorrido.
Mi sento strana a essere qua.
I miei pensieri si interrompono quando Morfeus si siede esattamente davanti a me.
"Ti devi sedere proprio qui?" gli chiedo.
"Non ti sei accorta che è l'unico posto libero?"
Cazzo, ha ragione.
Faccio una smorfia.
"Cosa studi con Apollo?" mi chiede.
"Oppure scopate?" chiede Jasper. Potrebbe essere uno di quei personaggi che si credono sempre simpatici quando in realtà sono solo fastidiosi.
Mi accorgo di non aver ancora risposto "In realtà leggo oppure guardiamo film divertenti come Scream o ci alleniamo"
"Ma Scream non è un horror?" chiede Lily mentre si sistema i capelli rossi.
"Dipende da che prospettiva lo guardi"
"Dalla prospettiva di una psicopatica..." inizia Morfeus ma gli tiro un calcio da sotto il naso.
"Detto da te potrebbe essere un complimento"
"Simpatica" mi fa la linguaccia.
"Siete proprio dei bambini" dice Lucian.
"Mangerai anche a cena con noi?" mi chiede Charlotte.
"Dipende se kosos mi continua a dare fastidio oppure se ho una festa a cui andare"
"Lo sai che hai tredici anni?" chiede Morfeus.
"Lo sai che faccio quello che voglio?"
"Non lo faresti se non fosse per Apollo"
È la verità? No, non mi faccio comandare da un uomo oppure si? Sono diventata una troia.
"Le lezioni fanno schifo" dice Victoria.
Mi metto il lucidalabbra.
"Pensa a me che sto facendo la prima superiore" dice Charlotte.
"Guarda che faccio la terza media, ho quattordici anni e tu quindici"
"Vorrei poter studiare anche io" mi lamento.
"Tu sei pazza" dice Victoria guardandomi male.
"Può darsi ma ora devo proprio andare" li saluto con la mano e torno da Apollo.
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War and Water
Viễn tưởngEvelyn Miller è una ragazza di 13 anni che vive in un ospedale psichiatrico a New York fin da 6 anni. Il motivo? Dicevano che aveva dissanguato un suo compagno d'orfanotrofio e lei aveva dato la colpa a dei mostri. La sua vita non è tranquilla, è fi...